Quali sono i migliori siti su cui vendere online prodotti usati? Ed esistono differenze – o preferenze – per tipologia di merce venduta? Come si fa a valutare un marketplace per autorevolezza e affidabilità? Vinted, Subito, Wallapop, Ebay, Bakeca: gli eCommerce più utilizzati in Italia per la compravendita di prodotti usati.
Perché comprare online prodotti usati
I negozi di vicinato attraversano da tempo una profonda crisi, mentre aumenta ogni anno l’uso degli eCommerce. Qualche numero? Per il 2024 Netcomm ha stimato che siano quasi 34 milioni gli italiani che utilizzano un eCommerce per acquistare prodotti di varia tipologia: l’aumento, sull’anno precedente, è di 700 mila nuovi fruitori. Ed è cresciuto, anno dopo anno, anche il ricorso alla compravendita online di prodotti usati e di seconda mano.
Accade per almeno quattro motivi principali:
- La vasta gamma dell’offerta;
- La possibilità di scegliere dopo un confronto accurato con altri prodotti similari;
- La possibilità di un risparmio superiore rispetto a quello del negozio fisico;
- La comodità di ricevere direttamente a casa quanto acquistato.
In rete, ormai, si trova di tutto: non a caso gli stessi negozi tradizionalmente “fisici” hanno cominciato a garantire la possibilità di fare spesa online e concedere il doppio canale dell’acquisto in presenza e di quello virtuale.
Diventare venditori sui colossi dell’eCommerce
Non si tratta più di una scelta ma somiglia tanto a una necessità: quella di adattarsi ai tempi e alle abitudini del consumatore, evidentemente cambiate rispetto a qualche anno fa. Che in molti casi ciò non sia sufficiente per sopravvivere, va da sé: i colossi dell’eCommerce possono contare, oltre che sulla specializzazione di una o più categorie merceologiche, anche sulla possibilità di restare aperti a una platea assai più vasta e – di conseguenza – abbattere i costi unitari. Molti si essi sono al contempo venditori diretti e marketplace, altri si limitano all’attività di intermediazione garantendo all’utente la possibilità di vendere o comprare prodotti di varia tipologia.
Ecco il dettaglio di alcuni tra gli eCommerce più utilizzati per la compravendita di usato tra privati, accreditati e ritenuti leader del settore di riferimento.
Vendere usato online con Vinted
Anziché creare un proprio “business” da zero, ci si può facilmente appoggiare a chi dell’arte di vendere usato sul web ne fa da sempre una professione. Alcuni siti offrono delle opportunità specifiche per rivalutare oggetti di seconda mano: è il caso di Vinted, piattaforma nata nel 2008 a Vilnius, in Lituania, e che ha saputo guadagnarsi fette di mercato importanti negli ultimi anni, con un incremento di vendite registrato nei mesi della pandemia Covid-19.
Vinted consente di rivendere capi d’abbigliamento usati o di seconda mano: nato come eCommerce per l’abbigliamento femminile, ha poi aperto anche a capi maschili e vestiario per bambini. Negli anni più recenti il raggio d’azione s’è ulteriormente allargato, fino a includere borse, gioielli, libri, giocattoli e articoli per la casa e per animali.
Vinted (che tradotto dal lituano significa “vintage”) è una piattaforma valutata 5 miliardi di euro, ha 65 milioni di utenti ed è presente in 21 Stati: nel ruolo di intermediario, consente agli utenti iscritti di vendere, scambiare o acquistare capi da altri utenti che utilizzano un sistema di pagamento e spedizione integrato.
Usato online e Facebook Marketplace
Facebook Marketplace non ha alcuna finalità di vendita, ma piuttosto funge da vetrina. E trattandosi, nella maggior parte dei casi, di oggetti usati, diventa un luogo appetibile per chi va in cerca di occasioni: si possono visualizzare prodotti e prezzi, poi si contatta direttamente l’utente Facebook che ha messo in vendita l’oggetto.
In questo caso, la piattaforma social fa unicamente da cassa di risonanza, ma non entra in gioco nella transazione tra acquirente e venditore.
Subito.it per vendere usato online
Garanzia di affidabilità e – nel più dei casi – di vendita rapida è subito.it, piattaforma che gode di autorevolezza e il cui utilizzo è cresciuto in maniera costante negli anni fino a essere tra i siti più cliccati dell’intero panorama virtuale della compravendita di oggettivi di qualsiasi tipo.
