Jack Smith, il procuratore speciale incaricato dal ministro della Giustizia di Joe Biden, Merrick Garland, di indagare su Donald Trump per il 6 gennaio 2021 e la cattiva gestione di documenti classificati a Mar-a-Lago, si è dimesso venerdì 10 gennaio. La sua decisione è arrivata nel bel mezzo di una lunga battaglia legale riguardante la pubblicazione di un rapporto sulle prove raccolte durante le indagini, che miravano a dimostrare il coinvolgimento di Trump nel tentativo di sovvertire i risultati delle elezioni del 2020 e danneggiare i diritti di voto degli elettori.
Il presidente eletto Trump, alla notizia delle dimissioni di Smith, ha commentato sul social Truth: “Lo squilibrato Jack Smith è stato licenziato oggi dal Dipartimento di Giustizia. È una vergogna per se stesso, per la sua famiglia e per il suo Paese. Dopo aver speso oltre 100.000.000 di dollari per la caccia alle streghe contro Trump ha lasciato la città a mani vuote!”.
Il procuratore era stato chiamato a prendere in mano il caso nel novembre 2022, dopo aver lasciato il suo ruolo di procuratore capo alla Corte penale internazionale dell’Aja, dove si era occupato di crimini di guerra in Kosovo. Con una lunga carriera alle spalle, inclusi anni di esperienza nel dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, Smith ha affrontato un compito arduo, visti gli attacchi incessanti da parte di Trump, che lo aveva definito “pazzo” e accusato di condurre una “caccia alle streghe politica“. Smith aveva deciso di chiudere i procedimenti contro Trump dopo la vittoria alle elezioni presidenziali e la decisione della Corte Suprema sull’immunità presidenziale. Infatti, a fine novembre 2024, aveva presentato una mozione alla giudice Tanya Chutkan di Washington per archiviare le indagini sulle presunte interferenze elettorali, e poco dopo aveva fatto lo stesso per il caso dei documenti riservati trasportati a Mar-a-Lago alla fine del mandato di Trump.
In questi giorni, uno degli ultimi capitoli ha riguardato la pubblicazione del rapporto di Smith relativo alle sue indagini sulla presunta sovversione delle elezioni. Mentre il ministro Garland ha dato il suo via libera alla diffusione del documento, gli avvocati di Trump hanno sostenuto che potrebbe pregiudicare il suo ruolo di presidente. La Corte d’appello dell’11mo circuito ha autorizzato la pubblicazione, ma i tempi esatti non sono ancora chiari e Trump potrebbe comunque presentare ricorso.
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