Armi esplosive a Gaza: 15 bambini al giorno con disabilità

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Le armi esplosive utilizzate a Gaza nel 2024 hanno condannato ogni giorno 15 bambini a disabilità potenzialmente permanenti, tra cui gravi lesioni agli arti e problemi all’udito. I bambini a Gaza stanno passando un’infanzia devastante in cui la spensieratezza e i giochi sono stati sostituiti dai dolori e i traumi. In più, la loro sopravvivenza viene continuamente ostacolata a causa degli attacchi contro ospedali e operatori sanitari da parte delle forze israeliane e delle restrizioni all’ingresso di forniture mediche necessarie.

La Corte internazionale di giustizia ha osservato che esiste un rischio plausibile che venga commesso un genocidio e ha ordinato a Israele di desistere dal commettere qualsiasi atto che rientri nell’ambito della Convenzione sul genocidio. È necessario un cessate il fuoco definitivo.

Gaza 2024: ogni giorno 15 bambini con disabilità per armi esplosive

A Gaza le armi esplosive nel 2024 hanno lasciato una media di 475 bambini ogni mese a disabilità potenzialmente permanenti. Questa cifra proviene dalla nostra analisi di un rapporto del “Gaza Protection Cluster”, un gruppo di organizzazioni umanitarie di cui facciamo parte, in cui viene mostrato come nei primi 11 mesi del 2024, almeno 5.230 bambini hanno subito lesioni che richiederebbero un significativo supporto riabilitativo.

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Ma questa riabilitazione è inaccessibile a causa degli attacchi da parte delle forze israeliane contro ospedali e operatori sanitari e delle restrizioni all’ingresso di forniture mediche necessarie. Tutto ciò aumenta il rischio di disabilità. È importante sottolineare che i dati sono probabilmente sottostimati e potrebbero non includere tutti i minori che per le lesioni causate dal conflitto hanno problemi di vista o di udito. Inoltre, la stima non comprende le bambine e i bambini che a causa degli incidenti traumatici vissuti durante la guerra, soffrono di danni psicologici potenzialmente permanenti. 

Ospedali distrutti e sistema sanitario decimato

La gravità dei danni fisici e mentali subiti dalle persone a Gaza minaccia anche il tessuto e il futuro della società palestinese per le generazioni a venire. Le lesioni subite dai bambini riguardano la perdita degli arti, della vista e dell’udito, condizioni aggravate a causa del sistema sanitario decimato e della distruzione degli ospedali a Gaza. A rendere le cure e i trattamenti terapeutici o riabilitativi nella Striscia quasi impossibili, il flusso limitato e la scarsa disponibilità di medicinali.
I bambini che hanno perso le gambe necessitano di cure specialistiche, con accertamenti regolari delle protesi e altri trattamenti, a volte anche ogni sei mesi. Attualmente a Gaza è impossibile ricevere questi trattamenti. L’unico centro di ricostruzione e riabilitazione degli arti di Gaza non è più operativo dal dicembre 2023, ulteriormente danneggiato in un raid del febbraio 2024.

Un consulente di un’organizzazione partner a Gaza, che fornisce servizi di supporto per la salute mentale ai bambini feriti durante la guerra, ci ha raccontato una storia che lo colpì molto: 

“Tra i bambini che abbiamo supportato c’è Ahmad di 5 anni, che è stato sfollato con la sua famiglia in una scuola trasformata in rifugio. Quando la scuola è stata colpita, Ahmad ha perso suo padre e un braccio. Durante una sessione di consulenza stavamo giocando insieme con l’argilla e Ahmad mi ha chiesto di realizzargli un nuovo braccio con l’argilla. Gli ho detto che, se tutto va bene, quando lascerà Gaza, avrà un braccio nuovo. Quindi mi ha dato il pezzo di argilla e mi ha detto di fargli un nuovo ‘Baba’ [papà].”

Ahmad è stato evacuato per motivi medici prima che le forze israeliane prendessero il controllo e chiudessero il valico di Rafah nel maggio 2024. Ora è in Egitto dove ha potuto ottenere una protesi al braccio, ma la maggior parte dei bambini che ha urgente bisogno di protesi e cure salvavita non può lasciare Gaza.  

Il nostro intervento a Gaza

Forniamo servizi essenziali e sostegno ai bambini palestinesi dal 1953 ed è presente permanentemente nei Territori palestinesi occupati dal 1973, in Cisgiordania e a Gaza.     
Insieme ai nostri partner abbiamo raggiunto oltre 1 milione di persone a Gaza in 50 località, fornendo beni di prima necessità, tra cui acqua potabile, cibo, prodotti per l’igiene, materassi, coperte, materiale didattico, giocattoli e giochi, fornito sostegno economico, allestito spazi a misura di bambino, portato avanti programmazione sanitaria, inclusi programmi contro la malnutrizione acuta, supporto per la salute mentale e altro ancora. Nelle ultime settimane e mesi abbiamo fornito a migliaia di famiglie cibo e kit invernali tra cui materassi, coperte, teloni e altri articoli di riparo per aiutarle a proteggersi dai rigori invernali.  

Continuiamo a chiedere un cessate il fuoco definitivo e facciamo appello a tutti gli Stati che forniscono armi, parti di esse e munizioni che rischiano di essere utilizzate nella commissione di crimini internazionali a Gaza. Chiediamo inoltre al governo israeliano di eliminare tutte le restrizioni che impediscono la consegna degli aiuti.

Per approfondire, leggi il comunicato stampa

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