Guerra Israele – Hamas, le notizie di oggi 18 gennaio sul conflitto a Gaza. LIVE

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Approvato da Israele dopo un consiglio dei ministri fiume l’accordo siglato a Doha sul cessate il fuoco a Gaza che inizierà domenica alle 8:30 ora locale (le 7:30 in Italia), come ha annunciato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar. Monito di Netanyahu: \”Se la fase due fallisce, la guerra riprenderà con il sostegno degli Usa. Ho avuto garanzie inequivocabili da Biden e Trump\”. Domani i primi tre ostaggi liberi. Sono in tutto 33 i rapiti del 7 ottobre che saranno rilasciati. Tra loro i piccoli Bibas, ma non si sa se vivi. Nella lista anche le ragazze prese al rave e le 5 soldatesse. Fonti dell’establishment sicurezza israeliana stimano che \”25 dei 33  ostaggi destinati ad essere rilasciati nella prima fase dell’accordo  siano ancora vivi\”. Lo riferisce la Radio dell’esercito.\n

Un uomo ha cercato di accoltellare dei passanti in via Levontin a Tel Aviv, ferendone uno che è stato portato in ospedale. Lo ha riferito il portavoce della polizia, secondo cui l’aggressore è stato “neutralizzato”. L’accoltellamento è stato definito \”attacco terroristico\” dalla polizia, le condizioni della persona ferita sono gravi. Il terrorista è Salah Yahya, 19 anni di Tulkarem, in Cisgiordania. È entrato illegalmente in Israele.

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Intanto, la notte scorsa cinque membri di una famiglia, inclusi tre bambini, sono stati uccisi in un bombardamento dell’esercito israeliano che ha preso di mira una tenda che ospitava gli sfollati nel sud della Striscia di Gaza. I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno rivendicato la responsabilità di un attacco missilistico contro Israele, dove l’esercito aveva precedentemente affermato di aver intercettato un missile proveniente da quel Paese.

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l presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) Mahmoud Abbas dopo l’annuncio dell’accordo sul cessate il fuoco, ha detto che il partito che governa solo piccole aree della Cisgiordania occupata, è pronto ad assumersi \”la piena responsabilità\” della Striscia di Gaza alla fine della guerra. L’ANP ha inoltre raggiunto un accordo con i miliziani armati del Battaglione Jenin, mettendo fine all’operazione militare in corso da oltre un mese nell’omonima città nel nord della Cisgiordania.

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Oltre 200mila rifugiati sono rientrati in Siria dopo la caduta di Bashar al-Assad all’inizio di dicembre, secondo quanto riferisce l’Onu alla vigilia della visita in Siria dell’Alto Commissario per i rifugiati, Filippo Grandi. Tra l’8 dicembre 2024 e il 16 gennaio 2025, circa 195.200 siriani hanno fatto ritorno nel loro Paese, secondo il tabellone dell’Unhcr pubblicato da Grandi su X. \”Presto visiterò la Siria e i Paesi limitrofi, mentre l’Unhcr intensifica il suo sostegno ai rimpatriati e alle comunità ospitanti\”, ha scritto. Centinaia di migliaia di siriani sono fuggiti dai bombardamenti israeliani in Libano e sono tornati nel loro Paese prima che una coalizione guidata dal gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (Hts) costringesse Assad a fuggire, 13 anni dopo che la sanguinosa repressione delle manifestazioni anti-governative ha scatenato una guerra che ha causato più di 500.000 morti. Dal 2011, milioni di siriani sono fuggiti dalla guerra civile e dalla crisi economica e umanitaria per trovare rifugio nei Paesi vicini e oltre. La vicina Turchia, che condivide con la Siria un confine di oltre 900 km, ospita ancora circa 2,9 milioni di siriani fuggiti dal 2011.

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L’Egitto, che ha fatto da mediatore nei negoziati per il cessate il fuoco a Gaza, ha dichiarato che Israele rilascerà più di 1.890 prigionieri palestinesi in cambio di 33 ostaggi israeliani nella prima fase di una tregua a Gaza. Il ministero degli Esteri ha dichiarato che i prigionieri saranno liberati durante la prima fase di 42 giorni del cessate il fuoco, che inizierà domenica alle 7.30 ora italiana.

