Bagheria ricorda e rinnova l’impegno contro la mafia. Oggi Consiglio comunale straordinario in vista della 42a marcia contro la mafia organizzata dal Centro Studi Pio La Torre

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 


In occasione del 42° anniversario della storica marcia antimafia Bagheria-Casteldaccia, il Consiglio comunale di Bagheria ha ribadito il suo forte impegno nella sensibilizzazione per la lotta contro la criminalità organizzata. La seduta straordinaria, tenutasi oggi,  ha visto la partecipazione di autorità, forze dell’ordine, dirigenti scolastici, cittadini e rappresentanti delle associazioni antimafia, dei sindacati e di diversi studenti degli istituti superiori cittadini.

Durante l’incontro, sono state ricordate le centinaia di persone che nel 1983 scesero in piazza per manifestare contro la mafia, dimostrando così il coraggio e la determinazione della comunità bagherese e non solo.

Ad aprire la seduta straordinaria del Consiglio comunale il presidente, Andrea Sciortino che  ha invitato tutti i cittadini a partecipare alla prossima marcia antimafia che si terrà il 26 febbraio, sottolineando che la lotta alla mafia è una battaglia che riguarda tutti. “La nostra comunità è unita e determinata a costruire un futuro migliore, libero dalla paura e dalla violenza”, ha affermato Sciortino.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Dopo di lui ha preso la parola il presidente onorario del Centro studi Pio La Torre. Vito Lo Monaco che ha sottolineato l’importanza di non sottovalutare la pervasività della mafia, che oggi si è infiltrata nelle istituzioni e controlla traffici illeciti.
“La mafia non è sconfitta, è sommersa e prolifica anche a causa di una minore attenzione politica. Se non rompiamo il rapporto mafia-politica – ha detto Lo Monaco non distruggeremo la mafia che si lega sempre più ad altre forme di criminalità come il  terrorismo, la diffusione della droga. Non possiamo delegare l’impegno anti mafia solo alle forze dell’ordine e alla magistratura”.

Il Presidente ha poi invitato tutti a partecipare il 26 febbraio, a partire dalle ore 9:00, con raduno a villa Palagonia per partecipare alla 42esima edizione della marcia cui parteciperanno Istituzioni, associazioni, scuole, mondo ecclesiastico e tutta la società civile.

Vari gli interventi che si sono susseguiti.

Padre Francesco Michele Stabile ha lanciato un appello alla comunità cristiana: ‘”a mafia è un peccato mortale contro Dio e contro l’uomo. È nostro dovere combatterla con tutti i mezzi a nostra disposizione, a partire dalla preghiera e dall’impegno civile”: 

Presente anche il presidente della Commissione regionale Antimafia,  Antonello Cracolici che  ha sottolineato l’importanza di non abbassare la guardia: “La mafia non è stata ancora sconfitta neanche sul piano culturale. Dobbiamo continuare a combattere l’indifferenza e il consenso sociale che la sostengono – dice Cracolici – la  mafia continua ad uccidere meno con le pistole e  le bombe ma uccide i nostri ragazzi con la droga, con il crack. Si articola e condiziona le nostre vite,  corrompe, condiziona le istituzioni. Ecco perché è necessario costruire un impegno civile che porta ad isolare i mafiosi. Non dobbiamo solo aspettare l’arresto, la condanna, oggi il nostro ruolo deve avere un peso, nelle istituzioni, nella società. La lotta alla mafia – conclude il presidente  – non è solo del poliziotto o del magistrato ma del cittadino”.

Racconta l’esperienza della Casa dei Giovani, un’oasi di speranza nel cuore di Bagheria, nata non solo per aiutare i ragazzi ad uscire dalla droga ma anche come simbolo contro la mafia che quella morte iniettava nelle braccia di quei giovani padre Salvatore Lo Bue. Così anche per il progetto Maddalena che combatte la tratta, “La nostra comunità offre ai giovani e alle giovani un’alternativa alla strada, dimostrando che è possibile costruire un futuro migliore‘, ha affermato padre Lo Bue. 
E tra i giovani ha preso la parola Valerio Tartamella, presidente della Consulta giovanile cittadina che ha invitato i giovani a non farsi ingannare dalle false promesse della mafia. “La mafia non offre futuro, ma solo illusioni e sofferenza”, ha dichiarato e, invitando a superare lo scontro generazionale, ha invitato a “ritornare alla società reale dove tutti dobbiamo lavorare per il nostro presente oltre a pensare al futuro”. 
Tra i sindacalisti hanno preso la parola Giuseppe Raimondi segretario della UIL Sicilia e Area Vasta che ha denunciato il dramma delle morti sul lavoro, spesso causate dallo sfruttamento e dal caporalato. “Il silenzio è il più grande alleato della mafia”, ha affermato.
Sulla stessa linea Vincenzo Di Vita della CGIL Fillea che ha sottolineato l’importanza del lavoro come strumento di emancipazione e di lotta alla mafia. ‘Il lavoro dignitoso è l’antidoto più efficace contro lo sfruttamento e la criminalità organizzata”.
Importante anche il ruolo di associazioni come la Caritas cittadina, a sottolinearne l’impegno, la presidente Anna Cullotta
Presente anche Libera, la storica associazione che dal 1995 lotta contro le mafia, a rappresentarla Carmelo Pollicchino, referente Palermo, che ha lanciato un allarme sulla pervasività della mafia nei diversi settori della società. “Le mafie sono presenti in 5 continenti e 42 Paesi – dice – Hanno proliferato sulla desertificazione delle relazioni. Impariamo a ragionare non solo sulle responsabilità ma sulle corresponsabilità. Le mafie non hanno più necessità di uccidere,  quello è solo un ultimo atto, chiediamoci perché e chiediamoci cosa sta succedendo, perché le organizzazioni mafiose crescono, perché interagiscono nelle nostre comunità. E spiegandolo dice: “il racket a Palermo cresce e si sostituisce ai servizi che mancano, la sicurezza, i servizi assicurativi, la protezione, le mafie offrono servizi alle industrie: pensate alla Terra dei fuochi, dove chi deve disfarsi dei rifiuti si rivolge alla mafia. Le mafie hanno offerto servizi alla politica: ci sono collegi in cui non si può prescindere dall’appoggio mafioso per essere eletti!”
E concludendo dice: “il lavoro deve essere il primo strumento di contrasto alle mafie,  costruiamo insieme delle alternative“. 

