Emirati: al via mercoledì il summit su energie rinnovabili e sostenibilità ad Abu Dhabi, presente anche Meloni

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito personale

Delibera veloce

 


La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sarà negli Emirati Arabi Uniti il 15 e 16 gennaio per partecipare al World Future Energy Summit, un evento tenuto annualmente ad Abu Dhabi per discutere i temi dell’energia da fonti rinnovabili e della sostenibilità. Nel corso del vertice, che riunisce leader da varie parti del mondo, si terranno una serie di sessioni dedicate allo sviluppo futuro dell’energia, all’efficienza energetica e alle tecnologie pulite. I lavori si apriranno domani, 14 gennaio, con una cerimonia ufficiale, seguita dagli interventi dei capi di Stato e di governo dei Paesi partecipanti. Le tre giornate – 14, 15 e 16 gennaio – saranno caratterizzate da diversi panel sui seguenti temi: la soglia di 1,5 gradi di aumento medio delle temperature globali; energia solare e pulita; trasformazione di rifiuti in risorse; acqua; città sostenibili; finanza “verde”; mezzi di trasporto elettrici; e Intelligenza artificiale. Durante i panel, discuteranno esperti, ricercatori e rappresentanti di diverse aziende, tra cui le emiratine Masdar, Adnoc e Mubadala. Ci sarà anche uno spazio dedicato agli Irena’s Innovation Days dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena).

Da programma, nel corso della sessione plenaria del 15 gennaio, è previsto un intervento della premier Meloni sul tema “Ripensare la sicurezza energetica attraverso connessioni intercontinentali”. La presidente del Consiglio aveva partecipato a dicembre 2023 alla Conferenza delle parti delle Nazioni Unite sul clima (Cop28) a Dubai. In tale occasione, Meloni aveva sottolineato che l’Italia ha deciso di investire risorse puntando sul biocombustibile globale, tracciando la strada di neutralità al carbonio entro il 2050. È necessario cercare di arrivare a una transizione ecologica non ideologica, aveva osservato la premier, che in occasione dei lavori della Cop28 aveva incontrato più di 20 capi di Stato e di governo.

All’edizione di quest’anno del World Future Energy Summit, oltre alla presidente del Consiglio, parteciperanno il presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev; il presidente del Kazakhstan, Kassym-Jomart Tokayev; il presidente del Kenya, William Ruto; il presidente della Nigeria, Bola Tinubu; il presidente del Ruanda, Paul Kagame; il presidente delle Seychelles, Wavel Ramkalawan; il presidente dell’Uganda, Yoweri Museveni; il presidente dell’Uzbekistan, Shavkat Mirziyoyev; il premier dell’Albania, Edi Rama; il premier della Finlandia, Petteri Orpo; il premier della Malesia, Anwar Ibrahim; il premier della Nuova Zelanda, Christopher Luxon. Il summit di Abu Dhabi vedrà inoltre la presenza di rappresentanti delle più importanti aziende italiane.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Nonostante l’economia degli Emirati Arabi Uniti sia dominata dal petrolio e dal gas naturale (la cui produzione contribuisce a circa un terzo del Prodotto interno lordo nazionale), si tratta di uno dei Paesi che più puntano e investono nelle rinnovabili, sia all’interno del paese che all’estero. Il fatto che circa il 70 per cento del Pil degli Emirati sia rappresentato dal settore non petrolifero dimostra i passi avanti compiuti dalla federazione per diversificare l’economia nazionale, adottando un modello flessibile orientato ad attrarre investimenti esteri in vari settori. Secondo il rapporto pubblicato a ottobre scorso dal Fondo monetario internazionale (Fmi), la crescita economica degli Emirati è stimata del 4 per cento nel 2024 e del 5,1 per cento nel 2025. Le stime dell’Fmi indicano inoltre un tasso di inflazione per il prossimo anno al 2,1 per cento.

Lo scorso ottobre, il governo degli Emirati Arabi Uniti ha approvato il piano di bilancio federale per l’anno fiscale 2025 per 71,5 miliardi di dirham (17,73 miliardi di euro) di spese stimate. Si tratta del bilancio federale più elevato nella storia degli Emirati. Il budget 2025 è ripartito in vari settori chiave: sviluppo sociale e pensioni; affari governativi; infrastrutture e affari economici; investimenti finanziari; e altre spese. Gli Emirati prevedono di generare una capacità totale di 19,8 gigawatt di energia pulita entro il 2030. L’obiettivo dell’Agenda green 2030 degli Emirati è aumentare il prodotto interno lordo del 4-5 per cento, incrementare le esportazioni di circa 24-25 miliardi di dirham emiratini (6,40-6,67 miliardi di euro) e ridurre le emissioni del Paese a meno di 100 kilowattora.

Nel 2023, il Paese del Golfo aveva detenuto la presidenza della conferenza Onu sul clima Cop28. Il piano d’azione della presidenza emiratina per realizzare i pilastri dell’accordo di Parigi si era concentrato su quattro punti: accelerare la transizione energetica; definire i finanziamenti per il clima; mettere la natura, le persone, la vita e i mezzi di sussistenza al centro dell’azione per il clima; porre alla base di tutte le iniziative la piena inclusività. Secondo Meloni, nella Cop28 erano stati fatti “passi avanti concreti” che “dimostrano il senso di responsabilità dei Paesi”. “È la Cop più partecipata di sempre come capi di Stato e di governo”, aveva detto in tale occasione la presidente del Consiglio, aggiungendo: “Alcuni obiettivi sono concreti. Penso che vadano fatti i complimenti alla presidenza emiratina, non si può negare che sia stato un successo”.

Gli Emirati Arabi Uniti sono un importante partner dell’Italia in tutti gli ambiti: da quello politico (grazie al costante dialogo sulle tematiche bilaterali e i dossier di sicurezza regionale), a quello culturale; da quello della cooperazione scientifica (che beneficia della presenza negli Emirati di numerosi ricercatori italiani) a quello economico (con una forte presenza nel Paese del Golfo di imprese italiane, tra cui We Build, Ansaldo, Eni, Snam, Elettronica, Fincantieri, Leonardo, Intesa Sanpaolo e Sace). Tra gennaio e settembre 2024, si è registrato un interscambio commerciale tra i due Paesi di 7,2 miliardi di euro, in aumento del 19 per cento su base annua rispetto ai quasi 6,1 miliardi di euro del 2023. Per l’Italia, gli Emirati rappresentano il secondo mercato di destinazione dell’export nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa, secondo i dati di Sace, gruppo assicurativo-finanziario controllato dal ministero dell’Economia e delle Finanze. In base a quanto si apprende da Info mercati esteri, inoltre, gli Emirati rappresentano il 16mo mercato di destinazione dell’export dell’Italia (l’1,2 per cento di quota di mercato nei primi nove mesi del 2024), e il 48mo fornitore dell’Italia (0,4 per cento di quota di mercato nello stesso periodo di riferimento).

Leggi anche altre notizie su Nova News

Clicca qui e ricevi gli aggiornamenti su WhatsApp

Seguici sui canali social di Nova News su Twitter, LinkedIn, Instagram, Telegram





Source link

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link