VIDEO – La casa di riposo a Ragusa: anziani maltrattati, sedati e picchiati. L’ergastolano che va a passeggio. Ecco il quadro agghiacciante che emerge dalle indagini. I titolari respingono le accuse

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 


Maltrattamenti, abbandono di incapace, esercizio abusivo della professione medica e infermieristica. Gli anziani erano abbandonati a se stessi, sedati per non disturbare da personale che non aveva titolo per farlo e senza supervisione medica, ma anche malmenati, spintonati. A loro erano somministrate terapie ‘improvvisate’, le condizioni igienico abitative erano pessime; non venivano cambiati , qualcuno veniva adagiato su dei materassi anche per terra. Non c’erano le figure professionali previste per la gestione del numero degli anziani che li era ricoverato. I letti senza sponde avrebbero procurato cadute e traumi a diversi anziani, in un caso con esito letale. La struttura di Ragusa, dove sono intervenuti i Carabinieri del Nas, accoglieva persone senza registrazione e senza la comunicazione dovuta.  Dieci gli indagati. Le posizioni più critiche sono quelle dei gestori della casa di riposo, marito e moglie, oltre a quella di una donna che gli inquirenti ritengono essere braccio destro della coppia.  Sono almeno 30, le parti offese al momento identificate ma il numero potrebbe aumentare.

L’ergastolano che andava a passeggio

Ma c’è anche di più. La struttura ospitava pure un ergastolano, condannato per avere ucciso la moglie. Avanti con l’età e non completamente autosufficiente, la coppia deve rispondere anche di averne favorito l’evasione, in sostanza avrebbero permesso all’uomo di allontanarsi dalla struttura, qualche passeggiata, senza alcuna autorizzazione del Tribunale di sorveglianza.

Tra le accuse, l’omicidio colposo

Alla donna titolare della struttura, al suo braccio destro e ad una terza persona, viene contestato anche un omicidio colposo per non avere prestato la giusta e tempestiva assistenza ad una anziana che a seguito di una ceduta è poi deceduta.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Gli interrogatori di garanzia

Si sono tenuti oggi davanti al gip presso il Tribunale di Ragusa, gli interrogatori di garanzia per i dieci indagati. I titolari sono agli arresti domiciliari, la casa di riposo è stata posta in sequestro preventivo così come i beni aziendali. E’stato nominato un amministratore giudiziario che dovrà garantire l’assistenza agli anziani fino a che tutti non verranno trasferiti verso altre strutture. Tutti gli altri indagati hanno avuto come misura preventiva il divieto di esercitare per 8 mesi l’assistenza in qualunque struttura sanitaria, 12 mesi per il braccio destro della coppia. Solo nei confronti di una delle operatrici non è stato emesso alcun provvedimento preventivo, il giudice non ne aveva ravvisato la necessità.

Davanti al Gip la coppia titolare della casa di riposo “Villa Ortensia”, Margherita Di Raimondo e il compagno, Salvatore Germanà, .- scrivono in una nota i loro gli avvocati difensori Giuseppe Lipera e Vincenza Forte – hanno risposto a tutte le domande formulate dal Giudice per le Indagini Preliminari di Ragusa, nel corso dell’interrogatorio tenutosi in data odierna, contestando in toto le accuse mosse nei loro confronti. All’esito dell’interrogatorio, la difesa ha richiesto la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari, evidenziando l’assoluta mancanza di gravi indizi a carico degli indagati e la totale assenza di esigenze cautelari.

Si resta sin da ora in attesa del verdetto del Giudice, chiamato a pronunciarsi sulla revoca della misura cautelare applicata e, nel mentre, sono state già depositate le istanze di riesame sia al Tribunale della Libertà di Catania che di Ragusa. Auspichiamo – hanno dichiarato i difensori– che venga fatta presto luce e giustizia su questa storia”. Ha risposto al giudice anche almeno un’altra delle indagate che in quella struttura ci lavorava da una quindicina di giorni. Gli altri, invece, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il giudice al termine dell’udienza, si è riservato.

GUARDA IL VIDEO

Facebook svgImg WhatsApp svgImg Twitter

© Riproduzione riservata





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link