Tra le segnalazioni dell’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato al Governo in merito alle proposte del Ddl Concorrenza, vi è l’importanza di sviluppare, ammodernare e rendere più efficienti le infrastrutture energetiche. In particolare l’AGCM si sofferma sulla necessità di sostenere l’elettrificazione dell’economia e la transizione verso le energie rinnovabili mediante una gestione più attenta dei processi di gara. Gli interventi proposti per idroelettrico e mobilità.
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Ddl concorrenza e sviluppo delle infrastrutture energetiche
La gestione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche e lo sviluppo delle infrastrutture per la mobilità elettrica rappresentano due pilastri strategici, fondamentali per il futuro energetico e infrastrutturale dell’Italia. Questi settori richiedono un approccio integrato che promuova innovazione tecnologica, sostenibilità e dinamiche concorrenziali. È quanto emerge dalle proposte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) nella segnalazione inviata al Governo il 17 dicembre 2024, legata alla predisposizione del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza.
Concessioni Idroelettriche
Le grandi derivazioni idroelettriche sono centrali per la produzione di energia rinnovabile del Bel Paese. L’aggiornamento normativo introdotto con il Decreto Legislativo 79/1999 (Decreto Bersani) e successive modifiche, secondo il parere dell’AGCM, punta a garantire maggiore trasparenza, sebbene abbia suscitato preoccupazione tra i principali players di settore che accusano le nuove procedure concorrenziali di scoraggiare gli investimenti necessari allo sviluppo di una moderna impiantistica.
In particolare, l’Autorità si sofferma sull’articolo 12 del decreto, che prevede tre modalità di affidamento:
- Gare regionali con procedura a evidenza pubblica.
- Ricorso a società a capitale misto pubblico-privato.
- Gestione in partenariato pubblico-privato, anche attraverso il project financing.
Entrando nel merito della questione, l’AGCM sottolinea il valore competitivo del project financing, descrivendolo come uno strumento utile a promuovere innovazione e sostenibilità. Tuttavia, per garantire un’equa competizione, l’Autorità definisce essenziale una condizione paritaria di partenza, ossia che tutti i concorrenti abbiano accesso a informazioni complete e corrette, inclusi i rapporti di fine concessione e la documentazione tecnica. Tra le proposte, quindi, anche la previsione di sanzioni per i gestori uscenti che omettano informazioni o forniscano dati fuorvianti.
“Si ritiene, dunque, necessaria una modifica del comma 1 ter.1 dell’articolo 12 citato al fine di mettere tutti i potenziali concorrenti in condizione di redigere un progetto di finanza da sottoporre all’amministrazione per acquisire la qualifica di soggetto promotore, dando loro la possibilità di avere accesso al rapporto di fine concessione e alla documentazione tecnica su un piano di parità con il soggetto incumbent. Si ritiene, altresì, necessario inserire all’articolo 9, comma 2, del D.Lgs. 79/1999 la previsione di poteri sanzionatori da parte dell’ente concedente nell’ipotesi in cui il gestore uscente ometta di fornire le informazioni richieste ovvero fornisca informazioni inesatte o fuorvianti oppure non fornisca le informazioni entro il termine stabilito” si legge nel testo presentato.
Sviluppo della mobilità elettrica
In merito allo sviluppo della mobilità elettrica, altro settore cruciale per la transizione verso un’economia sostenibile, l’AGCM fa riferimento alla necessità di integrare l’articolo 57 del Decreto Legge 76/2020 che assegna ai Comuni il compito di regolamentare l’installazione e la gestione delle infrastrutture di ricarica, promuovendo procedure competitive e trasparenti. L’Autorità, in breve, suggerisce un’integrazione delle norme al fine di evitare concentrazioni di mercato e migliorare al contempo accessibilità ed efficienza del servizio. Tra le misure indicate vi sono la priorità per le autorizzazioni ai soggetti con una quota di mercato inferiore al 4% e la suddivisione in lotti delle infrastrutture per garantire maggiore diversificazione.
Il testo recita:
“Una misura volta a incoraggiare la pluralità degli operatori potrebbe quindi essere implementata integrando le disposizioni contenute nel comma 8. Intervenendo sulle norme che regolano la disciplina delle installazioni e delle realizzazioni delle infrastrutture sarebbe possibile incidere, indirettamente, sull’assegnazione degli incentivi per la realizzazione di tali colonnine, in quanto le concessioni o autorizzazioni da parte degli enti preposti costituiscono generalmente il presupposto per la partecipazione a questi bandi.”
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