Nata nel 2007 a Milano, di proprietà del gruppo norvegese Schibsted Media Group (che nel 2019 l’ha ceduto ad Adevinta), la piattaforma ospita professionisti (quindi tecnicamente anche negozi) e privati: si possono acquistare oggetti nuovi o usati (quest’ultimi in numero superiore) e le transazioni avvengono sempre tra utenti.
Per pubblicizzare i prodotti messi in vendita è necessario iscriversi alla piattaforma, che garantisce visibilità e spazio agli annunci che sono di due tipi: gratuiti o a pagamento, nel quale caso la visibilità dell’oggetto o del prodotto in vendita viene aumentata con la certezza di arrivare a un numero maggiore di utenti. Sono quattro le categorie di riferimento del portale: Motori, Mobili, Maket e Lavoro. Propone anche il sistema TuttoSubito, che consente la tracciabilità delle spedizioni.
Usato online su bakeca.it
Funziona pressappoco alla stessa maniera Bakeca.it, altro sito utilizzato principalmente per la compravendita di oggetti usati e che si differenzia per la gestione degli annunci non soltanto per categoria ma anche per geolocalizzazione, così da favorire transazioni tra utenti che sono chilometricamente più vicini tra loro. Anche in questo caso, è sufficiente registrarsi al sito, le transazioni vengono gestite in proprio, con inserzioni opzionali a pagamento per aumentarne la visibilità.
Prodotti di seconda mano su Wallapop
Wallapop è una delle belle novità dei tempi recenti in termini di compravendita di usato e seconda mano: l’applicazione esiste dal 2021 e, sebbene abbia vita ancora breve, ha saputo ritagliarsi una cospicua fetta di pubblico per l’ottimo layout e la facilità di utilizzo della piattaforma.
Per fruire del servizio, oltre a scaricare l’app, è necessario pubblicare immagini e annunci correlati: non sono previsti costi di commissione né servizi di spedizione la cui gestione è di competenza del venditore e i cui costi sono a carico dell’acquirente.
Amazon Renewead per i prodotti ricondizionati
C’è spazio per i privati e per l’usato anche tra i “colossi” delle vendite online. Amazon ed Ebay, quindi: il primo con la sezione Amazon Renewed, che apre a prodotti ricondizionati, usati e con confezione aperta con tanto di garanzia annuale sulla funzionalità e l’efficienza del prodotto, preventivamente testato e ispezionato. Le categorie di vendita riguardano il tech e spaziano dagli smartphone ai portatili, dai prodotti per casa e cucina ai wearable e ai tablet.
Ebay, da luogo d’aste virtuali a marketplace
Ciò di cui dispone Amazon e che manca a Ebay – nel confronto tra due dei maggiori colossi dell’eCommerce – è un magazzino proprio per lo stoccaggio e il deposito della merce. Ebay, infatti, è il marketplace per ecellenza: nato e conosciuto per molto tempo soprattutto quale luogo virtuale in cui partecipare ad aste online, nel tempo è diventato qualcosa di più e di diverso. Per dirla in poche parole: è la piattaforma dove si trova di tutto. Più nel dettaglio, su Ebay sono presenti milioni di account – tra privati e professionisti – e si trovano prodotti di ogni tipologia. Con un account Ebay è possibile gestire i rapporti con utenti, acquirenti, monitorare le vendite ed effettuare spedizioni. Le inserzioni sono gratuite mentre sono previste commissioni sulle vendite.
Vendere artigianato con Etsy
Più recentemente anche Etsy è entrata nel mercato dei grandi marketplace e venditori online: opera principalmente nel mercato dell’artigianato e del fai da te. In questo caso la società che lo gestisce guadagna sia sull’inserimento dell’annuncio (18 centesimi di dollaro) che sulla vendita (6,5% sul prezzo finale).
Specularmente agli altri marketplace, anche su Etsy privati o professionisti possono decidere di iscriversi alla piattaforma, creare il proprio spazio di vendita e gestirne il mercato tanto in entrata quanto in uscita. In questo caso sono le piattaforme stesse a mettere in contatto gli utenti e le transazioni passano per il canale impostato dal sito, con percentuali di vendita sul prodotto finale (variano in base al prezzo di cessione dell’oggetto).
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