È stato con l’avvento dei social media che molti settori, incluso quello della moda, hanno intrapreso una rivoluzione. I brand hanno dovuto necessariamente valutare con attenzione e modificare le strategie commerciali adottate in precedenza; al contempo, sono state aggiornate le strategie produttive e comunicative ed è mutata l’esperienza d’acquisto per i consumatori.
Ma l’affermazione del digitale che ha permesso al settore della moda di divenire uno dei più innovativi del mercato non si è limitata ai social media. Intelligenza artificiale, virtual fitting, realtà aumentata e fashion gaming sono elementi la cui influenza è divenuta via via più marcata. Ed è proprio dalla loro diffusione che è stato coniato un nuovo termine: digital fashion.
Il digitale, nella moda, non si riflette solo sugli stili, coinvolgendo anche le professioni. Negli ultimi anni si è infatti assistito a nuove opzioni lavorative e al sorgere di un buon numero di professioni creative. Tra le tecnologie citate in precedenza, è dalla realtà aumentata che ha avuto origine il “Virtual try-on”: in sostanza, grazie alla combinazione tra computer vision e realtà aumentata, chi acquista può provare “virtualmente” capi, accessori e cosmetici prima di procedere al loro acquisto.
Le grandi maison sono sempre più interessate ad affermarsi, oltre che nel mercato reale, anche sulle piattaforme di gaming. Due esempi in proposito sono Roblox e Sandbox, che hanno stretto collaborazioni con marchi di lusso. L’obiettivo è rendere accessibili le creazioni degli stilisti anche nel mondo digitale. Gli outfit indossati dai personaggi dei videogiochi finiscono per rendere gli stessi personaggi più riconoscibili. A favorire il cambiamento è anche il fatto che le nuove generazioni hanno nel digitale un elemento cardine e attribuiscono maggiore importanza a quanto appare online.
Le nuove professioni della moda digitale
Tra le varie tipologie di professionisti nate con l’avvento della moda digitale è possibile citare il Digital Fashion Designer, il Sustainability Specialist Fashion e il Visual Merchandiser. Il primo ha come attività la progettazione di abiti e accessori destinati agli spazi virtuali: è la conoscenza approfondita di materiali e tecniche di produzione assieme ad un innato senso estetico a permettere loro di ideare collezioni in linea con le ultime tendenze. Il Digital Fashion Designer è anche esperto in programmi di grafica e può così realizzare in ogni dettaglio qualunque aspetto creativo relativo alla produzione e al Fashion Design.
Come anticipa il nome, un “Sustainability Specialist Fashion” dedica il proprio tempo lavorativo alla sostenibilità, al controllo dell’intera filiera produttiva e alla gestione ottimale delle risorse. Lo scopo è ridurre il più possibile l’impatto ambientale, e quello sociale, degli articoli di moda. Sia le materie prime che i processi di produzione, oltre alle strategie aziendali, devono rispettare determinati standard, configurando una moda etica e sostenibile. Fondamentali sono le collaborazioni con produttori, designer e fornitori: assieme ambiscono a trovare soluzioni innovative per promuovere l’economia circolare.
Il Visual Merchandiser, infine, progetta, disegna e decide come disporre al meglio i prodotti. La sua opera genera esperienze immersive nelle vetrine digitali, ossia nei “luoghi” in cui il consumatore sceglie quali prodotti acquistare. Entrano in gioco l’estetica e la comunicazione visiva.
Le migliori strategie volte a democratizzare il lusso
Un ulteriore merito da riconoscere alla moda digitale è l’aver ampliato, trasformandole, le opportunità a disposizione di designer e creativi. Questo è stato fatto abbattendo le barriere fisiche che, in precedenza, impedivano a talenti situati in varie parti del mondo di connettersi tra loro. Sono stati sviluppati nuovi progetti capaci di unire la sostenibilità all’arte generativa con l’obiettivo di creare capi d’abbigliamento reali e virtuali.
Parlando di moda accessibile, non può essere trascurato come troppe persone rinuncino a capi di alta qualità poiché non dispongono di un budget sufficiente. Non è eccessivo affermare che l’e-commerce ha effettivamente democratizzato l’accesso alle creazioni di brand di lusso e ai capi della moda “fast fashion”. Tra gli e-shop a regalare tale opportunità si ricorda Privé by Zalando, outlet online che dispone di un catalogo in cui compaiono oltre 2.000 marchi appartenenti al mondo della moda e del lifestyle e in cui gli articoli sono sempre offerti ad un prezzo scontato. Acquistare capi d’abbigliamento e accessori a prezzi inferiori rispetto a quelli di listino e approfittare delle offerte e dei codici sconto Privé by Zalando è la migliore opzione per abbinare risparmio e qualità. Affidarsi agli outlet online significa anche avere un occhio di riguardo per l’ambiente e gli sprechi: viene incentivato, infatti, il recupero delle collezioni non vendute.
Sostenibilità e innovazione della moda digitale verso il futuro
Agli albori la moda digitale era vista come una possibile minaccia nei confronti della moda tradizionale. In realtà, ne rappresenta una sua evoluzione, utile ai consumatori come ai brand. È anche grazie ad essa che il settore sembra essere pronto a far fronte alle sfide di oggi, iniziando dalla sostenibilità ambientale fino all’inclusività.
Ad aiutare le aziende è l’adozione sia di tecnologie innovative che di nuovi modelli di consumo. I consumatori possono oggi usufruire di esperienze multidimensionali, garantite da una serie di iniziative, di cui Fashion Week Connect costituisce una delle più celebri. Protagoniste sono anche diverse piattaforme online, a partire da The Dematerialised, in grado di integrare moda fisica e digitale. Il settore, per potersi assicurare un futuro di successo, dovrà dimostrarsi capace di adattarsi alle mutate esigenze del pubblico. Allo stesso tempo è tenuto a dar vita alla transazione ecologica.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link