Borchia (Lega): ‘Gioco, trovare equilibrio tra regole e business’

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A fine novembre il Parlamento europeo ha approvato la nuova Commissione europea, composta da 26 commissari, uno per Paese Ue, oltre alla presidente Ursula von der Leyen, che è tedesca e rappresenta la Germania. Il commissario europeo dell’Italia è il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto (Fratelli d’Italia), che è stato nominato anche vicepresidente esecutivo.

Nella chiacchierata con Paolo Borchia, attuale capo delegazione della Lega al Parlamento europeo, prima di parlare anche di gioco all’interno della situazione italiana, partiamo proprio da uno sguardo a questa Europa, dove la Lega ha ribadito sino all’ultimo il suo “no” al bis di Ursula Von der Leyen.

Alla luce degli ultimi sviluppi come vede i prossimi cinque anni a Bruxelles? Uno dei temi principali degli ultimi mesi è stato quello della minaccia cinese di imporre dazi su prodotti europei, e italiani in particolare (in primis formaggi), chiara ritorsione per le misure decise in Europa sulle auto elettriche cinesi. Lei tempo fa dichiarò che la soluzione è già nelle normative Ue esistenti. Ha avuto aggiornamenti sul tema? Cosa dovrebbe fare dunque la Commissione europea per difendere le voci più importanti del nostro export?

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“I dazi introdotti dalla Cina rappresentano una ritorsione inaccettabile nei confronti dell’Unione europea. L’eventuale imposizione di dazi potrebbe costare alle aziende italiane fino a 300 milioni di euro, un danno significativo per un settore fondamentale per l’economia italiana. L’Unione europea deve alzare la voce e difendere le proprie eccellenze agroalimentari, utilizzando le normative esistenti come il Regolamento 2024/143, che protegge le Denominazioni di origine protette (Dop) e le Indicazioni geografiche protette (Igp). È inaccettabile che i prodotti italiani vengano messi in discussione da pratiche commerciali sleali: chiedo un intervento immediato della Commissione europea per tutelare il Made in Italy, evidenziando l’importanza della sostenibilità e della sicurezza alimentare nel settore lattiero-caseario.”

Nello specifico della situazione italiana, dal primo gennaio è in vigore la nuova legge di Bilancio. Al di là del fatto che su alcuni temi la maggioranza si è un po’ incrinata, in generale lei cosa pensa di questa Manovra?

“Riguardo alla legge di Bilancio, al di là di chi specula su presunte frizioni all’interno della maggioranza, cosa tra l’altro normalissima in qualsiasi Governo composta da partiti differenti, ribadisco che la Manovra contiene elementi positivi per il sostegno alle famiglie e alle imprese, in linea con il programma di centrodestra voluto e votato da milioni di italiani. La Lega, a differenza di chi ha governato per anni a sinistra alimentando solo politiche ideologiche e fallimentari, si è impegnata a garantire che gli interessi degli italiani siano al centro delle politiche fiscali, cercando un equilibrio tra responsabilità economica e supporto sociale. Era fondamentale approvare una Manovra ben strutturata per stimolare la crescita economica del Paese, mantenendo un occhio attento sulle esigenze di tutti, e la stessa Ue l’ha confermato approvandola a pieni voti nonostante certo sciacallaggio di sinistra.”

La Manovra contiene anche alcune disposizioni sul gioco pubblico, dall’aumento della tassazione allo stop al fondo e all’Osservatorio contro il gioco d’azzardo, sostituiti da analoghe disposizioni dedicate a “ogni forma di dipendenza”. Ha avuto modo di farsi un’idea sul tema? La razionalizzazione delle risorse sarà comunque in grado di dare risposte adeguate?

“In merito al riordino del gioco pubblico, vorrei evidenziare la necessità di affrontare le dipendenze in modo efficace una volta per tutte. La razionalizzazione delle risorse è cruciale per garantire risposte adeguate ai problemi legati al gioco d’azzardo, che spesso ricadono sulle amministrazioni locali. La Lega è favorevole a un approccio che preveda una maggiore distribuzione degli introiti da gioco agli enti locali, affinché possano gestire meglio le problematiche sociali connesse. Potenziare il dialogo tra Stato e amministrazioni locali per trovare soluzioni equilibrate è dunque un primo fondamentale passo per garantire che tutto ciò avvenga.”

Il riordino del gioco pubblico sul territorio italiano, sul quale il Governo ha lavorato in questo 2024, è ormai in dirittura d’arrivo. Si attendono misure che siano in grado di appianare le divergenze tra Stato e amministrazioni locali. Pensa che una ridistribuzione degli introiti da gioco, portando più risorse agli enti locali, possa essere una soluzione?

“Il riordino del gioco pubblico deve tenere conto delle esigenze delle amministrazioni locali e delle realtà imprenditoriali coinvolte. Serve, come sottolineavo prima, un’intesa tra Stato, Regioni e amministrazioni locali per garantire un sistema coerente e funzionale. È essenziale evitare legislazioni disomogenee che creano confusione e inefficienza nel settore del gioco pubblico. La Lega punta a un riordino che non solo protegga i cittadini dalle dipendenze, ma anche garantisca risorse certe per l’Erario e sostenga l’occupazione nel settore, in maniera responsabile.”

Parlando di gioco non si può tralasciare il tema della pubblicità, ad oggi vietata dal decreto Dignità, nonostante anche questa misura abbia mostrato, nel tempo, tutti i suoi limiti, che ora il nuovo decreto legislativo sul riordino del gioco a distanza smorza un poco, consentendo ai concessionari di pubblicare informativi messaggi sul gioco responsabile. Pensa sia la massima apertura possibile?

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“Sulla questione della pubblicità nel gioco d’azzardo, accolgo con favore le recenti aperture. Consentire ai concessionari di comunicare in modo responsabile senza compromettere gli obiettivi di tutela sociale è fondamentale. La Lega sostiene la necessità di trovare un equilibrio tra regolamentazione e opportunità commerciali, affinché il settore possa prosperare senza mettere a rischio i consumatori.”

Quella della pubblicità d’altronde è tema importante, soprattutto in previsione dei prossimi bandi, con i grandi gruppi stranieri che, stando ai pareri di esperti del settore, potrebbero decidere di non investire in Italia senza avere la certezza di poter farsi conoscere. Ciò non potrebbe ritorcersi contro le esigenze dell’Erario?

“Per questo è fondamentale creare un ambiente favorevole agli investitori, permettendo loro di comunicare efficacemente senza compromettere la salute pubblica e al tempo stesso garantendo gli investimenti per un settore con migliaia di posti di lavoro. La Lega continuerà a lavorare per garantire che le politiche fiscali siano sostenibili e vantaggiose per tutti gli attori coinvolti.”

 







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