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\”Siamo tutti con il fiato sospeso e in attesa, ma è certo uno sviluppo straordinariamente positivo\”: così Paolo Gentiloni, arrivando all’assemblea di Libertà eguale a Orvieto, ha commentato l’annunciata tregua su Gaza, prevista per domani mattina. \”Forse si poteva raggiungere prima, ma intanto speriamo e preghiamo che le cose vadano nel verso giusto\”, ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio.

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Un attentato, secondo quanto riferito dalla polizia israeliana, si è verificato in via Levontin a Tel Aviv, dove un uomo ha tentato di accoltellare dei passanti, ferendone uno che è stato portato in ospedale in condizioni gravi. Il portavoce della polizia ha confermato che l’aggressore è stato \”neutralizzato\” e l’attacco è stato classificato come \”terroristico\”. Il responsabile, Salah Yahya, un 19enne di Tulkarem in Cisgiordania, è entrato illegalmente in Israele. LEGGI L’ARTICOLO

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\”Gaza, oggi… Pace!\”. Così il parroco della Sacra Famiglia, padre Gabriel Romanelli, commenta un video che lui stesso posta su Facebook. Mentre alcune persone erano in preghiera nella chiesa, questa mattina, si sente un violento scoppio che spalanca anche una delle vetrate dell’edificio di culto. La gente aspetta dunque \”l’inizio della tregua\” mentre \”purtroppo continuano i bombardamenti in tutta la Striscia di Gaza\”, commenta il missionario argentino assicurando: \”Stiamo tutti bene. Preghiamo per la pace\”. La tregua, prosegue l’unico parroco cattolico a Gaza, \”è una boccata d’ossigeno, una boccata di speranza\” ma non è \”la soluzione\” ed \”è tuttora molto fragile\”. \”Bisogna continuare a sperare e a pregare per la pace\”.

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L’accoltellamento in Levontin Street a Tel Aviv è stato definito \”attacco terroristico\” dalla polizia, le condizioni della persona ferita sono gravi. Il terrorista è Salah Yahya, 19 anni di Tulkarem, in Cisgiordania. È entrato illegalmente in Israele.

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La vittima dell’aggressione a Tel Aviv è un uomo di 30 anni, rimasto gravemente ferito. Un cittadino armato ha sparato all’aggressore uccidendolo. Le forze di polizia, anche in elicottero, stanno perlustrando la zona in cerca di eventuali complici. Foto e un video immediatamente pubblicati dai media israeliani mostrano la scena.

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Secondo il portavoce della polizia, un uomo ha cercato di accoltellare i passanti in via Levontin a Tel Aviv e ne ha ferito uno che è stato portato in ospedale. L’aggressore è stato ‘neutralizzato’. Gli inquirenti ritengono che possa trattarsi di un attentato ma al momento stanno indagando.

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Questa mattina, nella piccola piazza antistante il Santo Sepolcro a Gerusalemme, il patriarca dei Latini, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, e il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, hanno rivolto un appello alla Chiesa universale affinché, a fronte della tregua che inizierà domani mattina, possano riprendere presto i pellegrinaggi. \”Il senso del nostro appello — ha detto Patton, secondo quanto riferito dai media vaticani — è quello di invitare a tornare in questa terra e incontrare i cristiani che da quindici mesi soffrono la mancanza di un contatto con la Chiesa universale ma anche le conseguenze economiche del conflitto. Migliaia di cristiani qui vivono principalmente dei proventi dell’accoglienza turistica dei pellegrini, soprattutto nell’area di Betlemme. E poi c’è il Giubileo in corso per il quale tre santuari di Terra Santa sono stati dedicati alla visita giubilare, a Gerusalemme, Nazareth e Betlemme\”. \”Le nostre strutture ricettive sono pronte a riaprire già fin dalle prossime settimane, per accogliere chi vorrà condividere con noi il tempo di Quaresima e la Pasqua che quest’anno sarà particolarmente importante non solo per il Giubileo ma anche per la coincidenza di date con le altre confessioni cristiane\”, ha osservato il padre Custode.

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Una sparatoria a Tel Aviv ha provocato diversi feriti, numerose forze di polizia e ambulanze stanno arrivando in via Levontin dove è avvento il fatto. Al momento, ha riferito la polizia, non si conoscono i dettagli ma c’è un uomo sospettato.

