Doppia crisi per Bari e Brescia, una sfida per il riscatto

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di
Luca Bertelli

Il match di oggi, sabato 18 gennaio alle ore 17.15 può essere uno spartiacque per le ambizioni di classifica delle rondinelle

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Iniziano entrambe con la lettera B, categoria dalla quale vorrebbero affrancarsi dopo tanti anni di occasioni perse (da una parte una promozione fallita nei minuti di recupero, dall’altra un’esperienza durata solo un anno con la retrocessione immediata) e una Serie C che sono riuscite però a evitare, di recente, solo all’ultima curva. Sono rimaste tutte e due senza attaccanti. E vivono una frattura pressoché insanabile tra società e tifoseria. 

Bari e Brescia hanno più cose in comune di quanto possa sembrare: quella delle 17.15 al San Nicola, visibile a tutti gratuitamente su Dazn, è una partita che nasce sotto una cattiva stella anche se tutte e due sembrano vicine ad uscire dalla crisi. I pugliesi in realtà stanno molto meglio, almeno in classifica: i punti di vantaggio sulle rondinelle sono solo quattro, ma bastano per essere stabilmente in zona play off da tempo mentre il Brescia ci è uscito già con Maran e non si è rilanciato nemmeno con Bisoli, che in cinque incontri ha sempre pareggiato. Certo, senza quei 5 punti ora la squadra sarebbe sul ciglio del burrone, ma la vittoria manca adesso da 76 giorni e ancora più angosciante è il dato delle ultime 14 gare: una vittoria, nove pareggi e cinque sconfitte.




















































Non vanno trascurati i segnali di crescita mostrati nelle ultime partite, adesso però vanno valorizzati con un successo: la classifica è così corta da consentire balzi da triplista a chi sa pescare il jolly al momento giusto. Mancano tre attaccanti (Moncini, Juric e Borrelli, il cui nome resta caldo sul mercato in uscita), ne resta solo uno, Bianchi, che non gioca titolare dal 23 novembre. Rientrano però Cistana, Bisoli junior e Olzer: solo quest’ultimo dovrebbe partire dalla panchina, perchĂ© Galazzi e Nuamah sono piaciuti all’allenatore e saranno confermati. Anche Bertagnoli, finalmente protagonista contro la Samp, si gioca una maglia con Bjarnason nel 4-4-2 fluido che ha dato buone sensazioni al tecnico nelle ultime uscite.. Il Bari è spuntato tanto quanto il Brescia, ma all’andata – recente, solo sette settimane fa – per un tempo comandò il gioco e mandò in crisi le rondinelle sugli esterni. Stavolta sarĂ  diverso, anche per l’assetto tattico mutato, ma i pugliesi restano pericolosi.

Il loro allenatore, Moreno Longo, ieri ha parlato di emergenza totale e di un mercato che non ha reperito in tempo una punta. Bisoli ha un atteggiamento diverso: non parla mai degli assenti, sta coinvolgendo tutta la rosa, ancora difficile da collocare tatticamente ma più sul pezzo da un punto di vista fisico e caratteriale. Acquisti e cessioni non ce ne sono state, per ora. E lo stallo potrebbe continuare, con qualsiasi risultato: le decisioni di Massimo Cellino non dipenderanno da questi 90 minuti, si muoverà qualcosa solo se partirà Borrelli, che oggi tifa da come tutti gli ultrà, costretti all’esilio forzato per questa e per le prossime due trasferte a causa dei tafferugli prima del derby a Cremona.

L’ultima vittoria del Brescia al San Nicola, l’impianto disegnato da Renzo Piano per i Mondiali del 1990, divenuto però col passare del tempo un’astronave affascinante ma ben poco moderna (per vedere la partita serve il binocolo), risale al dicembre del 2015: quella versione delle rondinelle era poverissima, eppure con pochi ingredienti Boscaglia dopo il ripescaggio seppe far sognare almeno sino alla fine del girone d’andata. La tradizione è negativa, nelle ultime stagioni qui la squadra ha sempre subito sonore batoste, tra cui un 6-2 che segnò l’inizio del declino per Pep Clotet, ora senza squadra dopo l’esonero a Trieste in Serie C. Parliamo di due anni e pochi mesi fa, ma nel calcio tutto cambia alla velocitĂ  della luce, tranne quest’asfissiante cappa di mediocritĂ  che avvolge il Brescia e sembra non voler andar via.

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