Meloni alla corte di Trump e i grandi del mondo a Davos

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Next, la newsletter di Europa Today che ogni domenica mattina vi racconta cosa succederà nella settimana europea a venire, a cura di Alfonso Bianchi (per commenti, suggerimenti o critiche scrivete ad alfonso.bianchi@citynews.it). 

In cima all’agenda

Inizia la nuova era Trump – Gli occhi del mondo sono tutti puntati su Washington dove lunedì 20 gennaio si svolgerà la cerimonia di investitura di Donald Trump che darà il via alla sua seconda presidenza. Solitamente il presidente degli Stati Uniti non invita leader stranieri al suo insediamento ma il repubblicano ha deciso di trasformare l’evento uno spettacolo che servirà anche a mostrare chi sono i suoi interlocutori (o cortigiani a voler essere cattivi).

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Von der Leyen no, Meloni sì – Non stupisce che tra gli invitati non figuri nessuno dei leader delle istituzioni Ue, mentre ci sarà il premier italiano Giorgia Meloni, che ha confermato la sua presenza. E nel vecchio continente sembra proprio lei ad essere la più vicina al repubblicano, dopo la missione a sorpresa a Mar-a-Lago e grazie anche al buon rapporto che ha con Elon Musk, sempre più braccio destro del tycoon.

Passerella per la destra – Trump ha invitato all’inaugurazione diversi leader mondiali di estrema destra, come il presidente argentino Javier Milei, e molti europei, tra cui il britannico Nigel Farage, il francese Éric Zemmour, due alti esponenti del partito tedesco AfD e Paolo Borchia a fare le veci della Lega . Anche il primo ministro nazionalista ungherese, Viktor Orban, è stato invitato, ma ha dichiarato che non parteciperà.

Il ritorno di vdL – E mentre Trump viene incoronato, a Bruxelles lunedì tornerà al lavoro dopo una lunga assenza Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione è stata lontana dai suoi incarichi a causa di una brutta polmonite, per la quale è stata anche ricoverata. La sua assenza ha destato polemiche per la mancanza di trasparenza con la quale i dettagli della malattia sono stati comunicati alla stampa.  

I big del mondo a Davos – E il ritorno al lavoro sarà piuttosto frenetico, visto che tra gli impegni che la attendono ci sono la Plenaria del Parlamento europeo e il Forum economico di Davos. Come ogni anno nella cittadina svizzera leader mondiali e personalità del mondo dell’economia si riuniranno per il World Economic Forum, per discutere delle sfide economiche che attendono il pianeta (qui il programma)

Da Zelensky a Trump – Tra gli interventi ci sarà quello del presidente ucraino Zelensky (martedì 21) e di Trump (giovedì 23 ma in video conferenza), ma anche diversi leader delle istituzioni comunitarie. Von der Leyen interverrà pure martedì, giovedì il commissario all’Economia Dombrovskis discuterò di dazi doganali con ila direttrice generale dell’Omc Ngozi Okonjo-Iweala mentre venerdì la presidente della Bce Lagarde parlerà delle prospettive dell’economia mondiale la presidente del Fmi Kristalina Georgieva.

Consiglio Ue

Semplificare i pagamenti – Lunedì 20 a Bruxelles si riunisce l’Eurogruppo. I ministri dei Venti Paesi con la moneta unica discuteranno, tra le altre cose, di come sfruttare meglio le nuove tecnologie per migliorare le transazioni all’ingrosso, cioè quelle effettuate tra aziende o rivenditori per l’acquisto di beni o servizi in grandi quantità. Al dibattito parteciperà Hyun Song Shin, consigliere economico e capo del dipartimento monetario ed economico della Banca dei Regolamenti Internazionali.

Verso i bitcoin comunitari – I ministri saranno anche aggiornati sugli sviluppi dell’euro digitale, uno degli strumenti con cui la Bce punta a modernizzare le transazioni per i cittadini e le imprese. Francoforte sta studiando la possibilità di creare una sorta di bitcoin comunitario, e nel novembre prossimo dovrebbe terminare la fase di test di due anni dopo la quale si attende una proposta concreta.