“,”postId”:”625dc8cb-9945-4567-b3ed-200155349e95″},{“timestamp”:”2025-01-18T14:52:43.447Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-18T15:52:43+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Egitto: “50 camion di carburante al giorno a Gaza durante tregua” “,”content”:”

Il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty ha affermato che 50 camion di carburante al giorno sono pronti a entrare nella Striscia di Gaza durante il cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Abdelatty – il cui Paese ha mediato l’accordo con il Qatar e gli Stati Uniti – ha affermato che prevede \”l’ingresso di 600 camion al giorno nella Striscia, inclusi 50 camion di carburante\”. Centinaia di camion si sono schierati sul lato egiziano del valico di Rafah, in precedenza un punto di ingresso vitale per gli aiuti che è stato chiuso da maggio, quando le forze israeliane hanno preso il controllo del lato palestinese. In una conferenza stampa congiunta con la sua controparte nigeriana, Abdelatty ha detto \”speriamo che 300 camion vadano a nord della Striscia di Gaza\”, dove migliaia di persone sono intrappolate in quelle che le agenzie umanitarie definiscono condizioni apocalittiche. Gli operatori umanitari hanno messo in guardia dalle sfide monumentali che potrebbero ostacolare le operazioni di aiuto, tra cui la distruzione delle infrastrutture.

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In base al protocollo di sicurezza concordato come parte dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza, Israele consentirà alla polizia di Hamas di operare con le sue uniformi blu ufficiali all’interno di aree designate della Striscia di Gaza, una volta che il cessate il fuoco entrerà in vigore. Lo scrive la Bbc citando un alto funzionario palestinese coinvolto nei negoziati di Doha. Secondo il funzionario, la polizia di Hamas gestirà lo spostamento degli sfollati dal sud di Gaza al nord, evitando di avvicinarsi alle forze israeliane che manterranno una presenza di sicurezza lungo i confini orientali e settentrionali della Striscia. È stato inoltre concordato – scrive ancora la Bbc – che il personale di polizia di Hamas si asterrà dal portare armi, tranne quando assolutamente necessario, con Qatar ed Egitto che medieranno tra le due parti per prevenire potenziali conflitti.

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L’amministrazione semi-autonoma curda nel nord-est della Siria ha accusato la Turchia di aver bombardato un’area in cui si stavano svolgendo combattimenti tra forze a maggioranza curda e gruppi filo-turchi, causando la morte di 4 persone. Dalla fine di novembre i combattimenti oppongono le Forze Democratiche Siriane (Sdf), dominate dai curdi, alle fazioni sostenute dalla Turchia intorno alla strategica diga di Tishrin, nonostante i tentativi degli Stati Uniti di imporre una tregua. \”Lo Stato di occupazione turco ha nuovamente preso di mira un raduno di civili presso la diga di Tishrin\”, che erano venuti a ‘sostenere’ le Fds, si legge in un comunicato dell’amministrazione curda. La dichiarazione afferma che 4 persone sono state uccise e altre 15 sono rimaste ferite, tutti \”civili\”. L’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh), che ha sede nel Regno Unito ma dispone di una vasta rete di fonti in Siria, ha riferito di tre morti, che sarebbero stati uccisi da un drone turco. Da diverse settimane la Turchia minaccia un’operazione militare per tenere i combattenti curdi siriani lontani dal proprio confine.

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Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha ricordato le violazioni di cessate il fuoco da parte di Israele, avvenute in passato, esortando la comunità internazionale a impedire ulteriori infrazioni nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas su Gaza. \”Israele, in particolare Netanyahu, ha un significativo record di violazioni dei cessate il fuoco; ciò non deve essere consentito questa volta (a Gaza)\”, ha dichiarato Erdogan al congresso provinciale del suo partito ad Adana, nel sud della Turchia, citato dall’agenzia Anadolu.

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L’esercito israeliano ha affermato di aver intercettato oggi pomeriggio un altro missile lanciato dallo Yemen verso il sud di Israele, alla vigilia dell’entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza. \”Dopo le sirene che hanno suonato poco fa nelle aree di Eilat e Arava, un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato\” dall’aeronautica israeliana, ha affermato l’esercito, aggiungendo che è stato intercettato prima di entrare in territorio israeliano.

