perché i prezzi sono di nuovo in aumento

La prima certezza per gli automobilisti nel 2025 è che il pieno all’auto costa sempre di più. Anche oggi, martedì 14 gennaio, le compagnie aumentano i prezzi raccomandati dei carburanti, con la benzina ad almeno 1,79 euro al litro (€/l) e il diesel a 1,7 €/l. 

I dubbi dipendono invece dai motivi degli aumenti, anche se le spiegazioni non mancano. La prima è da ricercare nel mercato del petrolio, dove le quotazioni si avvicinano ai massimi degli ultimi quattro mesi. In questo momento, il Brent (benchmark di riferimento europeo) oscilla fra gli 80 e gli 81 dollari al barile ($/b), mentre il Wti (benchmark di riferimento americano) viaggia nella fascia 78-79 $/b.

• Brent: 80-81 $/b
• Wti: 78-79 $/b

Colpa – spiega l’agenzia Reuters – delle nuove sanzioni statunitensi alla Russia, che taglieranno le forniture di greggio fino a 700.000 barili al giorno. Altro pericolo è l’arrivo dei dati sull’inflazione negli Stati Uniti, che potrebbero scombussolare ulteriormente il mercato.

Non solo petrolio, ma anche biocarburanti

Stando però al Codacons, gli aumenti sono parzialmente “ingiustificati” e “non trovano (totale, ndr) spiegazione nell’andamento delle quotazioni petrolifere”. Rispetto infatti a fine 2024, il greggio registra solo “una leggera salita”.

Per l’associazione, “sembra invece pesare l’extra-costo addebitato da inizio anno a rivenditori e gestori per la quota d’obbligo di miscelazione annuale dei biocarburanti”, in vigore dal 1° gennaio e pari a circa 2 centesimi al litro. Un costo che “rischia di essere interamente scaricato sui consumatori finali attraverso un incremento dei prezzi di benzina e gasolio”.

Il risultato è “una maggiore spesa sui rifornimenti pari a +1,5 euro a pieno e +36 euro ad automobilista su base annua, senza contare ovviamente gli effetti indiretti legati ai maggiori costi di trasporto per le merci che viaggiano su gomma e che rappresentano l’88% dei prodotti venduti in Italia”.

Produzione di biocarburanti

Occhio alle accise

I rincari potrebbero poi aggravarsi col riallineamento delle accise su benzina e diesel, previsto da un decreto legislativo ad hoc su cui le commissioni parlamentari competenti si esprimeranno lunedì 20 gennaio.

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) parla comunque di “quotazioni medie di benzina e diesel (…) sostanzialmente stabili rispetto a quanto registrato nel fine settimana”.

“Anche sulla rete autostradale i prezzi sono stabili rispetto a quanto rilevato sabato 11 gennaio, con il prezzo medio del gasolio fermo oggi (riferito a ieri, lunedì 13 gennaio, ndr) a 1,80 €/litro e la benzina a 1,89 €/litro”.

Intanto i sindacati Faib e Fegica attaccano Eni, che avrebbe “aumentato i prezzi dei carburanti tre volte nello spazio di quindici giorni: +1 cent il giorno di Natale (mai successo prima); +2 cent il giorno di capodanno (mai successo prima); +2 cent l’8 gennaio”.

I prezzi dei carburanti continuano ad aumentare

I prezzi alla pompa

Vediamo quindi i prezzi dei carburanti di oggi pubblicati da Quotidiano Energia (Qe) ed elaborati sulla base delle comunicazioni dei singoli gestori all’Osservatorio del Mimit.

Il prezzo medio nazionale in modalità self service della benzina si attesta a 1,802 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 1,800 e 1,820 euro/litro (media no logo a 1,786 euro/litro). Quanto al prezzo del diesel, sempre in modalità self, la media è pari a 1,706 euro/litro, con le compagnie posizionate tra 1,701 e 1,726 euro/litro (no logo a 1,691 euro/litro).

Venendo al servito, il prezzo della benzina in media è di 1,942 euro/litro, con le compagnie che oscillano tra 1,884 e 2,024 euro/litro (no logo 1,844). La media del diesel è arrivata invece a 1,846 euro/litro, con i singoli player tra 1,788 e 1,929 euro/litro (no logo 1,747).

Il Gpl si muove infine tra 0,742 e 0,764 euro/litro (no logo 0,731), mentre il prezzo del metano si posiziona in media tra 1,461 e 1,523 euro/kg (no logo 1,461).