Non poteva mancare il ricordo e l’importanza della Legge Rognoni -La Torre e a ricordarlo Emilio Miceli, presidente del Centro Studi Pio La Torre, “Quella legge è stata uno strumento fondamentale nella lotta alla mafia”. 

il presidente Sciortino passa poi la parola ad alcuni interventi dei colleghi consiglieri, intervengono in ordine: Mimmo Barone che lancia un appello chiaro e forte ai suoi colleghi e ai cittadini:  “È necessario prendere le distanze da coloro che collaborano con la mafia e dai mafiosi. Chiediamo a tutti voi di fare una scelta chiara e netta”.
Ricorda la figura di Rita Atria, un simbolo della lotta alla mafia la consigliera Giusy Chiello: “Rita Atria ci ha insegnato il coraggio di dire no‘, ha affermato la consigliera che sottolinea anche il ruolo importante delle mamme.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Il consigliere Federico Guzzo ha evidenziato l’importanza di educare le giovani generazioni alla legalità ma anche quello di offrire delle speranze di poter vivere e lavorare nella propria terra senza abbandonarla per cercare lavoro altrove.

Il Consigliere Marco Tripoli ha ribadito l’impegno dell’amministrazione comunale, del suo gruppo contro  nella lotta alla mafia. ‘La nostra azione è guidata dai principi della legalità e della trasparenza’, ha affermato.

Sergio Cannizzaro ha invitato i cittadini a superare l’indifferenza e a partecipare attivamente alla vita della comunità. ‘La mafia si nutre dell’indifferenza delle persone perbene’.

Ricorda uno slogan il giovane consigliere Luca Pagano che con i suoi compagni di scuola gridava in un corteo di quella stessa marcia di qualche anno fa: “Ogni passo che facciamo noi la mafia calpestiamo”. 

Anche un cittadino che aveva attivamente partecipato ed organizzato quella stessa marcia di 42 anni fa, tiene ad intervenire e condividere i suoi ricordi. Gino Castronovo, già consigliere comunale e testimone diretto della marcia del 1983, ha ricordato l’emozione di quel giorno. ‘La marcia fu un punto di svolta nella storia della nostra comunità’, ha affermato.

Chiude la lunga assemblea l’intervento del sindaco di Bagheria Filippo Maria Tripoli con un appello all’unità: “Solo insieme possiamo combattere la mafia, è un impegno di tutti. “La Marcia Antimafia del 1983 è stata un punto di svolta nella storia della nostra comunità” –  dice il sindaco – “ma non è solo importante il ricordo, fare memoria: Oggi, più che mai, dobbiamo essere uniti e determinati nel contrastare ogni forma di illegalità”.

“La mafia degli anni ’70, ’80, ’90 che determinava tutto: chi doveva essere il sindaco, il consiglio comunale, il sistema degli appalti pubblici non c’è più, grazie e purtroppo alle stragi di Capaci e via d’Amelio – dice Tripoli.C’è stata una riscossa culturale anche grazie alla scuola, alla forza repressiva della magistratura,  le famiglie di allora sono state per la maggior parte azzerate, quel sistema non c’è più e questo è un punto a favore. Ma non vi è dubbio – aggiunge il sindaco che la mafia a Bagheria c’è! C’è a Bagheria come c’è in Sicilia, ma c’è in tutta Italia. Si è riorganizzata, perché proprio, come diceva Falcone, poiché la mafia è un fenomeno umano si adatta ai tempi, si riorganizza e noi come amministrazione, collaborando con le forze dell’Ordine ci dobbiamo porre la questione di come affrontarla su vari fronti: lottando contro la droga con progetti specifici come “Non è roba per te”, denunziando le piazze di spaccio, seguendo le leggi e le procedure anticorruzione per gli appalti pubblici, con delle responsabilità condivise che non sono solo quelle della politica ma anche dei dirigenti, dei funzionari, dei dipendenti pubblici che voglio vedere a questa marcia”: 

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

“Un  altro modo per combattere la mafia” aggiunge il primo cittadino di Bagheria“è garantire i servizi e monitorare la spesa, ma per farlo occorre che tutti facciamo la nostra parte anche i cittadini pagando le tasse. Nessun servizio –  conclude  il primo cittadino- deve passare come un favore, anche quello è un atteggiamento mafioso, anche quella è mafia. Ecco perché occorre un aiuto collettivo per sconfiggere la mafia”: 

Appuntamento dunque, con tutta la comunità, mercoledì 26 febbraio a Bagheria per la 42esima marcia contro la mafia Bagheria-Casteldaccia. 

Marina Mancini
Ufficio stampa

 




Source link

Conto e carta

difficile da pignorare

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link