torna anche il “Bambinello d’oro” – Il Settempedano

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Sessant’anni di magia e tradizione attraverso una manifestazione religiosa suggestiva come il Presepio vivente delle Marche. Soglia storica quella raggiunta a San Severino da uno stuolo di organizzatori e figuranti che rafforza ancora una volta il significato dell’agire insieme per perpetuare ciò che di bello propone una città attraverso i suoi pulsanti quartieri, borghi e frazioni.

«Anche quest’anno – ricorda Ilde Cipolletti a nome degli organizzatori della Pro Castello, associazione che si sta gradualmente ricostituendo nonostante le premature scomparse di alcune sue pedine fondamentali avvenute negli anni scorsi – oltre 100 figuranti hanno dato vita alla magia del Presepio vivente, per la prima volta nella splendida cornice del castello di Colleluce, perpetuando una tradizione che ci unisce per celebrare il miracolo della Natività dal lontano 1957, per intuizione di una figura poliedrica come quella del sacerdote don Amedeo Gubinelli e che ha trovato continuità nel progressivo rinnovamento con i suoi infaticabili successori. Il creativo don Eusebio Caciorgna arricchì a suo tempo le scene, introducendo la suggestiva ambientazione della Sinagoga con materiali autentici acquistati in Terra Santa e custoditi dalla comunità castellana rappresentata dalla Pro Castello. A lui è seguito don Edoardo Ricevuti che, fino al momento della sua scomparsa, con la sua ironia ha mantenuto viva la coesione tra i fedeli per molti anni».

L’edizione del 2024, coincisa con il 60° anniversario, è stata l’occasione per una dedica particolare a tutti coloro che, nel corso di un sessantennio, hanno contribuito con passione e amore a renderla grande, amici e volti indimenticabili come quelli degli allora massimi componenti del Comitato Sauro Cipolletti, Andrea Montesi, Cristina Biondi e Alberto Marinelli che proposero l’alternanza della location del Presepe tra Castello al monte e i borghi settempedani più suggestivi come è avvenuto a Elcito, quartiere di San Lorenzo, Centro storico e appunto, quest’anno, Colleluce, degli ex numeri uno Flavio Marco Benigni, Gianna Pistoni, Cristina Servi, del vice Mauro Marinelli e tanti altri come Ilde Cipolletti, Flavia Fiori, Daniele e Gianluca Francucci, Valerio Cucculelli e Andrea Mariantoni che si attivano con mesi di anticipo per mettere a punto ogni dettaglio per le edizioni future del presepio e ancora oggi credono in una manifestazione capace di aggregare numerosissimi volontari.

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“Grazie al Comitato della Pro Castello del passato è nata l’interessante proposta che ci stiamo impegnando a perseguire con fatica e tenacia: valorizzare il nostro territorio rendendo itinerante il Presepio vivente per far conoscere i borghi, le nostre frazioni e gli angoli più reconditi e suggestivi del nostro comune. E pensiamo – sottolineano gli organizzatori – che l’edizione da poco conclusa ci abbia dato ragione, a giudicare dai numeri. Oltre ai settempedani molte persone sono venute anche da fuori comune e hanno apprezzato il meraviglioso borgo di Colleluce, amato dai suoi abitanti, fieri e grandi lavoratori, coesi nell’Associazione del Colle e determinanti per la riuscita. Un immenso grazie – rimarca la Pro Castello – va ovviamente al Comune, al sindaco Rosa Piermattei e in particolar modo all’assessore al Turismo Michela Pezzanesi, alla Pro loco della presidentessa Paola Miliani, alle tante associazioni e comitati che si sono resi disponibili: l’Associazione del Colle, i rioni Oltre le Mura, Di Contro, Settempeda, il Castello di Serralta, Villa di Cesolo, l’Associazione Palio, la Storia toccata con mano, il Gruppo teatrale Alternativa. Nonché agli sponsor tecnici e agli instancabili figuranti, tra partecipanti storici e nuovi arrivati, che hanno reso possibile un’edizione speciale. Un ringraziamento particolare va a padre Luciano Genga per la benedizione e il canto della Pasquella, che hanno apportato un tocco di sacralità e di letizia alla celebrazione. Sessant’anni di storia ci insegnano che, quando ci si unisce, nulla è impossibile».

Ed ora si rilancia. «In ossequio alla figura dell’ispiratore del Presepio vivente, don Amedeo Gubinelli, e a suor Celina Santoni, vogliamo riproporre la kermesse di disegni per bambini di prima e seconda della Primaria denominata, come allora, “Bambinello d’oro”. Nella cripta della chiesa di San Lorenzo è possibile ammirare le opere dei nostri piccoli artisti che si possono votare in loco attraverso apposite schede. Ai voti dei visitatori si sommeranno i giudizi di un’apposita commissione per il verdetto finale a Carnevale». Per rinverdire un’altra tradizione che riscosse successo ormai tanti anni fa.

L. M.





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