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I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno rivendicato la responsabilità di un attacco missilistico contro Israele, dove l’esercito aveva precedentemente affermato di aver intercettato un missile proveniente da quel Paese. Gli Houthi hanno preso di mira \”il ministero della Difesa del nemico israeliano nella regione occupata di Yafa (il nome arabo di Jaffa) con un missile balistico\”, ha dichiarato il loro portavoce militare, Yahya Saree.

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Fonti dell’establishment sicurezza israeliana stimano che \”25 dei 33 ostaggi destinati ad essere rilasciati nella prima fase dell’accordo siano ancora vivi\”. Lo riferisce la Radio dell’esercito.

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\”Nonostante 467 giorni di genocidio e massacri, Israele non è riuscito a spezzare la volontà di resistenza dei nostri fratelli e sorelle a Gaza\”: lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, citato dall’agenzia Anadolu. 

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Israele dovrebbe ricevere nel pomeriggio i nomi dei primi tre ostaggi rilasciati dalla Striscia di Gaza. Lo ha riferito l’emittente pubblica Kan, sottolineando che Hamas darà i nomi al Qatar, che informerà a sua volta il capo del Mossad, David Barnea, il quale  contatterà infine le famiglie. Secondo l’emittente, i primi tre ostaggi dovrebbe essere tutte donne civili. 

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Il premier del Qatar, Mohammed Al Thani, ha avuto una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri britannico David Lammy. Secondo quanto riferito dalla Qatar News Agency, il leader di Doha ha ribadito l’impegno a sostenere l’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza e facilitare lo scambio di prigionieri, sottolineando l’importanza dell’adesione di Israele e Hamas all’intesa. Lammy da parte sua ha espresso l’apprezzamento di Londra per il ruolo fondamentale del Qatar nel raggiungimento dell’accordo.

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Approvato da Israele dopo un consiglio dei ministri fiume l’accordo siglato a Doha sul cessate il fuoco a Gaza che inizierà domenica alle 8:30 ora locale (le 7:30 in Italia), come ha annunciato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar. Monito di Netanyahu: “Se la fase due fallisce, la guerra riprenderà con il sostegno degli Usa. Ho avuto garanzie inequivocabili da Biden e Trump”. Domani i primi tre ostaggi liberi. Sono in tutto 33 i rapiti del 7 ottobre che saranno rilasciati. Tra loro i piccoli Bibas, ma non si sa se vivi. Nella lista anche le ragazze prese al rave e le 5 soldatesse. Fonti dell’establishment sicurezza israeliana stimano che “25 dei 33  ostaggi destinati ad essere rilasciati nella prima fase dell’accordo  siano ancora vivi”. Lo riferisce la Radio dell’esercito.

Un uomo ha cercato di accoltellare dei passanti in via Levontin a Tel Aviv, ferendone uno che è stato portato in ospedale. Lo ha riferito il portavoce della polizia, secondo cui l’aggressore è stato “neutralizzato”. L’accoltellamento è stato definito “attacco terroristico” dalla polizia, le condizioni della persona ferita sono gravi. Il terrorista è Salah Yahya, 19 anni di Tulkarem, in Cisgiordania. È entrato illegalmente in Israele.

Intanto, la notte scorsa cinque membri di una famiglia, inclusi tre bambini, sono stati uccisi in un bombardamento dell’esercito israeliano che ha preso di mira una tenda che ospitava gli sfollati nel sud della Striscia di Gaza. I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno rivendicato la responsabilità di un attacco missilistico contro Israele, dove l’esercito aveva precedentemente affermato di aver intercettato un missile proveniente da quel Paese.

l presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) Mahmoud Abbas dopo l’annuncio dell’accordo sul cessate il fuoco, ha detto che il partito che governa solo piccole aree della Cisgiordania occupata, è pronto ad assumersi “la piena responsabilità” della Striscia di Gaza alla fine della guerra. L’ANP ha inoltre raggiunto un accordo con i miliziani armati del Battaglione Jenin, mettendo fine all’operazione militare in corso da oltre un mese nell’omonima città nel nord della Cisgiordania.