Cena energetica – Dopo la riunione, i ministri delle Finanze Ue avranno un confronto sui prezzi dell’energia a una cena informale organizzata dalla presidenza polacca per “elaborare una strategia per risolvere l’enigma energetico che l’Europa sta affrontando”, ha scritto il ministro delle Finanze polacco Andrzej Domański, nella lettera di invito. Si parlerà anche delle nuove relazioni transatlantiche dopo il ritorno di Trump.

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Clemenza per la Francia – Martedì 21 prevista invece la riunione dell’Ecofin che, tra le altre cose, dovrà approvare le raccomandazioni per gli Stati membri. E sul banco degli imputati c’è la Francia con il suo deficit monstre. Il problema è che il piano di rientro presentato a Bruxelles mesi fa appartiene a un governo ormai caduto, con il nuovo esecutivo di François Bayrou che sta faticando a restare in piedi. 

Ci vuole buona volontà – Il nuovo governo ha già modificato le previsioni del deficit del 2025 portandole dal 5 al 5,4 per cento. Ma Bruxelles sembra intenzionata a non infierire troppo sul Paese in difficoltà e in cui la destra radicale del Rassemblement national di Le Pen e Bardella potrebbe andare al potere. Il Consiglio è disposto a mostrare “buona volontà e cooperazione in modo da trovare una soluzione”, ha spiegato una fonte comunitaria.

Parlamento europeo

Tutti in Aula – I deputati tornano a riunirsi in sessione Plenaria a Strasburgo. Una delle immagini tipiche di queste riunioni è quella di un’Aula vuota nella quale a partecipare ai dibattiti ci sono solo poche decine di persone (quando va bene), con la maggior parte dei 720 scranni che restano vuoti. L’Aula è piena solo in occasione dei voti e dei dibattiti con le personalità più importanti. Ma qualcosa ora cambierà.

Il blitz di Metsola – La presidente Metsola, su suggerimento di un gruppo di giovani parlamentari, ha deciso che in due dibattiti (quello sul Consiglio europeo e quello sul Dsa) non verrà pubblicato l’ordine di intervento in Aula. Questo significa che chi dovrà parlare scoprirà solo all’ultimo secondo quando sarà il suo momento di intervenire, per evitare che un deputato arrivi in tempo per parlare per poi andare via, lasciando l’Aula deserta.

Pro e contro – L’abitudine di lasciare l’Aula semivuota è chiaramente sgradevole, soprattutto quando il dibattito è con esponenti della Commissione o leader e personalità importanti che si vedono ‘snobbati’ dai deputati. Ma è vero anche che durante le sedute della Plenaria al Parlamento ci sono anche altre attività, come riunioni di commissione ed eventi vari, a cui i deputati spesso pure devono partecipare. Per questo alcuni criticano l’intervento, sostenendo che si devono trovare altri modi per assicurare la presenza in Aula. Di sicuro il metodo non è ideale per i giornalisti, che non potranno sapere quando parlerà un determinato politico che potrebbero essere interessati a seguire.  

L’Ue di Tusk – Mercoledì 22 i deputati discuteranno con il premier di Varsavia, Donald Tusk, del programma della presidenza polacca del Consiglio, che è iniziata il primo gennaio. Uno degli obiettivi sarà continuare a sostenere l’Ucraina nella guerra contro la Russia. Tusk sta spingendo poi per un aumento delle spese militari e ha detto che non ci deve essere più “clemenza” per i Paesi europei che spendono l’1 o l’1,5 per cento del Pil nella difesa. La Polonia arriverà a spendere quest’anno il 4,7 per cento del Pil, un livello mai raggiunto nella Nato.

La prima del ‘nuovo’ Costa – Sempre mercoledì Antonio Costa parteciperà a un dibattito al Parlamento per la prima volta nella nuova veste di presidente del Consiglio europeo. Insieme a von der Leyen il socialista portoghese discuterà con i deputati dei risultati del Summit Ue dello scorso dicembre.

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Nuovo melodramma sul Venezuela – La tenuta della maggioranza sarà di nuovo messa alla prova in questa plenaria. E di nuovo su un voto che riguarda il Venezuela. Giovedì 23 l’Aula voterà una risoluzione contro il presidente Nicolas Maduro, per affermare che la sua rielezione è illegittima e frutto di brogli. Ma la destra potrebbe spingersi oltre e ribadire il riconoscimento del leader dell’opposizione Edmundo González Urrutia come legittimo presidente.

