Tartufo delle Marche: un summit a Sant’Angelo in Vado sul futuro della perla regionale

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Sant’Angelo in Vado, il cuore pulsante del tartufo bianco pregiato nelle Marche, ospita il 18 gennaio un evento che mira a tracciare le linee guida per il futuro della tartuficoltura e del turismo enogastronomico nella regione. Il summit, intitolato “Il Tartufo nelle Marche, quale futuro?”, si terrà dalle ore 10.30 a Palazzo Mercuri e vedrà coinvolti i sindaci delle Città del Tartufo delle Marche, nonché esperti del settore, per un confronto sulle opportunità di sviluppo e valorizzazione di un territorio che ha fatto della produzione del tartufo uno dei suoi asset principali.

Un patrimonio da proteggere e valorizzare

Sant’Angelo in Vado è la sede della Mostra del Tartufo Bianco, che vanta il primato di essere la più antica delle Marche e la seconda in Italia dopo quella di Alba. La cittadina si conferma così il punto di riferimento per una tradizione che affonda le radici nella storia, ma che oggi guarda al futuro con l’intento di tutelare e promuovere un prodotto di eccellenza che coinvolge tutta la regione.

Il sindaco Stefano Parri, che aprirà i lavori del summit, sottolinea l’importanza di un approccio integrato: “Il nostro obiettivo è fare il punto sulla stagione 2024 e gettare le basi per il futuro. Vogliamo non solo valorizzare il tartufo bianco e nero pregiato, ma anche promuovere un circuito turistico che unisca le Città del Tartufo delle Marche, da Apecchio ad Acqualagna, da Amandola a Fossombrone, Pergola e Sant’Angelo in Vado, integrando la ricchezza culturale, storica e gastronomica di questi luoghi”.

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Un turismo che guarda anche al periodo di bassa stagione, sfruttando la sinergia tra i vari comuni e creando un’offerta che possa attrarre visitatori tutto l’anno, incentivando così lo sviluppo economico locale.

Il futuro del turismo enogastronomico nelle Marche

Nel corso della mattinata, i lavori proseguiranno con un focus sulle strategie per il turismo enogastronomico, con un talk dal titolo “Turismo enogastronomico come driver di sviluppo: quali strategie?” a cui parteciperanno esperti di alto livello, come Fabio Musso, Prorettore alla Terza Missione e Public Engagement dell’Università di Urbino, ed Elena Viganò, Prorettrice alla Sostenibilità della stessa università. I relatori esploreranno le potenzialità del turismo del tartufo come strumento di sviluppo territoriale, proponendo soluzioni innovative e sostenibili per promuovere la regione a livello nazionale e internazionale.

A seguire, i sindaci delle Città del Tartufo affronteranno temi chiave per il futuro del settore, come la creazione di un itinerario turistico unificato, che colleghi le città coinvolte da ottobre a dicembre, ma anche in altri periodi dell’anno per evitare la stagionalità e promuovere il territorio in modo continuo. Un altro obiettivo sarà quello di definire un modello di collaborazione tra i comuni per partecipare insieme alle principali fiere e mostre di settore, con l’intenzione di organizzare un grande evento nazionale che possa far crescere la notorietà e la competitività del tartufo delle Marche.

Un pomeriggio di degustazioni e cultura gastronomica

Nel tardo pomeriggio, alle ore 18.00, sempre a Palazzo Mercuri, l’evento si concluderà con un’interessante degustazione a cura dell’enogastronomo e sommelier Otello Renzi, che guiderà i partecipanti in un viaggio sensoriale alla scoperta dei sapori più raffinati del territorio. Il laboratorio, organizzato in collaborazione con Laboratorio Confine, prevede l’abbinamento di tre spumanti metodo classico e uno champagne con piatti gourmet come l’Uovo poché al tartufo nero e il Risotto Carnaroli con Casciotta d’Urbino Dop e tartufo nero, (prenotazioni al numero 349 2535268).

Un impegno condiviso per il futuro

L’incontro, promosso dal Comune di Sant’Angelo in Vado con il supporto delle Città del Tartufo di Acqualagna, Amandola, Apecchio, Fossombrone e Pergola, è realizzato con la partecipazione della Regione Marche, dell’Alta Valle del Metauro e della Camera di Commercio. Il patrocinio dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo garantisce il valore accademico e scientifico del summit, ponendo l’accento sulla ricerca e sull’innovazione per lo sviluppo sostenibile del settore.

L’incontro si presenta dunque come un’occasione unica per gettare le basi di una collaborazione intercomunale e regionale che possa concretizzarsi in un futuro più solido e integrato per la filiera del tartufo nelle Marche, mettendo in rete tradizione, innovazione e sostenibilità. Un’opportunità che non solo tutela un patrimonio inestimabile, ma che guarda con ambizione alla crescita di una destinazione turistica di eccellenza.



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