Bertolami. Report attività 2024 – ArtsLife

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Rolex Daytona Paul Newman del 1969 passato di mano per 211.200 euro

Ora possiamo dirlo. Una rassicurante inerzia ha mosso il mercato dell’arte nell’anno appena concluso. Mai ipotizzati gli slanci dell’indimenticabile 2022, temuta invece un’ulteriore contrazione dopo un 2023 in decrescita. E invece le case d’aste, soprattutto in Italia, sono riuscite a mantenersi sui medesimi livelli dell’anno passato. Che non esaltano, ma almeno rinvigoriscono l’umore di un sistema che necessita di mantenersi entusiasta per funzionare a pieno regime.

Ecco in sintesi il 2024 di Bertolami Fine Art attraverso un commento rilasciato da Giuseppe Bertolami, amministratore unico della maison.

Qual è stato il fatturato del 2024?

Chiudiamo il 2024 con un fatturato di 14.890.000 euro e molti spunti di riflessione sulla peculiare situazione del mercato dell’arte italiano, collocato al centro di due forze opposte, da una parte quella all’innovazione e alla crescita e dall’altra quella allo stallo determinata dall’impatto con l’apparato burocratico preposto all’applicazione delle leggi di tutela dei beni culturali. 

Il 2024 ci ha mostrato il consolidamento di quel processo di internazionalizzazione delle aste che è oramai sulla bocca di tutti. Un processo elettrizzante per la sua capacità di creare relazioni commerciali con clienti di aree geografiche un tempo irraggiungibili, ma che ci immerge in scenari di mercato spesso poco decifrabili. Anche per questa ragione abbiamo scelto di dare la priorità all’apertura di Bertolami Fine Art Prague. Avvicinare non virtualmente ma fisicamente una realtà di mercato tanto diversa dalla nostra ci riporta nel solco di una concretezza di cui cominciavamo ad avere nostalgia. L’effervescenza delle economie dei paesi dell’Est è tangibile e sta creando una interessante platea di potenziali acquirenti di cui bisognerà imparare a decifrare il gusto.

Due rari episodi in cui lo Stato italiano ha adottato comportamenti che hanno avuto un impatto positivo sul nostro settore fanno riflettere sull’enorme spinta che potremmo ricevere da politiche statali mirate a una maggiore cooperazione. 

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È stato in primo luogo impressionante registrare l’immediato interesse del mercato verso tutti gli artisti della complessa galassia futurista, Secondo futurismo compreso, all’indomani dell’apertura della mostra che la Galleria Nazionale ha dedicato al tempo del Futurismo. Mai come in questa occasione mi è risultata chiara l’utilità delle grandi mostre istituzionali per divulgare, valorizzare e sostenere l’arte nazionale. Quanto si è spesa la Francia per sostenere la produzione post-impressionista? Moltissimo. E quanto è invece mancato l’apporto di importanti esposizioni mirate, ad esempio, a raccontare in dettaglio i protagonisti dell’arte figurativa italiana tra le due guerre?  

L’acquisto da parte dello Stato di uno splendido tondo devozionale quattrocentesco da destinarsi alle Gallerie degli Uffizi è l’altro episodio rimarchevole. 

Riemerso in una nostra asta di Old Masters dopo una quarantennale permanenza in una importante collezione privata, il dipinto ha riscosso l’attenzione dei curatori degli Uffizi in quanto opera di sicura mano del fiorentino Biagio d’Antonio Tucci (1445-1510 ca), coetaneo di Botticelli e Perugino e, insieme a loro e a tanti altri protagonisti dell’arte della seconda metà del ‘400, attivo nella celebre bottega di Andrea Verrocchio. 

Il dipinto è riemerso grazie alla decisione del proprietario di metterlo sul mercato affidandosi allo strumento della vendita all’asta, vale a dire a una forma di vendita pubblica. Se lo Stato, seguendo una prassi purtroppo consolidata nel nostro paese, si fosse limitato a notificare l’opera, questa sarebbe con molta probabilità rientrata nell’inaccessibile collezione privata di appartenenza o in quella di qualche altro privato disposto ad acquistare un bene non esportabile in cambio magari di un cospicuo sconto sul prezzo richiesto. La decisione dello Stato di esercitare il diritto di prelazione nell’acquisto ha invece consegnato la preziosa tavola rinascimentale alla fruizione di appassionati e studiosi senza alcun danno per il proprietario. In tutti i paesi occidentali la procedura che ho descritto è la prassi, speriamo che anche in Italia possa cambiare qualcosa.  

Black Bowmore DB5 Single Malt Scotch Whisky, 1964 venduta a 128.000
Black Bowmore DB5 Single Malt Scotch Whisky, 1964 venduta a 128.000
Quali sono stati i vostri Top Lot del 2024?

L’ascesa del settore Luxury è fotografata con chiarezza dai top lots del 2024: al primo posto un Rolex Daytona Paul Newman del 1969 passato di mano per 211.200 euro e al secondo una bottiglia di Black Bowmore DB5 Single Malt Scotch Whisky, 1964 venduta a 128.000 euro. Parliamo dell’eccezionale blend di riserve di Bowmore Black del 1964 prodotto in sole 25 bottiglie ricavate modificando veri pistoni della Aston Martin DB5, la leggendaria autovettura in dotazione a James Bond nel film Agente 007: Missione Goldfinger. Il lusso si vende in tutte le sue declinazioni: alta gioielleria, orologi di culto, vini e distillati di pregio e luxury handbags, meglio se firmate Hèrmes e Chanel.  

Siamo molto soddisfatti anche della performance del settore Old Masters, che negli anni è diventato uno dei nostri dipartimenti di punta, come dimostrato dalla circostanza che nell’elenco delle migliori venti vendite effettuate in asta da Bertolami nel corso del 2024 dieci riguardavano opere di arte antica. 

Quali sono le aspettative per il 2025?

Nel 2025 l’antico rimarrà al centro del nostro interesse, sia sul versante della produzione pittorica e scultorea, sia su quello delle arti decorative. In primo piano anche il variegato arcipelago del luxury, con particolare attenzione al gioiello, e la numismatica, che continua a essere uno dei nostri dipartimenti di riferimento, una specialità che determina l’afflusso di una vasta clientela straniera. Cercheremo anche di portare attraverso le nostre aste un contributo alla valorizzazione dell’arte figurativa italiana tra le due guerre, un capitolo della storia dell’arte che ci ha sempre appassionato. 

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