Nuovo Giornale Nazionale – PRODI DIXIT, MELONI DIALOGA TROPPO CON TRUMP E MUSK

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di Vito Schepisi

Lo scontro esacerbato, spesso pregiudiziale, sempre duro e inconcludente, crea un clima odioso e fomenta istinti violenti tra coloro che mirano a provocare disagi e scontri nel Paese.
Sconfiggere l’imbecillità non è possibile, renderla però inerte e superflua lo è.
Il confronto sulle scelte, le idee per lo sviluppo, l’attenzione ai bisogni e ragionare sulle possibilità ed i dati di fatto, isolando il populismo che gioca, come s’è visto, sulla ricchezza decretata per legge e sul voto di scambio, sarebbe già un buon punto di partenza.
Le illusioni finiscono sempre per far felici i furbi ed i disonesti, e finiscono anche nello spreco di quelle risorse che potrebbero, invece, essere meglio utilizzate per sistemare le infrastrutture obsolete e pericolanti e per sostenere lo sviluppo ed il lavoro.
Il Reddito di Cittadinanza ed il superbonus al 110% hanno avuto effetti devastante per l’Italia. Una voragine di circa 200 miliardi di euro. Un azzardo di chi non ha neanche provato a preoccuparsi né del tempo che occorrerà per limitarne gli effetti, e né dei sacrifici nella spesa funzionale (meno investimenti e meno servizi per sanità e scuola) e negli sgravi fiscali (meno disponibilità per famiglie e imprese) per saldarne i costi ed uscirne fuori.
C’è sempre, inoltre, il furbetto che accusa gli avversari di fare ciò che loro non hanno mai fatto quando sono stati al Governo.
La politica, purtroppo, è anche questo!
Da nobile arte della mediazione ragionata sulle cose possibili, da strumento del sano compromesso tra spinte ed esigenze diverse, s’è trasformata in un grande mercato generale in cui si vende di tutto, anche la dignità e la coscienza.
Basti ricordare il tentativo di far nascere il Conte 3.
La politica, da spazio di democrazia e libertà e luogo di visibilità ed attenzione, s’è riempita di venditori di fumo, di mercanti, di ipocriti, di giocolieri del consenso, di personaggi impossibili, di guitti, d’esperti di “cosa amma fa pe’ campà” e … di grigi dispensatori di gabelle. Questa politica, fatta di spettacolo, di violenza gratuita, di opportunismo e di cinismo non piace: è vile ed ipocrita, è l’immagine eidetica della scarsa dignità che, più o meno equamente, c’è nella stratificazione sociale del nostro Paese.
Da che mondo è mondo, nei cassetti della politica ci sono sempre i sogni irrealizzabili. Si tirano fuori quando non si ha niente di esaltante da dire. E da che mondo è mondo, trasformare i sogni irrealizzabili in realtà è cosa da “Poteri” che sulla Terra nessuno ha, neanche chi si punta 5 stelle sul petto o chi gestisce le apparizioni miracolose.
Si comincia a fare politica, purtroppo, soprattutto se da giovani, spesso spinti dalle contrapposizioni ideologiche, e non mancano coloro che fomentano odii e fanno passare le loro parole d’ordine.
L’approccio alla politica dovrebbe essere diverso da come è andato avanti.
Ogni giorno, invece, nasce un partito, un movimento, un nuovo simbolo.
Ma basta! Si è già inventato di tutto! Ciò che già c’è, è anche troppo.
Bisogna, invece, che sia acquisito il principio che la politica o serve a comprendere il rispetto delle idee e delle opinioni di tutti, o non serve.
Non è possibile, ad esempio, incontrare nazi-fascio-comunisti che parlano di democrazia!
E’ fuori di testa, anche la politica che utlizzano i vecchi personaggi che hanno conservato gli arnesi da scasso del passato per inveire, in spazi mediatici amici, contro un Governo che sta invertendo la deriva inquietante in cui maggioranze pericolose e irresponsabili la stavano trascinando.
Personaggi che negli anni 80 svendevano a prezzo di realizzo agli amici gli assets del Paese e che nel ciclone di “Tangentopoli”, quando piagnucolanti se la facevano nei pantaloni, sono stati salvati per affinità elettive, o quelli ancora che rubavano di notte i soldi dai risparmi depositati in banca dagli italiani.
Ogni tanto … ritornano!
Sembra un film del terrore, ma è terrore vero!
Ritornano e risaltano in cattedra, tranciando censorii giudizi su chi sta, invece, riportando l’Italia, dopo anni di servile obbedienza e di brutte figure, verso la considerazione e l’attenzione che compete ad uno Stato, come l’Italia, con la sua storia e protagonista della fondazione dell’Unione Europea.
Un Romano Prodi che da Presidente della Commissione (1999-2004) non ha lasciato una buona impressione e che oggi sostiene che il nostro Premier è “obbediente a Trump” e perfino ad “Elon Musk” manca d’ogni pudore.
Forse ha già perso la memoria dello scandalo Eurostat (appalti truccai dell’istituto di statistica di Bruxelles) che, nel 2023, travolse la sua Presidenza della Commissione Europea.
Il nuovo Catone (detto “il censore”) non ha mai goduto di grande stima fuori dall’Italia.
La stampa europea ha tratteggiato un profilo non proprio esaltante della sua presidenza.
Il Financial Times scriveva: «un dilettante catapultato su una poltrona troppo importante, la cui mancanza di credibilità è diventata chiara in modo imbarazzante già nel 2001».
Libération, il quotidiano della sinistra parigina: «Prodi, il pantofolaio di Bruxelles, è il peggior presidente che la Commissione abbia mai avuto. Sotto il suo regno, l’esecutivo europeo ha perso la sua autorità sia morale che politica».
Le Monde: «Senza carisma e pessimo comunicatore».
Il Times, l’autorevole quotidiano londinese, poneva una riflessione su “L’operato di Prodi a Bruxelles” e si chiedeva come mai “benché deriso in quasi tutta Europa, fosse “motivo di orgoglio per molti italiani”.
Coloro che hanno svenduto l’Italia in Europa e nel mondo, con l’Italia ritornata nei titoli d’attenzione mediatica solo per i trolley pieni di soldi a Bruxelles, sono davvero alla frutta se … lamentano oggi la reciproca attenzione fra l’Italia ed il Presidente degli USA Trump e l’imprenditore più dinamico del mondo Alon Musk.

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