Scudo penale per agenti: cosa significa e come potrebbe funzionare

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di Capital Web

Lo scudo penale per le forze dell’ordine è un tema molto discusso in Italia in questi giorni soprattutto dopo la vicenda della morte di Ramy Elgaml, avvenuta nel quartiere Corvetto di Milano dopo un inseguimento da parte dei Carabinieri, con conseguente incidente. Al Tg Zero Edoardo Buffoni e Doris Zaccone ci spiegano dettagliatamente cosa significherebbe l’introduzione dello scudo penale per gli agenti che il Governo Meloni sembra voler adottare.

Cosa è successo a Ramy con le forze dell’ordine

Una delle cause scatenanti della discussione del Governo Meloni sull’introduzione dello scudo penale per gli agenti, è stata la morte di Ramy, vediamo nel dettaglio cosa è successo: Ramy Elgaml, un egiziano di 19 anni residente in Italia, è rimasto coinvolto in un tragico incidente a Milano il 24 novembre 2024 mentre era a bordo di uno scooter guidato dal suo amico Fares Bouzidi, di 22 anni, quando sono stati inseguiti dai carabinieri per circa 8 chilometri. L’inseguimento è iniziato perché Ramy e Fares non si sono fermati al posto di blocco dei carabinieri in via Farini, vicino alla zona della Movida di corso Como, una zona spesso monitorata per episodi di rapine. Durante l’inseguimento, i due ragazzi hanno attraversato diverse strade di Milano con manovre pericolose e l’incidente fatale è avvenuto in via Ripamonti, dove Fares ha perso il controllo dello scooter e si è schiantato contro un semaforo. Ramy muore sul colpo per una lesione all’aorta, schiacciato contro un palo.

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Le indagini sono ancora in corso, ma ci sono già state accuse contro alcuni carabinieri sia per omicidio stradale che per frode processuale, depistaggio e favoreggiamento, in quanto avrebbero intimato a un testimone di cancellare un video che aveva girato con il cellulare. La famiglia di Ramy e i legali di Fares sostengono che l’incidente sia stato causato da uno speronamento volontario da parte dei carabinieri. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha definito l’inseguimento “inaccettabile” e ha sollecitato un approccio equilibrato alla sicurezza e all’integrazione.

Lo scudo penale per gli agenti delle Forze dell’Ordine

Sono ancora accese le discussioni riguardo all’approvazione del nuovo Codice della Strada e intanto monta la polemica anche sulla proposta del Governo di introdurre lo scudo penale per gli agenti delle Forze dell’Ordine. È un’ipotesi di cui si sta discutendo all’interno della maggioranza di centro destra e consisterebbe in una modifica alla legge sul famoso Decreto Sicurezza, anche se non si è ancora capito l’iter per l’approvazione in Parlamento, che è assolutamente necessaria. Lo scudo penale per gli agenti delle Forze dell’Ordine è un meccanismo in base al quale i poliziotti, i carabinieri o gli agenti della Guardia di Finanza, non siano iscritti nel registro degli indagati nel momento in cui si ipotizzino dei reati a loro carico. Sarebbe nell’esercizio delle loro funzioni qualsiasi atto compiuto, discutibile o meno. Qualcuno dall’opposizione lo ha definito “scudo penale”, perché questa categoria di cittadini sarebbe resa immune, anche se non del tutto, prevedendo per loro un percorso giudiziario diverso. Non ci sarebbe quindi, come oggi, l’iscrizione automatica al registro degli indagati per agenti coinvolti in fatti che richiedono approfondimenti.

Facendo un esempio pratico, per il caso della morte Ramy sono stati iscritti al registro degli indagati gli agenti dei carabinieri coinvolti nell’inseguimento, con accuse che variano dall’omicidio volontario a quello stradale fino al depistaggio delle indagini per coloro che avrebbero fatto cancellare il video prodotto col cellulare dal testimone. Non vuol dire che ci sarà un rinvio a giudizio o un processo, ma con l’introduzione dello scudo penale significherebbe avere una categoria di cittadini, che di certo fanno un lavoro rischioso, ma che non sarebbero sottoposti a quel grande principio che è scritto a caratteri cubitali nei tribunali di tutta Italia e cioè che “La legge è uguale per tutti”. 

Ascolta il podcast:

Sergio Mattarella e lo scudo penale

Non sappiamo ancora cosa pensi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in merito all’applicazione dello scudo penale per gli agenti delle Forze dell’ordine. Per quanto sia un’ipotesi molto discussa che ha già portato scompiglio, il Quirinale non esprime giudizi, se non altro perché un testo ancora non c’è.



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