Chi produce e come funzionano i test salivari usati da Polizia e Carabinieri?

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Fa discutere il fatto che i test salivari utilizzati da Polizia stradale e Carabinieri per accertare l’assunzione di sostanze stupefacenti siano diversi poiché non conducono allo stesso risultato. Ecco in cosa differiscono e chi li produce. Fatti e approfondimenti

 

Non tutti i test salivari sono uguali e, dunque, nemmeno i risultati che forniscono e che determinano la sorte della persona alla guida che si imbatte in un controllo da parte della Polizia stradale o dei Carabinieri. E con il nuovo codice della strada questo aspetto appare ancora più rilevante.

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Come spiegato infatti al Fatto Quotidiano dal professor Stefano D’Errico e dal dottor Elio Santangelo – rispettivamente direttore e dirigente medico presso la SC (UCO) Medicina Legale dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina -, “ciascuno strumento di misura ha delle caratteristiche che lo contraddistinguono” e, sebbene “ciascuno di questi elementi, in sé e per sé considerato, di fatto, non insiste negativamente sulla correttezza dell’esito dell’accertamento, va considerato che l’utilizzo di test con caratteristiche differenti, astrattamente può condurre a giudicare lo stesso caso in modo non univoco”.

I TEST SALIVARI USATI DAI CARABINIERI

Carabinieri e Polizia stradale, sebbene possano svolgere entrambi i test salivari per accertare l’assunzione di sostanze stupefacenti su chi è alla guida di auto e moto, non usano gli stessi. Alla fine del 2023, infatti, i carabinieri hanno acquistato 50mila test salivari antidroga chiamati DrugWipe 5S.

Secondo la scheda tecnica del prodotto, sono in grado di rilevare e riconoscere sostanze stupefacenti quali cannabis (THC, marijuana, hashish), anfetamine/metanfetamine (MDMA, ecstasy), cocaina (crack), e oppiacei (eroina, morfina). Hanno un’affidabilità non inferiore al 95% e forniscono il risultato in massimo 6 minuti.

CHI PRODUCE DRUGWIPE 5S

DrugWipe è un marchio registrato fornito da Dpd Service, che è esclusivista di Securetec per l’Italia. Dpd Service, si legge sul sito, è una società nata nel 2002, con sede a Ostia (Rm), che “ha siglato accordi tecnico/commerciali con le più importanti aziende nel settore della sicurezza per applicazioni Militari, Industriali e di Polizia”, come il rilevatore portatile di agenti chimici ChemProx e strumenti Environics per il rilevamento, la classificazione e l’identificazione di agenti chimici e tossici Warfare chimici industriali.

Securetec Detektions-Systeme, invece, è una società tedesca con sede a Neubiberg, che produce test per il rilevamento di sostanze stupefacenti. Stando a un documento pubblicato da Dpd Service, il suo DrugWipe “è stato adottato dalle forze dell’ordine della maggior parte degli stati federali della Germania e da molti paesi europei come Belgio, Finlandia, Francia, Svizzera e Repubblica Ceca”, oltre a essere diffuso in 33 Paesi in tutto il mondo.

I TEST SALIVARI USATI DALLA POLIZIA STRADALE

I test salivari utilizzati dalla Polizia stradale, invece, sono i SoToxa Mobile Test System, sui quali – secondo il documento ufficiale della Direzione centrale della polizia stradale – sono stati investiti 167mila euro per 241 dispositivi.

Questi test possono rilevare anfetamine, benzodiazepine, cannabis, cocaina, metanfetamine e oppiacei. Ogni dispositivo può memorizzare oltre 10mila risultati, in modo da poter conservare uno storico dei controlli effettuati.

CHI PRODUCE SOTOXA MOBILE TEST SYSTEM

I SoToxa Mobile Test System sono prodotti dall’americana Abbott Rapid Diagnostic, che fornisce anche altri dispositivi di screening rapido sia delle urine sia della saliva. Questi ultimi, afferma l’azienda, “stanno acquisendo popolarità grazie a molti programmi dove è prevista una raccolta del campione semplice, svincolata dal genere e combinata all’accuratezza di test di laboratorio”.

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IN COSA POSSONO DIFFERIRE I TEST SALIVARI

Le caratteristiche che contraddistinguono un test salivare dall’altro, hanno chiarito D’Errico e Santangelo, “possono attenere a: tipologia e numero di sostanze che si possono individuare nel campione biologico esaminato; valore soglia (cut-off) di concentrazione di ciascuna sostanza indagata in base al quale viene determinata la positività o meno del campione analizzato; ‘limiti di esercizio’ dello strumento, ad esempio relativi alle temperature di stoccaggio e a quelle di utilizzo”.

TEST DIVERSI RISULTATI DIVERSI

Prendendo i due tipi utilizzati dalle forze dell’ordine e controllando le loro schede tecniche è possibile osservare che, per esempio, presentano differenze sui limiti di rilevabilità. “In quello in possesso dei Carabinieri – scrive il Fatto Quotidiano – il risultato è positivo se la concentrazione nella saliva di Thc (il principio attivo della cannabis) è di almeno 10 ng/ml, mentre in quello utilizzato dalla Polizia stradale il limite sale a 25 ng/ml”.

Inoltre, il DrugWipe 5S individua 5 sostanze mentre il SoToxa Mobile Test System rileva anche le benzodiazepine. Nessuno dei due però rileva sostanze come fentanyl o metadone.

Infine, le indicazioni di entrambi i dispositivi specificano che si tratta di test di screening preliminare e che quindi richiederebbero una conferma attraverso analisi di laboratorio più approfondite.



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