Sovraindebiamento, nuovi strumenti e aiuti insieme all’attuale legge che sta gi� salvando tanti

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Quali sono i nuovi aiuti in arrivo per chi è sovraindebitato? La legge sul sovraindebitamento permette, a chi ha troppi debiti di evitare di incorrere in pignoramenti seguendo una particolare procedura e vale solo per determinate categorie di persone.

Si tratta, in particolare, di cittadini, liberi professionisti, imprenditori commerciali e piccoli imprenditori non soggetti al fallimento, nonché i soci di società di persone (come le Snc e le Sas) e i familiari dei sovraindebitati.

Tale legge rappresenta una sorta di salvagente per chi è in forte difficoltà economica e si starebbero preparando anche nuovi aiuti per permettere a chi ha debiti, e non riesce a pagarli, di regolarizzare le proprie posizioni. Vediamo quali sono e cosa prevedono nel dettaglio. 

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  • Il Fondo per l’esdebitazione degli incapienti tra i nuovi aiuti contro il sovraindebitamento
  • Più tempo per pagare i propri debiti con il fisco, la procedura e per chi vale
  • Si attende anche la rottamazione quinquies 


Il Fondo per l’esdebitazione degli incapienti tra i nuovi aiuti contro il sovraindebitamento

Tra le novità più importanti proposte per il sovraindebitamento spicca la proposta di un fondo per l’esdebitazione degli incapienti, proposto in un emendamento alla Manovra Finanziaria, ma che non è passato. I relatori hanno, tuttavia, annunciato che lo porteranno avanti.

La misura mira, infatti, a proporre una soluzione concreta ai debitori che non hanno un patrimonio o redditi sufficienti per sostenere le spese di una procedura di sovraindebitamento, garantendo una maggiore equità e accessibilità ai benefici del sistema.

L’istituzione del Fondo dovrebbe avvenire, secondo la proposta, presso il Ministero della Giustizia con una dotazione iniziale di 500.000 euro per il 2025 per coprire le spese procedurali, le competenze professionali degli Organismi di Composizione della Crisi (OCC) e i costi processuali, che spesso rappresentano un grosso problema per i debitori incapienti. 

Precisiamo che l’accesso al fondo è subordinato alla verifica della situazione economica del debitore.

Quest’ultimo deve, infatti, dimostrare l’assenza di patrimonio liquidabile e di redditi sufficienti per sostenere i creditori.

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Più tempo per pagare i propri debiti con il fisco, la procedura e per chi vale 

Un altro nuovo aiuto per sostenere chi è sovraindebitato è l’allungamento dei tempi di pagamento dei debiti. 

Dal prossimo anno, i contribuenti e gli imprenditori in difficoltà avranno più tempo per rateizzare i piani di rientro del debito con il fisco, a condizione che il debito risulti inferiore ai 120mila euro.

Per stato di difficoltà si intende la condizione in cui il debito dovuto supera un certo rapporto con l’Isee del nucleo familiare (per le persone fisiche o le imprese individuali) o il valore della produzione.

La misura prevede che il piano di rientro possa arrivare comunque alla massima durata di legge anche se il contribuente non comprova lo stato di difficoltà, limitandosi ad attestarlo senza allegare alcuna documentazione a supporto.

Le nuove durate massime del piano sono:

  • 84 rate mensili, per domande presentate negli anni 2025 e 2026;
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  • 96 rate mensili, per domande presentate negli anni 2027 e 2028;
  • 108 rate mensili, per domande presentate dal primo gennaio 2029.

Se il debitore comprova lo stato di difficoltà, per i debiti oltre i 120mila euro il piano può raggiungere le 120 rate mensili mentre per i debiti entro i 120mila euro la durata va:

  • da 85 a un massimo di 120 rate, per istanze presentate negli anni 2025 e 2026;
  • da 97 a 120 rate, per istanze presentate nel 2027 e nel 2028;
  • da 109 a 120 rate, per istanze presentate dal primo gennaio 2029.

La novità vale a partire dalle istanze presentate dal primo gennaio 2025.

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Si attende anche la rottamazione quinquies 

Non è stata approvata la nuova rottamazione-quinquies per la regolarizzazione di debiti derivanti dal mancato pagamento di tasse, multe e cartelle esattoriali, ma si punta a rilanciarla.

Nel nuovo piano dovrebbero rientrare i tributi come le imposte locali, le sanzioni amministrative e il bollo auto, cioè quelle tipologie di debiti esclusi dalla rottamazione precedente, che riguardava solo i ruoli affidati tra il primo gennaio 2000 e il 30 giugno 2022. 

La nuova rottamazione dovrebbe interessare le cartelle emesse tra il primo luglio 2022 e il 31 dicembre 2023 e fisserebbe al 31 luglio 2025 il primo versamento, sia che si decida di pagare in un’unica soluzione e sia per il pagamento a rate.

Permetterebbe poi di estinguere le cartelle in 120 mesi (10 anni), non prevederà il pagamento di sanzioni, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e aggio di riscossione e il contribuente non decadrebbe per mancato pagamento di una o più rate.

Oggi, infatti, si decade subito, mentre, secondo la nuova proposta, si arriverebbe alla tolleranza di 8 quote non pagate in tempo, anche non consecutive.


 

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