Leggi il policy briefing “Politiche per la trasformazione industriale: Green Public Procurement per i materiali da costruzione”
La spinta verso l’innovazione determinata dagli obiettivi di decarbonizzazione è diventata il vettore di una nuova rivoluzione industriale basata sulle ‘tecnologie pulite’. Innovazione che ha innescato un processo di trasformazione profonda dei sistemi produttivi e una riconfigurazione del contesto competitivo mondiale. In questo senso, affinché l’Europa e l’Italia possano mantenere un ruolo strategico, le politiche per il cambiamento climatico devono, al tempo stesso garantire il mantenimento di autonomia strategica e la competitività del continente.
La sfida di una trasformazione industriale in linea con la decarbonizzazione è particolarmente complessa. Questo, soprattutto, per processi produttivi altamente energivori, e per i quali le trasformazioni fisico-chimiche delle materie prime determina, di per sé, emissioni di gas serra, dal momento che il contenuto di carbonio di questi materiali ne è caratteristica sostanziale. Ad esempio, la produzione di materiali di costruzione, come acciaio e cemento, ha queste caratteristiche.
A livello globale, circa il 50% dell’impatto sul clima delle costruzioni (valutato sul ciclo di vita – Built environment) è dovuto all’uso del cemento, dei laterizi e di altri materiali cementizi, mentre la restante parte all’utilizzo dei metalli (15%), dei combustibili fossili (29%) e della biomassa (10%).
Come emerge in due approfondimenti sulle politiche di trasformazione industriale per acciaio e cemento, per settori complessi come quelli dei materiali da costruzione una strategia per la riduzione delle emissioni deve incentrarsi attorno ad una molteplicità di soluzioni che possono essere attuate nel tempo. A tal fine, è necessario un cruscotto di politiche industriali a cui assegnare diversi gradi di priorità e da coordinare nella loro esecuzione, con un approccio integrato, fatto di interventi coordinati dal lato dell’offerta e da quello della domanda. Tra queste: politiche di sostegno all’offerta, per aggredire i costi di investimento e sostenere i maggiori costi energetici; politiche di incentivo e di protezione dal lato della domanda, per favorire lo sviluppo di un mercato che possa costituire uno sbocco alle più costose produzioni ‘verdi’.
Anche le linee guida politiche della nuova Commissione europea, così come il report Draghi, individuano la necessità di stimolare la domanda per i prodotti ‘verdi’ attraverso l’introduzione di criteri standardizzati per gli appalti pubblici che favoriscano l’adozione di materiali a bassa impronta di carbonio.
Il Green Public Procurement – GPP
In Europa, ogni anno, più del 14% del PIL, ovvero circa 2.000 miliardi di euro, viene speso dalle oltre 250.000 autorità pubbliche per l’acquisto di servizi, lavori e beni. Di questi, 13,4 miliardi si stima siano spesi per i materiali da costruzione. In Italia, il valore complessivo degli appalti di importo pari o superiore a 40 mila euro, si attesta intorno ai 283,4 miliardi di euro. Nel 2019, la spesa pubblica in Italia relativa al settore delle costruzioni e infrastrutture è stata di 48 miliardi di euro.
Mediante l’uso e la promozione degli acquisti ‘verdi’ le pubbliche amministrazioni possono fare leva per spingere l’industria verso produzioni più sostenibili, facendo da volano rispetto alla crescita della domanda per prodotti compatibili con gli obiettivi del clima, anche nei mercati privati. Le decisioni di acquisto delle pubbliche amministrazioni possono infatti incoraggiare l’innovazione verso le tecnologie pulite fornendo l’accesso ad economie di scala anche a piccole realtà e start-up.
In quest’ottica, questo policy briefing, basandosi sull’analisi dello stato dell’arte della legislazione sugli appalti pubblici in Europa e in Italia, delinea una proposta di revisione dei requisiti ambientali minimi (Criteri Ambientali Minimi – CAM) per gli acquisti pubblici per i materiali dell’edilizia, attualmente in corso.
Leggi il policy briefing
Il presente policy briefing è stato curato da ECCO – il think tank italiano per il clima, in collaborazione con Fondazione Ecosistemi, nell’ambito del progetto National support to ECOS work on GPP for construction products – Steel, cement and concrete.
Foto di piranka
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