Il mare ha offerto la sua alternativa | L’acqua servirà a fornire il nuovo carburante: sarà abbinato a questi ingredienti

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Possibile svolta nel mondo dell’alimentazione delle automobili? Si tratta di una soluzione a zero emissioni di carbonio

E’ indubbio che il settore dei trasporti sia tra i primari responsabili delle emissioni di gas serra nell’intero globo. La differente consapevolezza che si sta affermando nel corso degli ultimi anni, tuttavia, sta portando sempre più persone ad optare per l’adozione di auto elettriche, in modo da favorire un processo di decarbonizzazione, fino alla sua definitiva eliminazione.

Le autovetture ad alimentazione elettrica sono in grado di produrre effetti benefici per l’atmosfera e per la qualità dell’aria, ma presentano diversi punti a favore anche in termini di consumi e di prestazioni su strada. La loro efficienza energetica consente, infatti, un significativo risparmio sul rifornimento di carburante, nonché dei costi di manutenzione.

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Per incitare all’acquisto di un numero crescente di auto elettriche, anche i governi e le giurisdizioni hanno proposto numerosi incentivi finanziari e fiscali per permettere ai cittadini l’acquisto di questa tipologia di vetture a prezzi scontati, o al fronte di riduzioni e agevolazioni sulle tasse.

D’altra parte, il rovescio della medaglia non può non essere considerato. Tra le sfide maggiormente impegnative nell’utilizzo dell’elettrico si può incorrere nell’autonomia limitata posseduta da questi mezzi, rispetto ai più tradizionali motori a benzina e diesel, che richiedono soste frequenti e prolungate per una completa ricarica. Inoltre, anche se la loro diffusione sul territorio è in crescita, non è nemmeno particolarmente facile trovare colonnine e stazioni di ricarica in ogni percorso in cui si sta transitando.

Il combustibile che rivoluzionerà il mondo

Ma se è vero che il futuro del mondo automobilistico è rappresentato dalla transizione, sempre più rapida, verso l’elettrico, che punta a diventare la primaria forma d’alimentazione nel prossimo decennio, è anche vero che non è esclusa la possibilità di nuove significative introduzioni nell’ambito dei combustibili. E’ inevitabile il bisogno di proseguire verso una strada che garantisca la circolazione e l’utilizzo di opzioni sempre meno inquinanti. In tal senso, ecco spuntare fuori un’innovativa fonte di alimentazione, totalmente inedita nel mercato globale. Questo nuovo combustibile può essere sviluppato a partire dall’alluminio delle lattine di soda e dall’acqua marina; la rivoluzionaria introduzione giunge direttamente dagli Stati Uniti, dove un gruppo di ingegneri del Massachussetts Institute of Technology ha esposto quanto sperimentato all’interno di uno studio pubblicato sulla rivista Cell Reports Physical Science.

Secondo quanto dimostrato dagli studi e dagli esperimenti condotti, sarebbe sufficiente alimentare la produzione di idrogeno mediante la caduta di pellet di alluminio pretrattato, grande più o meno quanto una pietra, all’interno di un bicchiere di acqua di mare filtrata per innescare la reazione. Gli ioni presenti nel sale contenuto nell’acqua attraggono la lega di metallo liberando l’idrogeno, dando così origine ad un ciclo produttivo altamente sostenibile. Un’ulteriore possibilità è rappresentata dall’alluminio delle lattine – tipicamente contenitori di bibite gassate come soda e cola – che se esposto nella forma pura ed unito all’acqua marina, innesca una reazione molto simile alla precedente generando il medesimo effetto; la produzione di idrogeno. Il carburante derivato dalla pratica, finora ancora sperimentale, potrebbe rivelarsi concretamente utile per alimentare motori, con il grande vantaggio dell’assenza di emissioni di carbonio.

Il combustibile ricavato dall’acqua marina (Depositphotos foto) – www.marinecue.it

Un ulteriore passo in avanti

Ma non è tutto; già, perché come se questo peculiare ma efficace processo produttivo non fosse già estremamente interessante di suo, è stato riscontrato che grazie all’aggiunta di caffeina, in qualità di stimolante, la soluzione può essere considerevolmente accelerata. Sarà, infatti, possibile permettere una riuscita ancora più rapida della reazione, producendo in un periodo di tempo pari a 5 minuti la quantità finale di idrogeno che, senza l’utilizzo della caffeina, si riuscirebbe ad ottenere in circa 2 ore.

I risultati raggiunti hanno già prodotto risvolti stimolanti, ma il team di ricercatori non vuole fermarsi qui. Il prossimo step sarà l’installazione di un reattore a bordo di una nave o di un sottomarino che restando a costante contatto con l’acqua salata degli oceani potrebbe permettere la produzione costante. Il reattore a idrogeno sostenibile può essere considerata l’innovazione principale nell’era che punta tutto sull’elettrico, in quanto potrebbe permettere l’alimentazione del motore e la generazione di energia direttamente a vantaggio della nave o del mezzo che lo trasporterà nei mari.



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