Il fronte largo della destra – Fu proprio su questo riconoscimento che lo scorso settembre si spaccò per la prima volta la maggioranza ufficiale di socialisti, liberali e popolari, con questi ultimi che si allearono con tutta la destra dell’Aula, dall’Ecr di Meloni, ai Patrioti di Orban e fino ai sovranisti dell’Afd (creando proprio quella che fu poi battezzata la maggioranza Venezuela). Socialisti e verdi proveranno a presentare una risoluzione comune ma se ci sarà una nuova rottura dipenderà da cosa decideranno di fare i popolari di Weber. 

Braccio di ferro con Musk – I recenti endorsement di Elon Musk su X a movimenti di estrema destra come l’Afd tedesco, hanno scatenato forti polemiche in Europa. Nel Regno Unito il patron di Tesla ha anche rilanciato false notizie su un presunto coinvolgimento del premier Starmer nella copertura di casi di stupri di gruppo, costringendo il laburista a difendersi da accuse infondate. I deputati stanno facendo pressione sulla Commissione affinché sia più dura nell’applicare la legge sui servizi digitali contro X, Meta e TikTok.

Più Dsa per tutti – Martedì 21 i deputati discuteranno con l’esecutivo della necessità di applicare la legge sui servizi digitali (Dsa) e gli altri strumenti per combattere l’uso dei social media come strumento di interferenza straniera nei nostri processi democratici. Se liberali, socialisti verdi e sinistra accusano le piattaforme di non fare abbastanza per fermare le fake news, la destra parla di un tentativo di zittire le voci dissenzienti.

La storia secondo Putin – Giovedì 23 i deputati i deputati voteranno una risoluzione su come combattere quelle che vengono ritenute false narrazioni da parte della Russia di Vladimir Putin per giustificare la sua guerra contro l’Ucraina, narrazioni utilizzate per screditare e indebolire il sostegno internazionale a Kiev e per minarne l’indipendenza e la sovranità.

Commissione europea

Fitto in Croazia – Lunedì 20 il vicepresidente della Commissione, Raffaele Fitto, sarà in Croazia per partecipare a un dibattito sulla politica di coesione e sul Recovery Plan.

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Urso da Virkkunen – Martedì 21 la vicepresidente per la Sovranità tecnologica, Henna Virkkunen, incontra Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy.

Difesa europea – Mercoledì 22 gennaio 2025 Il commissario alla Difesa Andrius Kubilius e la Alto rappresentante Kaja Kallas tengono un discorso alla Conferenza annuale dell’Agenzia europea per la difesa “Nuovi orizzonti nella difesa dell’Ue: rafforzare le ambizioni, accelerare le azioni“.

Italia e Mediterraneo – Venerdì 24 la commissaria al Mediterraneo, Dubravka Šuica, sarà a Roma dove incontrerà il premier Giorgia Meloni, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, quello degli Esteri Antonio Tajani e altri esponenti dell’esecutivo italiano. Tra i temi di cui si discuterà naturalmente la gestione dei flussi migratori.

Kallas in Turchia – Venerdì 24 l’Alto rappresentante Kallas sarà in Turchia dove incontrerà il ministro degli Esteri, Hakan Fidan e il presidente della Grande assemblea nazionale, Numan Kurtulmus. Tra gli argomenti in discussione il futuro della Siria, con Ankara che ha creato un rapporto privilegiato con Damasco dopo aver sostenuto i guerriglieri di Abu Mohammad al-Jolani.

Altri eventi

Scholz da Macron – Mercoledì 22 Il cancelliere tedesco Olaf Scholz vola a Parigi per essere ricevuto all’Eliseo dal presidente francese Emmanuel Macron. La visita avviene per celebrare l’anniversario della firma del Trattato dell’Eliseo del 1963, trattato che stabilì che pose fine ad anni di conflitto e stabilì un accordo di collaborazione tra le due nazioni in settori essenziali, dalla sicurezza allo sviluppo economico e culturale.



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