Airbnb, la banda Robin Hood colpisce anche Bologna. Scritte sulle vetrine di un’agenzia del centro storico: «Stop agli affitti brevi»

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di
Federica Nannetti

Attivisti in azione in tutta Italia. In città il blitz sulle vetrine di Wonderful Italy di via Guerrazzi. L’agenzia: «Il danneggiamento della nostra sede è il risultato di un anno di disinformazione»

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«La casa è un diritto, non una gallina dalle uova d’oro». La banda Robin Hood contro gli affitti brevi è tornata alla propria ribellione, colpendo, nella notte tra giovedì e venerdì, anche Bologna, insieme a tante altre città d’Italia, da Torino a Reggio Emilia, da Roma a Napoli fino a Palermo e Catania. E lo ha fatto lasciando volantini, scritte e sticker con il simbolo del cappello di Robin Hood sulle vetrine di Wonderful Italy di via Guerrazzi.

«Dopo la prima azione di Robin Hood a Bologna è continuata la discussione in città sul turismo – si legge nel volantino degli attivisti –: serve una marcia in più. Se Bologna non è in overtourism come altre città europee, non è comunque vivibile». E c’è di più: «Comunque è la seconda città più cara d’Italia – hanno rimarcato –. E quindi bisogna continuare a colpire chi “sbatte” la ricchezza in faccia al resto della città. Realkasa, Wonderful Italy, altre agenzie come loro si stanno approfittando della situazione, gestendo complessivamente centinaia di appartamenti e determinando un nuovo modo di fare profitto».  




















































L’azione in tutta Italia

A loro avviso, però, l’effetto di questa protesta starebbe già portando qualche risultato: «La ribellione di Robin Hood sta dando i suoi frutti e poco alla volta sono sempre di più le persone che scelgono di dire “no” a un modello di convivenza urbana predatoria e disuguale – hanno continuato nel loro messaggio –. Il ministro Piantedosi ha già provato a silenziare le proteste spontanee contro la turistificazione vietando il check-in a distanza per identificare gli ospiti dei b&b. Ma i lucchetti che sabotiamo (o smart-locker) non sono altro che uno dei sintomi di un business del turismo che è degenerato sotto tutti i fronti». Il riferimento è ai lucchettoni che sempre di più stanno invadendo i centri storici per l’accesso alle strutture in autonomia. 

La promessa della «banda Robin Hood» è di continuare su questa strada: «Per questo continuiamo a sabotare i lucchetti, così come continueremo a sabotare tutti gli altri sintomi del diritto alla casa negato in Italia. Questa notte Robin Hood è passato in tutto il Paese, da Torino fino a Palermo, passando per Firenze, Roma, Napoli, Bologna, ognuna con le sue ferite causate dal turismo predatorio». 

Il tema dell’emergenza casa

Il desiderio è che il cappello di Robin Hood possa «apparire su ogni casa che al posto di una famiglia in difficoltà ospita un turista a prezzi che falsano tutto il mercato immobiliare». Poi, l’amara considerazione: «Gli sfratti crescono in tutta Italia, le nuove povertà, come i pensionati, gli studenti fuori sede, le giovani famiglie, non possono più vivere nei quartieri delle loro famiglie, le persone migranti e senza dimora sono prive di un’accoglienza dignitosa». 

L’emergenza casa non è solo una questione bolognese, «è nazionale e necessita soluzioni messe in campo dal governo. Gli effetti negativi del turismo non sono che una diramazione di un sistema che non garantisce il diritto alla casa ai suoi cittadini», concludono gli attivisti.

La replica di Wonderful Italy

«Il danneggiamento della sede di Bologna, dopo quella di Palermo, è il risultato di un anno di disinformazione sul mercato degli affitti brevi e sui suoi presunti effetti sul mercato immobiliare. A Bologna ci sono 3.500 annunci di affitti brevi e solo 1600 sono stabilmente sul mercato. Le case vuote a Bologna sono 24mila e i proprietari decidono di lasciarle vuote per timore di morosità e perché non sono tutelati da una legge di 26 anni fa». A dirlo è Michele Ridolfo, ceo di Wonderful Italy. «A Bologna gestiamo circa 150 immobili che per il 90% appartengono a famiglie che hanno solo un immobile sul mercato del breve termine. Nel mondo del breve termine a Bologna e in generale in Italia non c’è nessun fenomeno di concentrazione delle proprietà sul mercato», conclude Ridolfo.

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10 gennaio 2025 ( modifica il 10 gennaio 2025 | 18:22)

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