Scarpe Brutte e dove trovarle: il buon gusto è passato di moda

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In men che non si dica la moda è passata dall’impero del tacco 12 a quello delle Birkenstock. Brand come Balenciaga continuano a proporre collaborazioni che elevano scarpe brutte, ma comode. E ce la fanno alla grande!

Tapestry, holding del lusso americana, programma la vendita di Jimmy Choo. Al contrario, i fatturati di Ugg, Birkenstock e Crocs schizzano alle stelle. Nel 2024, infatti, mentre Jimmy Choo ha fatto perdere a Tapestry lo 0,6% del fatturato; Crocs ha chiuso con un aumento del 2%, Birkenstock del 21% e Ugg ha visto crescere le sue vendite del 16%, pari a circa 1,43 miliardi di euro, secondo quanto riportato da MF Fashion. Un quadro abbastanza chiaro che vede l’impero delle calzature “da sera” inginocchiarsi di fronte alla comodità delle scarpe brutte. “Se bella vuoi apparire un po’ devi soffrire” dicevano le donne della moda qualche tempo fa, oggi le cose sono cambiate.


Complice di questa inversione di rotta lo stesso fashion system che ha deciso di rendere glamour scarpe che, fino a poco prima, facevamo orrore. Tutto è partito, senza troppo stupore, da Demna Gvasalia (attuale direttore creativo di Balenciaga) che, nel lontano 2017, propone in passerella delle Crocs per la primavera estate 2018. Anche se, a dire il vero, l’anno prima era stato Christopher Kane a proporle per la SS2017, ma senza lo stesso successo. In questo modo il fashion ha reso estremamente glamour scarpe che, fino all’attimo prima, erano popolarmente considerate simbolo di sciatteria e trascuratezza.

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Lo stesso Demna, per l’autunno 2025, ha anche deciso di lanciare una collaborazione con School (esattamente quello delle scarpe ortopedoiche). Ma non solo Balenciaga. Anche JW Anderson ha un ruolo in questa storia con le sue famosissime ciabatte a forma di rana vendute a 395€. Oppure ancora Luca Magliano, incredibile promessa del Made in Italy, che ha firmato una collezione con il marchio di scarpe antinfortunistiche U-Power per la SS2024.


Azioni fatte con duplice intento. Il primo, nonché il più evidente, provocare ed aumentare l’indignazione nei confronti dell’insensato mondo della moda. Per non parlare della risonanza sui media dove queste calzature diventano trend in un batter d’occhio. In secondo luogo si potrebbe anche trattare di un’opera di dissacrazione del sistema moda attuata dai suoi stessi interni. Un colpo di stato che parte dalla pancia della moda e che ne vuole stravolgere i connotati portando al suo interno gli stilemi di tutto ciò che moda non è mai stato.


Detto ciò, nonostante i velocissimi sold out, le nostre strade non si sono magicamente riempite di Crocs firmate Balenciaga; eppure qualcosa è accaduto. Non saranno proprio i modelli che sconvolgono in passerella a dominare i marciapiedi delle città, ma sempre scarpe brutte sono. Dopo l’uscita del film di Barbie sono state completamente sdogante le Birkenstock, in tutte le loro varianti. Gli Ugg, ormai da decenni, spuntano come funghi al primo freddo e le Crocs, dopo le geniali trovate dei designer, sono entrate a far parte del guardaroba quotidiano.

Forse tutto è partito da quando siamo scesi dai tacchi per sostituirli con le sneakers. Anche se qualcuno prova ad unire anche le due cose. È il caso di Isabel Marant le cui famose sneakers con la zeppa pare stiano tornando di moda. La stessa designer aveva dichiarato, in occasione della sua sfilata parigina: “Nessuno porta più i tacchi”. Giustificando così la scelta di inserire in collezione solo scarpe basse.


Pare chiaro che la moda contemporanea prediliga il confort al glamour. Complice la pandemia del 2020 che ci ha fatto capire quanto fossero comodi i vestiti da casa. Per non parlare dell’assenza di formalità che ormai domina qualunque evento o realtà. Di tacchi alti e abiti da sera, forse, non abbiamo più bisogno. Almeno per ora. Ma si tratta solo di una fase come spiega Carolyn Mair, autrice di The Psychology of Fashion, che afferma: “La moda, come l’arte, ama mettere in discussione la bellezza piuttosto che mirare semplicemente a design esteticamente gradevoli; quindi se la moda è arte, allora va bene anche il brutto“.

Foto: Pinterest



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