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Onu: “Oltre 200mila rifugiati rientrati in Siria da caduta Assad”

Oltre 200mila rifugiati sono rientrati in Siria dopo la caduta di Bashar al-Assad all’inizio di dicembre, secondo quanto riferisce l’Onu alla vigilia della visita in Siria dell’Alto Commissario per i rifugiati, Filippo Grandi. Tra l’8 dicembre 2024 e il 16 gennaio 2025, circa 195.200 siriani hanno fatto ritorno nel loro Paese, secondo il tabellone dell’Unhcr pubblicato da Grandi su X. “Presto visiterò la Siria e i Paesi limitrofi, mentre l’Unhcr intensifica il suo sostegno ai rimpatriati e alle comunità ospitanti”, ha scritto. Centinaia di migliaia di siriani sono fuggiti dai bombardamenti israeliani in Libano e sono tornati nel loro Paese prima che una coalizione guidata dal gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (Hts) costringesse Assad a fuggire, 13 anni dopo che la sanguinosa repressione delle manifestazioni anti-governative ha scatenato una guerra che ha causato più di 500.000 morti. Dal 2011, milioni di siriani sono fuggiti dalla guerra civile e dalla crisi economica e umanitaria per trovare rifugio nei Paesi vicini e oltre. La vicina Turchia, che condivide con la Siria un confine di oltre 900 km, ospita ancora circa 2,9 milioni di siriani fuggiti dal 2011.

Egitto: “Israele libererà 1890 palestinesi nella prima fase”

L’Egitto, che ha fatto da mediatore nei negoziati per il cessate il fuoco a Gaza, ha dichiarato che Israele rilascerà più di 1.890 prigionieri palestinesi in cambio di 33 ostaggi israeliani nella prima fase di una tregua a Gaza. Il ministero degli Esteri ha dichiarato che i prigionieri saranno liberati durante la prima fase di 42 giorni del cessate il fuoco, che inizierà domenica alle 7.30 ora italiana.

Gentiloni: “Su Gaza siamo tutti con il fiato sospeso”

“Siamo tutti con il fiato sospeso e in attesa, ma è certo uno sviluppo straordinariamente positivo”: così Paolo Gentiloni, arrivando all’assemblea di Libertà eguale a Orvieto, ha commentato l’annunciata tregua su Gaza, prevista per domani mattina. “Forse si poteva raggiungere prima, ma intanto speriamo e preghiamo che le cose vadano nel verso giusto”, ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio.

Israele, accoltella passanti a Tel Aviv: aggressore ucciso. Polizia: “È terrorismo”

Un attentato, secondo quanto riferito dalla polizia israeliana, si è verificato in via Levontin a Tel Aviv, dove un uomo ha tentato di accoltellare dei passanti, ferendone uno che è stato portato in ospedale in condizioni gravi. Il portavoce della polizia ha confermato che l’aggressore è stato “neutralizzato” e l’attacco è stato classificato come “terroristico”. Il responsabile, Salah Yahya, un 19enne di Tulkarem in Cisgiordania, è entrato illegalmente in Israele. LEGGI L’ARTICOLO

Parroco di Gaza: “Aspettiamo la tregua, qui ancora le bombe”

“Gaza, oggi… Pace!”. Così il parroco della Sacra Famiglia, padre Gabriel Romanelli, commenta un video che lui stesso posta su Facebook. Mentre alcune persone erano in preghiera nella chiesa, questa mattina, si sente un violento scoppio che spalanca anche una delle vetrate dell’edificio di culto. La gente aspetta dunque “l’inizio della tregua” mentre “purtroppo continuano i bombardamenti in tutta la Striscia di Gaza”, commenta il missionario argentino assicurando: “Stiamo tutti bene. Preghiamo per la pace”. La tregua, prosegue l’unico parroco cattolico a Gaza, “è una boccata d’ossigeno, una boccata di speranza” ma non è “la soluzione” ed “è tuttora molto fragile”. “Bisogna continuare a sperare e a pregare per la pace”.

Polizia: “Aggressione Tel Aviv è un attentato, terrorista 19enne”

L’accoltellamento in Levontin Street a Tel Aviv è stato definito “attacco terroristico” dalla polizia, le condizioni della persona ferita sono gravi. Il terrorista è Salah Yahya, 19 anni di Tulkarem, in Cisgiordania. È entrato illegalmente in Israele.

Aggressore accoltella passanti a Tel Aviv: gravemente ferito 30enne

La vittima dell’aggressione a Tel Aviv è un uomo di 30 anni, rimasto gravemente ferito. Un cittadino armato ha sparato all’aggressore uccidendolo. Le forze di polizia, anche in elicottero, stanno perlustrando la zona in cerca di eventuali complici. Foto e un video immediatamente pubblicati dai media israeliani mostrano la scena.

