Terzo mandato in Campania, ecco il giorno del ricorso del governo. Ma De Luca prepara la contromossa

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di
Angelo Agrippa

Oggi il Consiglio dei ministri, mediazione di Calderoli. Giani (Pd): due mandati sono sufficienti. Il presidente della Regione non fa marcia indietro e convoca una conferenza stampa

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Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca è pronto alla contromossa per arginare l’offensiva del governo Meloni che si appresta a impugnare davanti alla Consulta — la seduta del Consiglio dei ministri è convocata alle 18, ma sembra che il ministro delle Autonomie regionali, Roberto Calderoli, si presenterà con una soluzione aperta per scongiurare strappi e favorire una scelta condivisa — la legge regionale della Campania che rinvia gli effetti della norma nazionale sul vincolo dei due mandati.

Dai corridoi di palazzo Santa Lucia si rincorrono voci e indiscrezioni sulle prossime iniziative del presidente della giunta. Il suo staff è all’opera per organizzare la conferenza stampa, prevista per domattina intorno alle 11 in sala giunta al massimo sabato, nel corso della quale De Luca vorrà probabilmente ribadire la sua volontà di correre alle prossime elezioni regionali. Sarà una conferenza stampa nella quale prevarranno i toni aspri da oppositore del governo. L’occasione per indicare come il ricorso alla Corte costituzionale da parte dell’esecutivo Meloni sia da ricondurre — come spesso hanno ripetuto i sostenitori del terzo mandato, non ultimo il presidente del Veneto, Luca Zaia, anche lui direttamente interessato all’esito del contenzioso tra la Regione Campania e il governo — a interessi politici più che a sospetti di difformità costituzionale. Del resto il presidente veneto è stato più che duro nel commentare il ricorso del governo alla Corte («Sarebbe più onesto dire — ha dichiarato — che ci sono alcuni che non riesco a togliere dalle palle se non blocco il numero dei mandati»).
Intanto, la disputa sul terzo mandato continua a suscitare reazioni. Ieri l’europarlamentare indipendente della Lega, Roberto Vannacci, in una manifestazione a Salerno, si è detto anche lui contrario al prolungamento degli incarichi dei vertici delle amministrazioni regionali. «Credo che un doppio mandato, quindi dieci anni di governo, sia abbastanza sufficiente — ha spiegato — se non altro che per dare la possibilità anche ad altre persone, appartenenti alla stessa compagine politica, di poter esprimere quelle che sono le proprie capacità».




















































E dopo l’ex presidente dell’Emilia Romagna, oggi eurodeputato e presidente del Pd, Stefano Bonaccini, anche un altro presidente di Regione dem, come Eugenio Giani, della Toscana, si è espresso contro il terzo mandato. «Quella — ha detto in una intervista a La Nazione — sul terzo mandato per i presidenti di Regione francamente è una questione che mi lascia indifferente. Io ritengo pienamente sufficienti due mandati per un amministratore. In dieci anni, se l’impegno viene preso di petto, si riesce perfettamente a realizzare un progetto. Credo anche che questo tempo sia la soglia massima per quello che è l’impegno, la vivacità intellettuale e amministrativa che il ruolo comporta».
In Campania, invece, resta sospetto l’attendismo di molti consiglieri regionali del centrosinistra, compresi quelli più vicini al presidente della giunta regionale. Un silenzio che parla da solo, nel senso che prima di sposare una battaglia di parte sono tutti alla finestra ad annusare l’aria per capire in tempo quale direzione prendere: se salire al volo sul carro di De Luca o su quello degli altri che si pongono in maniera opposta alla iniziativa del presidente della Campania. Tra gli esponenti di partito è toccato al capogruppo in consiglio regionale di Campania Libera-Psi-Noi di centro-Noi Campania, Giovanni Porcelli, esporsi sull’ipotesi di terzo mandato per De Luca. «Il giudizio su De Luca spetta ai campani, agli elettori di centrosinistra — ha affermato —. Ricorrere alla magistratura per sconfiggere un avversario è depauperante per la politica. Le regole devono valere per tutti e la richiesta di rispettare le regole a fasi alterne è sempre deprimente e fa anche percepire poi la qualità dei soggetti in campo. Al netto dei ricorsi, a mio parere De Luca deve essere candidato per l’ottimo lavoro svolto e ha tutte le carte in regola per fare il terzo mandato, ma se nell’ambito del centrosinistra bisogna trovare una figura unitaria ci sono le primarie, quale strumento migliore per stabilire se può essere ricandidato o meno. Una modalità che toglierebbe tutti dall’imbarazzo».

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9 gennaio 2025 ( modifica il 9 gennaio 2025 | 07:47)

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