Comitato Regionale: Comunicato dal presidente Gino Roberto

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Comunico a tutti gli associati del tamburello Piemontese, con grande dispiacere, che è emersa la non legittimità della mia elezione a Presidente del Comitato Regionale. Esiste infatti una norma nel Regolamento Federale che prevede, dopo il terzo mandato consecutivo, l’obbligo di ottenere i 2/3 dei voti dei partecipanti all’Assemblea Elettiva per poterla ritenere valida.

Un comma non applicato da anni perché non ricordo quando ci sia stato un secondo candidato a Presidente alle elezioni territoriali in Piemonte. Essendo presenti n° 58 persone, il risultato doveva essere di n°39 preferenze e io ne ho ottenute soltanto n°38.

A questo punto si dovrà procedere con una nuova Assemblea Regionale, che verrà convocata dopo quella Nazionale dell’8 febbraio 2025 ove io non potrò più candidarmi alla presidenza (sempre per la norma di cui sopra) ma sarò candidato in veste di Consigliere per poter portare avanti tutti gli impegni presenti e futuri che ho da sempre adempiuto in tutto il territorio regionale.

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Tanti sono i progetti e le scadenze in essere, come i vari contributi ottenuti che verranno elargiti nel 2025, i progetti nelle Scuole, i corsi di aggiornamento, il libro del Muro che deve uscire nel 2026 per il 50° anniversario, che richiederà un discreto impegno, il nuovo vestiario per i guardialinee del Campionato di Serie A del Muro e un nuovo progetto scuola per gli insegnanti dell’Ovadese che ho avviato personalmente il giorno dopo le elezioni, a seguito dell’analisi dei voti contrari dell’intera Provincia.

Sono entrato in Federazione come Presidente del Comitato Regionale il 28 gennaio del 2011, a metà del mandato dell’ex presidente Marchiò Giorgio e per 14 anni ho cercato di lavorare per il bene del Tamburello, senza nessun interesse personale, al di fuori di ogni tipo di campanilismo o diatriba e ringrazio di cuore tutte le persone che mi hanno sempre sostenuto e incoraggiato, anche nei momenti difficili. E’ stata una bella esperienza e per me questo doveva essere l’ultimo mandato. Sarà così infatti ma non come avevo previsto.

Sicuramente ho commesso qualche sbaglio ma esco da questo ruolo cresciuto, migliorato come persona, come dirigente e, sebbene sia stata un’esperienza molto impegnativa, la ricorderò con piacere.

Personalmente sono molto amareggiato, non per il risultato, ma perché si poteva tranquillamente trovare un accordo prima delle elezioni, con umiltà e confrontandosi per evitare inutili spaccature (nate magari da una disapprovazione personale) e di conseguenza creare rallentamenti con l’attività, come invece sta accadendo in questo momento in cui tutta l’attività deve essere organizzata per ripartire al meglio. Le azioni divisive non giovano al movimento, solo il duro lavoro e le critiche costruttive possono farlo.

Noi della Federazione “piemontese” o meglio del gruppo di persone che opera nei Comitati, siamo una piccola realtà fatta di persone volenterose e dedite a questo Sport, che nonostante gli impegni della vita personale, il lavoro e la famiglia, abbiamo portato in questi anni nuove idee divenute poi progetti sposati dalla Federazione nazionale e spero che di questo possiate esserne orgogliosi, tanto quanto lo siamo noi.

Ricordo il “Sistema punti” applicato anche ai giocatori open, il progetto “Il Tamburello va a scuola” e “Giovani Promesse”, 3 esperimenti nati qui in Piemonte e poi applicati a livello Nazionale apprezzati da tutti dati gli ottimi risultati. Ad oggi, in Federazione ricopriamo la presidenza di queste tre importanti Commissioni: Roberto Caranzano per quella tecnica, il sottoscritto per la scuola, Riccardo Bonando per l’attività giovanile insieme ad  Alessandra De Vincenzi per la Commissione Femminile e Gianni Maccario per il Muro.

Siamo sempre stati una squadra affiatata, le differenze di vedute così come le differenze caratteriali hanno contribuito ad un gioco di squadra vincente perché è lavorando tutti per gli stessi obiettivi che siamo riusciti a far crescere il movimento.

In democrazia ognuno è libero di poter esprimere la propria opinione e va rispettata, le Regole stesse che sono alla base di un sistema funzionante vanno rispettate e fatte rispettare, ma le azioni devono essere responsabili perché a volte non si pensa alle conseguenze.

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Per il momento l’organo direttivo uscente rimane in carica per l’ordinaria amministrazione.

Un arrivederci a tutti sui campi, in qualsiasi sarà la veste e buon Tamburello!

Gino Roberto

 

 



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