Un tavolo in Regione Basilicata per fare il punto sulla crisi dell’automotive con le ricadute occupazionali ed economiche che riguardano il territorio
Un prezioso confronto con tutti i soggetti in campo, nell’ottica di fare corpo unico per affrontare una delle emergenze industriali più impattanti. Con questo spirito, si è tenuto il tavolo Stellantis, convocato nella mattinata di venerdì 10 gennaio dal presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, per discutere delle strategie future per lo stabilimento di San Nicola di Melfi.
Durante l’incontro, insieme ad alcune figure dei vertici aziendali e ai rappresentanti dei sindacati e di Confindustria, si è definito un piano di punti cruciali riguardanti il sostegno ai lavoratori e la produzione di nuovi modelli dei veicoli. Nell’occasione, è stata ribadita l’importanza del dialogo tra le istituzioni e le aziende, specialmente in un periodo di transizione come quello attuale. Inoltre la discussione ha evidenziato la necessità di affrontare le sfide poste dal mercato e dalle nuove tecnologie garantendo, allo stresso tempo, un adeguato livello di occupazione.
Nello stabilimento lucano si sta preparando il lancio di diversi modelli. Tra questi, spicca la Ds8 elettrica, prevista in vendita dal prossimo marzo, e la nuova Jeep compass, le cui produzioni inizieranno a giugno 2025. Inoltre, nei primi sei mesi del 2026 entreranno in produzione sia la DS7 (elettrica e ibrida) che la Jeep compass ibrida, con le prime serie che dovrebbero debuttare entro la fine dell’anno. Particolarmente importante sarà anche la produzione della nuova Lancia Gamma che, nella sua versione sia elettrica che ibrida, verrà prodotta nel secondo semestre del 2026.
Un impegno, quello di Stellantis, che il Presidente Bardi accoglie con soddisfazione, sottolineando come la motorizzazione delle auto vada «nella direzione auspicata, cioè quella di prevedere modelli ibridi oltre che elettrici, in modo da utilizzare tutte le linee “multienergia” dello stabilimento di Melfi. L’assetto produttivo, inoltre, avrà ricadute positive sulle aziende dell’indotto che già hanno ricevuto commesse relative alle nuove vetture», ha detto il governatore.
Bardi ha poi evidenziato come la Regione stia provando a mettere in campo delle misure di sostegno al reddito rivolto proprio ai lavoratori della logistica. Il riferimento è a un prossimo avviso che prevede voucher di partecipazione a corsi di formazione per lo sviluppo di competenze tecniche, tecnologiche e digitali.
«L’obiettivo – hanno spiegato Bardi e l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Francesco Cupparo – è quello di sviluppare il livello di competenze dei lavoratori cassintegrati al fine di promuoverne potenzialmente l’occupabilità nel medio-lungo periodo, anche in settori diversi da quello di attuale impiego».
Le reazioni dei sindacati:
Per la Uil e la Uilm Basilicata, “l’incontro di oggi rappresenta un passo significativo in un percorso complesso e pieno di sfide. Continueremo – hanno evidenziato i dirigenti lucani – a lavorare per garantire che la transizione verso un nuovo modello industriale sia giusta, sostenibile e capace di tutelare i lavoratori, le imprese e l’intero sistema produttivo. È fondamentale mantenere alta l’attenzione su Melfi, che rappresenta un pilastro non solo per l’economia lucana, ma per l’intero settore automobilistico italiano. Non è sufficiente la consapevolezza che il 2025 sarà un anno critico per l’automotive. Solo attraverso un dialogo trasparente e scelte condivise si potranno affrontare le sfide del futuro e costruire un nuovo capitolo per lo stabilimento Stellantis e per la Basilicata”. La Cgil e la Fiom Basilicata hanno invece evidenziato che “nonostante la presenza di Stellantis all’incontro di oggi in Regione Basilicata sull’automotive, non vi sono garanzie sullo stabilimento Stellantis di Melfi nè da un punto di vista occupazionale nè dei volumi produttivi. Si prospetta un anno difficilissimo, purtroppo si continua a navigare a vista. Nel 2025 l’azienda ha infatti confermato i volumi produttivi del 2024, pari a 65 mila vetture contro la capacità produttiva di 400 mila dello stabilimento, con una notevole riduzione delle ore lavorative rispetto al 2024. Ciò – spiegano – produrrà un aumento massiccio della cassa integrazione, con ripercussioni a cascata sull’indotto, rispetto al quale chiediamo garanzie anche al governo regionale, affinché prema sul governo nazionale per ridurre gli oneri della cassa integrazione a carico delle imprese incluse nell’area di crisi industriale complessa per scongiurare la perdita di migliaia di posti di lavoro”.
Gli impegni comunicati dai vertici lucani di Stellantis vanno nella direzione auspicata ma vanno confermati alla prova del mercato che al momento si è dimostrato alquanto tiepido rispetto alle produzioni full electric, per questo come Cisl e Fim da tempo sollecitiamo che alle produzioni elettriche siano affiancati modelli ibridi. Solo una tale soluzione garantirebbe il raggiungimento degli ottimistici target produttivi comunicati da Stellantis per lo stabilimento di Melfi”. Così Cisl e Fim Basilicata in una nota diffusa al termine del Tavolo regionale sulla Stellantis.
“È chiaro che – hanno aggiunto i dirigenti lucani della Cisl – il futuro del settore automotive oggi più che mai si decide in Europa dove nel recente passato sono state fatte scelte non adeguatamente ponderate nella loro sostenibilità sociale e industriale. Diventa, dunque, sempre più urgente portare la vertenza automotive dove si decide il destino dell’industria europea. Per questo aderiamo e sosteniamo la manifestazione del 5 febbraio a Bruxelles. Sarà il modo per suonare la sveglia alle istituzioni e per ribadire che la transizione non si può fare sulla pelle dei lavoratori”.
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