Aggressore accoltella passanti a Tel Aviv, polizia: “È stato ucciso”

Secondo il portavoce della polizia, un uomo ha cercato di accoltellare i passanti in via Levontin a Tel Aviv e ne ha ferito uno che è stato portato in ospedale. L’aggressore è stato ‘neutralizzato’. Gli inquirenti ritengono che possa trattarsi di un attentato ma al momento stanno indagando.

Pizzaballa e Patton ai pellegrini: “Tornate in Terra Santa”

Questa mattina, nella piccola piazza antistante il Santo Sepolcro a Gerusalemme, il patriarca dei Latini, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, e il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, hanno rivolto un appello alla Chiesa universale affinché, a fronte della tregua che inizierà domani mattina, possano riprendere presto i pellegrinaggi. “Il senso del nostro appello — ha detto Patton, secondo quanto riferito dai media vaticani — è quello di invitare a tornare in questa terra e incontrare i cristiani che da quindici mesi soffrono la mancanza di un contatto con la Chiesa universale ma anche le conseguenze economiche del conflitto. Migliaia di cristiani qui vivono principalmente dei proventi dell’accoglienza turistica dei pellegrini, soprattutto nell’area di Betlemme. E poi c’è il Giubileo in corso per il quale tre santuari di Terra Santa sono stati dedicati alla visita giubilare, a Gerusalemme, Nazareth e Betlemme”. “Le nostre strutture ricettive sono pronte a riaprire già fin dalle prossime settimane, per accogliere chi vorrà condividere con noi il tempo di Quaresima e la Pasqua che quest’anno sarà particolarmente importante non solo per il Giubileo ma anche per la coincidenza di date con le altre confessioni cristiane”, ha osservato il padre Custode.

Sparatoria a Tel Aviv, ci sono diversi feriti

Una sparatoria a Tel Aviv ha provocato diversi feriti, numerose forze di polizia e ambulanze stanno arrivando in via Levontin dove è avvento il fatto. Al momento, ha riferito la polizia, non si conoscono i dettagli ma c’è un uomo sospettato.

Egitto: “50 camion di carburante al giorno a Gaza durante tregua”

Il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty ha affermato che 50 camion di carburante al giorno sono pronti a entrare nella Striscia di Gaza durante il cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Abdelatty – il cui Paese ha mediato l’accordo con il Qatar e gli Stati Uniti – ha affermato che prevede “l’ingresso di 600 camion al giorno nella Striscia, inclusi 50 camion di carburante”. Centinaia di camion si sono schierati sul lato egiziano del valico di Rafah, in precedenza un punto di ingresso vitale per gli aiuti che è stato chiuso da maggio, quando le forze israeliane hanno preso il controllo del lato palestinese. In una conferenza stampa congiunta con la sua controparte nigeriana, Abdelatty ha detto “speriamo che 300 camion vadano a nord della Striscia di Gaza”, dove migliaia di persone sono intrappolate in quelle che le agenzie umanitarie definiscono condizioni apocalittiche. Gli operatori umanitari hanno messo in guardia dalle sfide monumentali che potrebbero ostacolare le operazioni di aiuto, tra cui la distruzione delle infrastrutture.

Bbc: “Israele consente a polizia Hamas di operare durante tregua”

In base al protocollo di sicurezza concordato come parte dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza, Israele consentirà alla polizia di Hamas di operare con le sue uniformi blu ufficiali all’interno di aree designate della Striscia di Gaza, una volta che il cessate il fuoco entrerà in vigore. Lo scrive la Bbc citando un alto funzionario palestinese coinvolto nei negoziati di Doha. Secondo il funzionario, la polizia di Hamas gestirà lo spostamento degli sfollati dal sud di Gaza al nord, evitando di avvicinarsi alle forze israeliane che manterranno una presenza di sicurezza lungo i confini orientali e settentrionali della Striscia. È stato inoltre concordato – scrive ancora la Bbc – che il personale di polizia di Hamas si asterrà dal portare armi, tranne quando assolutamente necessario, con Qatar ed Egitto che medieranno tra le due parti per prevenire potenziali conflitti.

