In attesa del nuovo report sulla qualità dell’aria del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente vengono fuori già i primi dati relativi a sette Regioni. Ecco quali
Ogni anno è l’SNPA, il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, a snocciolare in un rapporto puntale i dati relativi alla qualità dell’aria che respiriamo. Oggi, nell’attesa che arrivi il report 2024, già diverse Regioni hanno elaborato i primi dati relativi all’andamento della qualità dell’aria nel corso dell’anno scorso.
Annualmente, il report dell’SNPA analizza lo stato e le dinamiche dell’inquinamento atmosferico nel nostro Paese, i progressi nelle azioni di risanamento e i temi del controllo di qualità delle misure e delle evidenze emergenti sugli impatti sulla salute. Ora, il Sistema rende pubblici i primi dati di riferimento, tenendo conto – sottolinea – “che le statistiche definitive potrebbero presentare differenze“.
Sebbene in alcune zone si registrino miglioramenti, restano criticità legate al particolato (PM10 e PM2.5) e all’ozono, soprattutto nelle aree urbane e industriali.
Il quadro preliminare sulla qualità dell’aria in Italia
Piemonte: meno PM2.5, ma più giorni di superamento del PM10
- l’Arpa fa sapere che l’85% delle stazioni ha registrato concentrazioni di PM10 uguali o inferiori al 2023
- nessuna stazione ha superato il valore limite annuo per il PM10 (40 µg/m³)
- tuttavia, il limite giornaliero di 50 µg/m³ è stato superato in 8 stazioni, contro le 2 del 2023
- la stazione più critica è stata Settimo Torinese – Vivaldi, con 69 giorni oltre il limite (massimo consentito: 35)
- il PM2.5 è stato rispettato in tutte le stazioni, con concentrazioni annue in calo rispetto al 2022 nel 70% dei punti di misura
Veneto: l’aria migliore degli ultimi 20 anni, ma non ovunque
- secondo il report Arpav, per il quinto anno consecutivo, il biossido di azoto (NO₂) ha rispettato il limite annuo (40 µg/m³)
- il PM10 è sotto la soglia in tutte le centraline, con un trend in lieve miglioramento
- solo 10 delle 39 stazioni hanno rispettato il limite giornaliero per il PM10
- per l’ozono, nonostante un’estate calda, i superamenti della soglia di informazione sono stati significativamente inferiori al 2023
- il 2024 è stato tra i migliori anni per la qualità dell’aria, insieme a 2021 e 2023
Friuli Venezia Giulia: problemi di ozono e polveri sottili vicino al Veneto
- secondo i dati, l’ozono ha superato il valore obiettivo nella maggior parte delle stazioni, con più sforamenti rispetto al 2023
- le polveri sottili (PM10 e PM2.5) sono più elevate nelle zone al confine con il Veneto, soprattutto a Brugnera
- la costa e le aree montane hanno registrato una qualità dell’aria decisamente migliore
- il benzo(a)pirene è rimasto nei limiti, ma con valori preoccupanti in alcune vallate alpine poco ventilate
Liguria: Genova tra le città più critiche per NO₂ e ozono
- il biossido di azoto ha superato il limite annuo in 2 stazioni a Genova (Corso Europa: 48 µg/m³, Via Buozzi: 41 µg/m³)
- l’ozono ha superato la soglia di informazione in 12 stazioni su 12, con picchi di 6 superamenti a Quarto
- i PM10 è rimasto nei limiti, con il massimo di 8 superamenti a Busalla e Cairo Montenotte
- a Capodanno, il PM10 ha raggiunto un picco di 262 µg/m³ a San Cipriano, ben oltre il limite di 50 µg/m³
- il benzo(a)pirene resta sotto osservazione a Cairo Montenotte, con alcuni superamenti del valore obiettivo
Emilia-Romagna: PM10 in calo, ma ancora troppi sforamenti
- secondo i dati Arpae, il valore limite annuo del PM10 (40 µg/m³) è stato rispettato in tutta la Regione.
- Tuttavia, 6 stazioni su 43 hanno superato per oltre 35 giorni il limite giornaliero (50 µg/m³).
- Nel 2023 solo 1 stazione aveva superato i limiti, nel 2022 erano 12 e nel 2020 ben 25.
- L’ozono continua a non rispettare i limiti normativi, sebbene l’estate 2024 sia stata meno critica.
- Il biossido di azoto (NO₂) è in calo e nessuna stazione ha superato i limiti.
Lazio: migliora la qualità dell’aria, ma restano criticità nella Valle del Sacco
- nessuna stazione ha superato i limiti per benzene, biossido di zolfo e monossido di carbonio
- il PM10 e il PM2.5 rispettano i limiti annui, ma 4 stazioni (Cassino, Ceccano, Colleferro, Frosinone) hanno superato per più di 35 giorni il valore giornaliero
- il biossido di azoto ha superato il limite annuo solo nella stazione Roma Fermi
- l’ozono ha superato i limiti in tre stazioni (Allumiere, Roma Preneste, Roma Villa Ada)
Marche: PM10 nei limiti per il quinto anno consecutivo
- nessuna stazione ha superato i limiti per PM10 e PM2.5 nel 2024.
- il biossido di azoto (NO₂) ha rispettato i limiti in tutte le 17 stazioni di monitoraggio.
- l’ozono ha superato il valore obiettivo in 4 stazioni su 13, soprattutto a causa delle alte temperature estive.
Migliora l’NO₂, ma PM10 e ozono restano un problema
Dai dati preliminari emerge un miglioramento complessivo nella qualità dell’aria in molte Regioni italiane, con il biossido di azoto (NO₂) che ormai rispetta i limiti in quasi tutto il Paese. Ma è il particolato PM10 a continuare a superare i limiti giornalieri in diverse aree, specialmente nel Nord Italia, e l’ozono rimane un problema diffuso, complice il riscaldamento globale.
I dati ufficiali dell’SNPA, attesi nei prossimi mesi, confermeranno se questi trend sono destinati a consolidarsi o se restano criticità da affrontare con misure più incisive.
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