Crisi della sanità sassarese, i Sindacati pronti allo sciopero generale

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Nella manifestazione di venerdì scorso a Sassari davanti all’ospedale Santissima Annunziata, ribaditi i problemi che affliggono la sanità pubblica del Nord-Ovest dell’isola. Tra questi, il sovraffollamento nei reparti ospedalieri.

SASSARI | 19 gennaio 2025. Le tre sigle sindacali FP Cgil, Cisl FP e Uil Fpl, insieme alle Rsu, alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, venerdì mattina hanno manifestato davanti all’ospedale Santissima Annunziata. Una protesta, preludio di un prossimo sciopero generale, per chiedere ai vertici dell’Aou, dell’Asl n. 1 e alla Regione un «potenziamento immediato del personale sanitario e sociosanitario, a partire da Oss, Infermieri e Tecnici sanitari, per fronteggiare il crescente numero di pazienti e garantire tempi di attesa accettabili ed un’assistenza dignitosa». Ed ancora, «interventi strutturali urgenti e riorganizzazione degli spazi, così da evitare che i pazienti – spesso anziani e con patologie complesse – siano costretti a condividere spazi sovraffollati e inadeguati, compromettendo la qualità delle cure, la sicurezza e la privacy». Non è più tollerabile infatti che le unità operative siano «popolate da barelle e letti aggiuntivi parcheggiati nei corridoi o nelle stanze di degenza». Un problema, questo del sovraffollamento, che «abbiamo cercato di sensibilizzare e sollecitare – ricordano i sindacati – in diverse occasioni l’assessorato alla Sanità, la direzione aziendale e i rappresentanti politici del nostro territorio, affinché fosse affrontato e combattuto con misure straordinarie». «Al contempo – aggiungono – abbiamo spesso sottolineato come occorrano scelte e decisioni politiche e manageriali, finalizzate a realizzare ed individuare nuovi posti letto nelle strutture dedicate come gli Ospedali di comunità, in modo da limitare la “polarizzazione” dell’assistenza sull’Hub di Sassari e quindi orientare al meglio i bisogni di salute di tutto il territorio».

Tra le altre richieste dei sindacati, gli investimenti sull’edilizia Sanitaria. «Indispensabile – dicono – individuare le risorse e avviare la costruzione dei nuovi ospedali di Sassari e Alghero, prioritari per migliorare l’offerta sanitaria e le condizioni di lavoro di lavoratrici e lavoratori della Aou e della Asl 1». Ed ancora, «l’apertura immediata di strutture territoriali come gli Ospedali di comunità (es. San G. Battista), per favorire le dimissioni ospedaliere; la garanzia di un ambiente di lavoro sicuro e dignitoso, per gli operatori sanitari e sociosanitari; la piena applicazione delle norme contrattuali, attraverso relazioni sindacali più costruttive ed efficaci; più risorse ad incremento dei fondi contrattuali, per valorizzare ed incentivare le competenze e le professionalità.

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Gli interventi

Antonio Monni (FP Cisl Sassari) ha sottolineato l’importanza di un piano di assunzioni mirato: «Abbiamo graduatorie valide per infermieri, Oss e tecnici sanitari. Non possiamo più accettare che la burocrazia blocchi ciò che è essenziale per garantire cure dignitose e un ambiente di lavoro adeguato».

Toto Terrosu (FP Cgil Sassari), ha rimarcato: «Questa battaglia è per i cittadini, che meritano una sanità pubblica efficace e umana, e per i lavoratori, che non possono essere lasciati soli a gestire una situazione emergenziale quotidiana».

Per Mariangela Campus (Uil FPL): «Senza un cambio di rotta immediato, il sistema sanitario locale rischia il collasso. Non ci fermeremo finché non otterremo risposte concrete».

Il segretario confederale della Cgil di Sassari, Massimiliano Muretti, evidenziando il valore unitario e Confederale della manifestazione, ha sottolineato: «Oggi, davanti all’ospedale di Sassari, abbiamo voluto evidenziare come i problemi di lavoratrici e lavoratori del comparto sanità, siano problemi di tutti. Dalla risoluzione di questi problemi, deriva la possibilità di offrire all’intera cittadinanza un servizio sanitario degno di un paese civile. Anche per questo, le scelte, le decisioni e l’organizzazione del lavoro e del servizio, deve essere nella piena disponibilità delle Aziende Sanitarie del Territorio, per questo la recente legge di riforma, proposta dalla giunta, è sbagliata e va cambiata».

Per il segretario generale della Cisl Sassari Sergio Mura: «La dignità del lavoro e quella dei pazienti non sono negoziabili. È intollerabile che si continui a operare in condizioni che mettono a rischio la salute di tutti, dai pazienti agli operatori. Serve un intervento immediato per rafforzare il personale e per aprire strutture territoriali che decongestionino l’ospedale».

Augusto Ogana (Uil di Sassari) ha invece posto l’accento sulla responsabilità politica: «Non accettiamo più alibi. È necessario che la politica si assuma finalmente la responsabilità di investire nella sanità pubblica, garantendo risorse adeguate e interventi strutturali per rispondere ai bisogni della nostra comunità».

«È indispensabile un cambio di rotta immediato, per garantire il diritto alla salute e la sicurezza del personale», concludono i tre sindacati annunciando che «qualora non dovessero essere adottati provvedimenti concreti e tempestivi», intraprenderanno «tutte le iniziative necessaria per tutelare i diritti delle lavoratrici, lavoratori, dei pazienti, facendo ricorso a forme di mobilitazione e di pressione politica compreso lo sciopero generale del sistema sanitario del Nord-Ovest, per il quale abbiamo già avviato le procedure previste per legge. Non accetteremo in alcun modo – ammoniscono – che il diritto alla salute dei cittadini venga ulteriormente compromesso da una gestione inefficiente e da scelte politiche che non tutelano né i pazienti né i lavoratori».

In copertina: foto di repertorio

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