Autostrade per l’Italia dovrà pagare i danni per un sinistro stradale a causa della mancanza di una barriera protettiva laterale. Una “prima volta” che “è destinata a lasciare il segno” secondo l’Associazione diritti utenti e consumatori. Il fatto riguarda un incidente mortale in cui un’auto, dopo un tamponamento, era caduta nella scarpata adiacente un tratto dell’A14 non protetto da un guardrail. La Corte di Cassazione, spiega l’Aduc, ha stabilito che Autostrade ha “l’obbligo” di “provvedere al pagamento, insieme all’assicurazione del veicolo, dei danni patrimoniali e non patrimoniali”.
La Corte di appello di Ancona aveva stabilito che “la presenza di una barriera protettiva laterale avrebbe permesso il contenimento del moto aberrante” del veicolo tamponato “evitando l’esito mortale, oltre che il ribaltamento dell’autovettura a seguito della discesa lungo la scarpata, poiché l’impatto era avvenuto ad una velocità di 70 km/h, rispetto alla quale il contenimento da parte di una barriera moderna è assicurato”.
La sentenza “è particolarmente rilevante perché la Cassazione ha di fatto attribuito alla Società Autostrade una responsabilità oggettiva, connotata da una colpa generica, ovvero che è obbligo della stessa controllare, nella sua veste di custode, la carreggiata e tutti gli elementi accessori o pertinenze, ivi comprese eventuali barriere laterali con funzione di contenimento”, spiega l’Aduc.
La condanna emessa, si legge in sentenza, si basa non sulla violazione delle prescrizioni di un decreto ministeriale del 1992 sulle barriere laterale, ma perché “l’installazione della barriera di sicurezza era, in ogni caso, una esigenza elementare di tutela della sicurezza stradale”. E “in base alla normativa in vigore al momento del sinistro era indispensabile l’applicazione di una barriera omologata” non essendovi una ragione plausibile per cui il guardrail si interrompesse “lasciando scoperto un tratto fiancheggiato da una scarpata altamente pericolosa”.
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