Curdi: “4 morti in un bombardamento turco nel nord della Siria”

L’amministrazione semi-autonoma curda nel nord-est della Siria ha accusato la Turchia di aver bombardato un’area in cui si stavano svolgendo combattimenti tra forze a maggioranza curda e gruppi filo-turchi, causando la morte di 4 persone. Dalla fine di novembre i combattimenti oppongono le Forze Democratiche Siriane (Sdf), dominate dai curdi, alle fazioni sostenute dalla Turchia intorno alla strategica diga di Tishrin, nonostante i tentativi degli Stati Uniti di imporre una tregua. “Lo Stato di occupazione turco ha nuovamente preso di mira un raduno di civili presso la diga di Tishrin”, che erano venuti a ‘sostenere’ le Fds, si legge in un comunicato dell’amministrazione curda. La dichiarazione afferma che 4 persone sono state uccise e altre 15 sono rimaste ferite, tutti “civili”. L’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh), che ha sede nel Regno Unito ma dispone di una vasta rete di fonti in Siria, ha riferito di tre morti, che sarebbero stati uccisi da un drone turco. Da diverse settimane la Turchia minaccia un’operazione militare per tenere i combattenti curdi siriani lontani dal proprio confine.

Erdogan: “Non permettere che Israele violi la tregua”

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha ricordato le violazioni di cessate il fuoco da parte di Israele, avvenute in passato, esortando la comunità internazionale a impedire ulteriori infrazioni nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas su Gaza. “Israele, in particolare Netanyahu, ha un significativo record di violazioni dei cessate il fuoco; ciò non deve essere consentito questa volta (a Gaza)”, ha dichiarato Erdogan al congresso provinciale del suo partito ad Adana, nel sud della Turchia, citato dall’agenzia Anadolu.

Idf: “Intercettato un altro missile lanciato dallo Yemen”

L’esercito israeliano ha affermato di aver intercettato oggi pomeriggio un altro missile lanciato dallo Yemen verso il sud di Israele, alla vigilia dell’entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza. “Dopo le sirene che hanno suonato poco fa nelle aree di Eilat e Arava, un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato” dall’aeronautica israeliana, ha affermato l’esercito, aggiungendo che è stato intercettato prima di entrare in territorio israeliano.

Gli Houthi rivendicano l’attacco missilistico contro Israele

I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno rivendicato la responsabilità di un attacco missilistico contro Israele, dove l’esercito aveva precedentemente affermato di aver intercettato un missile proveniente da quel Paese. Gli Houthi hanno preso di mira “il ministero della Difesa del nemico israeliano nella regione occupata di Yafa (il nome arabo di Jaffa) con un missile balistico”, ha dichiarato il loro portavoce militare, Yahya Saree.

Stima fonti Israele: “25 su 33 ostaggi da liberare sono vivi”

Fonti dell’establishment sicurezza israeliana stimano che “25 dei 33 ostaggi destinati ad essere rilasciati nella prima fase dell’accordo siano ancora vivi”. Lo riferisce la Radio dell’esercito.

Erdogan: “Israele non ha spezzato la resistenza a Gaza”

“Nonostante 467 giorni di genocidio e massacri, Israele non è riuscito a spezzare la volontà di resistenza dei nostri fratelli e sorelle a Gaza”: lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, citato dall’agenzia Anadolu. 

Media, nel pomeriggio i nomi delle prime tre donne ostaggio rilasciate

Israele dovrebbe ricevere nel pomeriggio i nomi dei primi tre ostaggi rilasciati dalla Striscia di Gaza. Lo ha riferito l’emittente pubblica Kan, sottolineando che Hamas darà i nomi al Qatar, che informerà a sua volta il capo del Mossad, David Barnea, il quale  contatterà infine le famiglie. Secondo l’emittente, i primi tre ostaggi dovrebbe essere tutte donne civili. 

Telefonata Qatar-Gb su cessate il fuoco a Gaza

Il premier del Qatar, Mohammed Al Thani, ha avuto una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri britannico David Lammy. Secondo quanto riferito dalla Qatar News Agency, il leader di Doha ha ribadito l’impegno a sostenere l’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza e facilitare lo scambio di prigionieri, sottolineando l’importanza dell’adesione di Israele e Hamas all’intesa. Lammy da parte sua ha espresso l’apprezzamento di Londra per il ruolo fondamentale del Qatar nel raggiungimento dell’accordo.



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