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Il gioco, in tutte le sue forme, è strumento di crescita e interazione personale ma a volte, particolamente nella sua evoluzione, porta con sè rischi associati alla dipendenza.
Dal Mondo – Avete mai pensato a quanto tempo dedichiamo al gioco e in che modo? Perchè siamo così attratti da quella sensazione di leggerezza? Il gioco è un semplice divertimento o è molto di più?
Sempre presente nella storia dell’umanità, il gioco non è solo un semplice passatempo ma, un vero e proprio compagno di vita utilissimo alla sviluppo cognitivo ed emotivo di noi esseri umani.
E’ proprio attraverso il gioco che prendiamo coscienza di noi stessi, della creatività che è in noi.
Negli ultimi decenni, grazie all’avvento della tecnologia digitale, l’informatica ha reso possibile la nascita e lo sviluppo di dispositivi e piattaforme in grado di offrire esperienze di gioco interattive e molto coinvolgenti. Tuttavia, l’evoluzione non ha portato con sè solo esperienze piacevoli ma anche e purtroppo, forti problematiche.
La facilità di accesso a giochi d’azzardo, sia online che offline, ha fatto sì che si è dato sviluppo ad una vera e propria dipendenza psicologica, la ludopatia.
Gli strumenti di intrattenimento, quali le consolle di gioco, sono diventate sempre più popolari ed utilizzate quali piattaforme di comunicazione. Il sistema di messaggistica integrato consente ad ogni singolo giocatore di immergersi in delle chat molto vivaci, il chè rende l’esperienza di gioco ancora più accattivante ma parallelamente, una porta aperta a rischi e pericoli non indifferenti.
In effetti queste piattaforme di messaggistica sono spesso utilizzate da truffatori e malintenzionati i quali, con fare apparentemente innoquo, scambiano messaggi riservati per pianificare la propria attività criminale anche di una certa gravità.
La crescente complessità e il coinvolgimento, non solo comportano i rischi e pericoli menzionati ma, portano a sua volta allo sviluppo di comportamenti incontrollabili. La linea tra il giocatore appassionato e il dipendente, appare e diventa così, sottile e facile da tracciare.
Il settore videogiochi, è costantemente minacciato dalla pirateria, infatti, la copia illegale dei giochi, una pratica un tempo molto diffusa, in forme differenti, persiste ancora oggi. Se da un lato, avevamo la duplicazione fisica dei supporti di memorizzazione, con l’avvento dell’era digitale, troviamo la distribuzione illegale tramite download o torrent, il tutto, molto spesso, accompagnato da malware e virus, file infetti che una volta scaricati trasformano il dispositivo in uno strumento per attacchi informatici.
Dai potenziali attacchi informatici, al gaming il quale nasconde insidie per la salute. Difatti, il disclaimer presente nel gioco, avverte il giocatore dei rischi ad esso connessi e all’uso eccessivo del videogioco.
La dipendenza da tecnologia è un parallelismo con il fenomeno del gaming, difatti, chi trascorre la maggior parte del tempo davanti ad uno schermo, rischia di confondere la realtà dal virtuale.
Il piacere del gioco, esperienza intrinseca all’essere umano, si trasforma in dipendenza quando inizia a compromettere la propria qualità di vita sino ad interferire con le relazioni interpersonali.
Quì la ludopatia.
L’attività millienaria che affonda le sue radici nell’antica civiltà araba, dove un dado, il dado a sei facce protagonista di scommesse, è il gioco d’azzardo, oggi anche digitale.
In cosa consiste il gioco?
Scommettere denaro sull’esito di un futuro incerto e ad oggi, con l’avvento di internet, facilmente accessibile bypassando barriere geografiche e temporali.
Gli artt. 718 – 722 codice penale tracciano una linea netta contro il gioco d’azzardo punendo con rigore sia l’organizzazione che la partecipazione al gioco stesso.
Ma nonostante un quadro normativo chiaro e severo, emerge una contraddizione evidente ed inquietante, “un’attività consideratata pericolosa e illegale, al contempo, legalmente riconosciuta e incentivata?“.
Il gioco d’azzardo genera ingenti entrate per lo Stato e la legalizzazione di alcune forme di gioco d’azzardo è motivata dalla volontà di sottrarre questo settore al controllo della criminalità organizzata. Quì, la spiegazione.
L’interfaccia grafica del gioco digitale, ricca di stimoli visivi e sonori, cattura l’attenzione del giocatore proiettandolo in un ambiente che favorisce l’isolamento, dove tempo e spazio non esistono più, facilitando così, la dipendenza.
Ma non solo. Il passaggio e la trasformazione dal gioco tradizionale a quello digitale, ha influenzato la percezione del rischio anche e soprattutto per la moneta.
La disponibilità 7 giorni su 7, 24 ore su 24 e la mancanza di un corrispettivo fisico rende alquanto difficile percepire il valore reale del denaro speso il chè facilita un ritmo di gioco tanto rapido, quanto impulsivo.
La distinzione tra gioco d’azzardo legale e quello illegale risiede nel controllo finalizzato a prevenire frodi e truffe. Considerando questo settore quale opportunità imprenditoriale altamente redditizia, diventa un mezzo fortemente attraente per la criminalità organizzata.
I videopoker, ad esempio, non conformi alle normative, sono esenti da controlli. Molti di questi presentano software alterati il chè riduce la probabilità di vincita per i giocatori.
In molti, in casi di perdite significative possono essere spinti a chiedere prestiti con elevati tassi di interessi fino all’usura diventando vittime e talvolta, criminali al servizio dei loro aguzzini.
La leggerezza del gioco spesso è una trappola insidiosa, e come afferma un famoso proverbio ” non è arte il giocare, ma lo smettere“.
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