Cooperative compliance, accordi anticipati con il fisco

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Da oggi tutte le società di medie dimensioni, con fatturato superiore ai 100 milioni di euro, potranno evitare l’applicazione di sanzioni in caso di contestazioni da parte dell’amministrazione fiscale grazie all’adozione del Tax Control Framework standardizzato, che permette l’accesso al regime di Adempimento Collaborativo, o al regime opzionale, alla luce del provvedimento e delle linee guida pubblicate ieri dall’Agenzia delle entrate. Con il nuovo modello standardizzato per la governance del rischio fiscale è iniziata una nuova fase verso la piena attuazione della riforma del regime di adempimento collaborativo, avviata con la legge-delega 111/2023 e il successivo dlgs 221/2023.

Come già anticipato dal Direttore vicario dell’Agenzia delle entrate Vincenzo Carbone a Italia Oggi (si veda “Adempimento collaborativo a prova di sanzioni” dello scorso 23 novembre), immediatamente dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 3 gennaio 2025 del cosiddetto Decreto Certificatori (DM del 12 novembre 2024), l’Agenzia delle entrate ha rilasciato il provvedimento con cui approva linee guida per la predisposizione di un efficace sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, dando attuazione all’art. 4, comma 1 quater del D.Lgs. 128/2015.

Il provvedimento fa da cornice ad un corposo pacchetto documentale, che comprende le indicazioni e i requisiti minimi obbligatori per la redazione del Tax Compliance Model (o TCM), ma anche per la Mappa dei Rischi e Controlli fiscali (o MRC), questi ultimi specificamente dedicati ai soggetti appartenenti al settore industriale.

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I contenuti del tax compliance model

Per quanto attiene il TCM, documento che descrive e disciplina il sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, l’Agenzia ha reso disponibile delle dettagliate Linee Guida, accompagnate da due allegati, il primo dedicato alla redazione della policy di gestione del cd rischio interpretativo e il secondo rappresentato da una nota metodologica per i controlli da effettuarsi sul cd “company level”. La composizione della citata documentazione evidenzia la doppia destinazione delle linee guida amministrative sul TCM. Infatti, i suoi contenuti non sono esclusivamente rivolti alle imprese che adotteranno, o adegueranno, il sistema di governance del rischio fiscale, ma anche ai professionisti certificatori, che, una volta resi disponibili i provvedimenti degli Albi di Dottori Commercialisti e Avvocati sul punto, saranno chiamati a validare i modelli delle imprese che opteranno per il Tax Control Framework (o TCF) volontario, o aderiranno al regime di adempimento collaborativo.

Il documento di approfondimento esplicativo

Per quanto attiene, invece, alla mappa dei rischi e controlli fiscali, è stato pubblicato un documento di approfondimento esplicativo, dedicato alle premesse, al contenuto e alle finalità della mappa oltre ad prospetto, da trasferire in formato Excel o similari da parte delle società, che riporta l’indicazione dei rischi fiscali, potenziali e attuali, che siano associati ai processi e alle attività aziendali, conosciuti o conoscibili al momento dell’implementazione del sistema e ritenuti tali da inficiare la corretta operatività fiscale dell’impresa, presente o futura.

Il provvedimento in commento e la relativa documentazione rendono finalmente concreti gli elementi e le caratteristiche del “Modello standardizzato”, la cui certificazione da parte dei professionisti (presto abilitati) garantirà l’accesso ai numerosi vantaggi premiali propri del regime di adempimento collaborativo e del TCF opzionale.

Il passaggio ad un modello chiuso, inserito nel solco delle indicazioni fornite dall’Agenzia delle entrate, rappresenta una rilevante semplificazione per tutte le imprese che intendano aderire ad uno degli istituti promossi con la riforma, sarà tuttavia importante coniugare al meglio le indicazioni fornite, trattandosi, comunque, di un modello astratto, che dovrà rappresentare efficacemente la realtà operativa dei contribuenti per produrre i voluti effetti di disclosure e trasparenza.

Completata la riforma, con la piena operatività della certificazione da parte dei professionisti abilitati, sarà possibile osservare come le realtà imprenditoriali del nostro Paese, anche di medie dimensioni, potranno beneficiare di questo nuovo strumento di dialogo con il Fisco.

* Tax Bridge STP

riproduzione riservata

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