Per provare a spegnere gli incendi in corso da martedì a Los Angeles la California sta facendo affidamento non solo sui vigili del fuoco regolari, ma anche su squadre private che utilizzano mezzi propri e costano migliaia di dollari al giorno. Nell’area di Los Angeles sono inoltre al lavoro più di 900 persone detenute che, con vari ruoli, affiancano i vigili del fuoco per cercare di controllare gli incendi. Entrambe le pratiche, per motivi differenti, sono controverse e discusse.
Come ha raccontato il New York Times, i vigili del fuoco privati sono diventati una risorsa ambita in alcune delle comunità più ricche e più a rischio della California meridionale e rappresentano circa il 45 per cento di tutti i vigili del fuoco che oggi sono disponibili negli Stati Uniti. Il dato è stato fornito da Deborah Miley, direttrice della National Wildfire Suppression Association, che riunisce oltre 300 gruppi privati.
La maggior parte di loro lavora grazie a degli appalti del governo che si affida a queste società private fin dagli anni Ottanta per integrare, se e quando necessario, le squadre locali pagate con fondi pubblici. Il Los Angeles Times spiega che attualmente ci sono circa 250 aziende private sotto contratto federale. Altre società vengono ingaggiate dalle compagnie assicurative che offrono polizze per i proprietari delle case che includono la protezione dagli incendi boschivi. Altre ancora, infine, lavorano tramite accordi diretti presi con i privati cittadini che se le possono permettere.
Una squadra di vigili del fuoco privati ​​composta da due persone può costare fino a 3mila dollari al giorno, mentre una squadra più numerosa composta da 20 persone può arrivare a costare 10mila dollari al giorno. Spesso queste squadre svolgono attività di prevenzione e quindi agiscono prima che un incendio boschivo raggiunga una proprietà : per rimuovere la vegetazione intorno alla casa, per spargere liquidi ritardanti, cioè sostanze che servono a rallentare e a prevenire i processi di combustione, o per sigillare le prese d’aria con del nastro ignifugo nei giorni e nelle ore precedenti l’arrivo delle fiamme. «Rendiamo la proprietà sicura, in modo che il fuoco possa passarci sopra», ha detto David Torgerson, fondatore di Wildfire Defense Systems, un’azienda con sede nel Montana.
La richiesta di vigili del fuoco privati ​​è aumentata negli ultimi anni con l’aumento della gravità e della frequenza degli incendi boschivi. Nel 2018 la California ha approvato una legge per regolamentare questo settore: richiede ai vigili del fuoco a contratto di coordinarsi con le agenzie antincendio pubbliche, vieta loro di guidare veicoli con scritte che li identifichino con i servizi di emergenza pubblica e di utilizzare luci di emergenza o sirene.
Uno dei problemi principali che ha a che fare con il loro impiego è l’accesso all’acqua: se cioè i vigili del fuoco privati ​​possano attingere o meno alle scarse risorse idriche pubbliche durante un incendio. Le società private assicurano che le loro squadre si muovono su camion che trasportano anche alcune centinaia di litri di acqua oppure, se possibile, si riforniscono d’acqua da stagni e laghi vicini, mentre nelle aree più sviluppate hanno spesso prosciugato le piscine dei residenti.
Nonostante questo Brian Rice, presidente della più grande organizzazione di vigili del fuoco della California – la California Professional Firefighters, che rappresenta 35mila pompieri – ha criticato il loro impiego ​​in una recente intervista: «Quando vediamo arrivare gruppi come questi, non li consideriamo una risorsa». La maggior parte dei vigili del fuoco privati, ha aggiunto, è addestrata e equipaggiata per lavorare nei boschi e non nelle aree urbane.
Inoltre la possibilità per i residenti di assumere privatamente dei vigili del fuoco pone una questione di classe. Quando, negli ultimi giorni, il fondatore di una società immobiliare ha lanciato su X un appello per trovare dei vigili del fuoco che potessero proteggere la sua casa specificando che avrebbe pagato «qualsiasi cifra» ha ricevuto molti commenti negativi.
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Accanto agli oltre 7.500 vigili del fuoco e personale di emergenza finanziati con fondi pubblici che stanno lavorando a Los Angeles ci sono anche più di 900 persone detenute, secondo i dati forniti negli ultimi giorni dal dipartimento di Correzione e riabilitazione della California (CDRC).
È una pratica che va avanti da tempo, ma che è spesso stata criticata soprattutto dalle associazioni e dai movimenti che si occupano di diritti delle persone detenute e di riforma carceraria. I programmi carcerari di formazione per vigili del fuoco, sostengono, sfruttano le persone detenute senza dare loro una reale prospettiva: i detenuti sono pagati meno per un’intera giornata di lavoro rispetto al salario minimo orario stabilito nello stato, e a causa dei loro precedenti penali molti non potranno poi lavorare come vigili del fuoco o come personale di aiuto alle emergenze una volta scontata la pena.
I detenuti svolgono soprattutto lavori preventivi e di supporto, come ripulire dalla vegetazione le aree intorno alle case per rallentare la propagazione delle fiamme, ma sono comunque sottoposti a grandi rischi. Secondo un rapporto del 2022 dell’American Civil Liberties Union (ACLU), un’organizzazione per la difesa dei diritti e delle libertà individuali, nei cinque anni precedenti all’inchiesta quattro pompieri detenuti erano morti mentre svolgevano il loro lavoro e più di mille erano rimasti feriti.
Secondo il dipartimento penitenziario della California questi detenuti guadagnano tra i 5,80 e i 10,24 dollari al giorno, a cui si aggiunge un ulteriore dollaro all’ora per il lavoro durante le emergenze. Il salario minimo, in California, è però pari a 16,50 dollari l’ora, mentre gli stipendi dei vigili del fuoco impiegati dalla città di Los Angeles partono da circa 85mila dollari all’anno. Il guadagno principale di questo programma di lavoro, per chi lo svolge, è il tempo sottratto alla pena: due giorni in meno dalle condanne per ogni giorno trascorso in una squadra di vigili del fuoco.
La Anti-Recidivism Coalition, un’organizzazione non profit con sede a Los Angeles che dà supporto agli ex detenuti e si batte per una riforma della giustizia penale, nell’ultima settimana ha avviato una raccolta fondi per sostenere le squadre dei vigili del fuoco delle prigioni della California, raccogliendo finora più di 40mila dollari.
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