Circa centocinquanta persone tra agricoltori, e cittadini si sono confrontati tra problematiche e proposte all’incontro ospitato dalla Polisportiva San Faustino di Modena dal titolo: “Come rafforzare ed estendere la piccola agricoltura biologica locale che rispetta l’ambiente e le persone: idee e proposte”. L’evento, aperto a cittadini, associazioni e amministratori, è stato promosso dai Gruppi di Acquisto Solidale GasMO, MioGas ed Equofrignano, insieme alle associazioni BioDiSera, BioPomposa e SìBiol, e al Biodistretto della Valle del Panaro e dell’Appennino Modenese.
L’evento è stato dedicato alla memoria di Alberto Grosoli, agricoltore di San Damaso scomparso tre anni fa, figura di riferimento nel movimento locale per il biologico e la difesa del territorio. Nel corso del pomeriggio, i referenti di una ventina di aziende agricole della provincia di Modena hanno preso la parola per condividere problemi, proposte e iniziative, cercando di coinvolgere anche istituzioni e cittadini nel superamento delle numerose difficoltà che i piccoli imprenditori agricoli devono affrontare. Presente, in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Modena, l’Assessore all’Ambiente e all’Economia Circolare, Vittorio Molinari.
Il convegno dedicato ai piccoli agricoltori biologici e ai Gruppi di Acquisto Solidale ha offerto l’opportunità di approfondire le sfide e le prospettive legate all’agricoltura biologica e al suo ruolo nella costruzione di modelli economici e sociali sostenibili. Tra i temi principali emersi, si è sottolineata l’importanza di creare reti solide, sia tra agricoltori che tra agricoltori e cittadini. Queste connessioni permettono di condividere risorse, conoscenze e strategie, rafforzando il settore agricolo locale e promuovendo una maggiore resilienza collettiva. È stato inoltre evidenziato quanto sia essenziale favorire la produzione biologica da parte degli agricoltori che operano vicino ai luoghi di residenza dei cittadini. Questo approccio non solo riduce l’impatto ambientale dei trasporti, ma rafforza anche il legame tra produttore e compratore, migliorando la fiducia e la trasparenza.
Un altro tema cruciale è la necessità di diffondere le CSA, ovvero le Comunità a Supporto dell’Agricoltura, che rappresentano un modello innovativo di collaborazione diretta tra cittadini e agricoltori. Questi sistemi permettono una condivisione equa dei benefici e delle responsabilità, garantendo maggiore sicurezza economica ai produttori e una partecipazione attiva dei consumatori. Parallelamente, è stata evidenziata l’urgenza di migliorare la comunicazione e la didattica legate al biologico. Educare i cittadini sull’importanza dell’agricoltura sostenibile e sui suoi benefici per la salute, l’ambiente e l’economia locale è fondamentale per promuovere scelte di consumo più consapevoli e per incentivare la domanda di prodotti biologici.
Dal convegno è emerso quanto gli agricoltori impegnati nella produzione biologica siano pochi e spesso questi lavoratori restano invisibili. È necessario valorizzare il loro contributo cruciale, garantendo loro maggiore riconoscimento e sostegno. Conoscere per conservare è stato un altro messaggio chiave, sottolineando che una profonda comprensione del valore del biologico è indispensabile per preservare la biodiversità, tutelare i territori e garantire una produzione di qualità. Infine, si è discusso del ruolo della permacultura, considerata una pratica fondamentale per affrontare gli effetti delle avversità climatiche. Grazie a questo approccio, che integra produttività agricola e rigenerazione ecologica, è possibile ripristinare l’equilibrio degli ecosistemi e aumentare la resilienza delle coltivazioni.
Il convegno ha mostrato con chiarezza che l’agricoltura biologica è una risposta concreta e sostenibile alle sfide del nostro tempo. Tuttavia, affinché il suo potenziale venga pienamente realizzato, è necessario lavorare sulla creazione di reti, sulla sensibilizzazione dei cittadini e sulla promozione di pratiche innovative. Solo così si potrà dare il giusto valore al lavoro dei piccoli agricoltori e costruire un futuro più sostenibile e solidale.
Le associazioni promotrici infine hanno ribadito il loro impegno quotidiano per garantire una produzione alimentare sana, che preservi l’ambiente, non inquini le acque e i terreni, e contribuisca al mantenimento della biodiversità, il tutto sostenendo economicamente le piccole aziende biologiche locali in un’ottica di economia circolare.
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