Preferenze per gli Stati Uniti nel contesto dei tagli della Fed e come rifugio in periodi di decrescita. Dubbi sull’Europa a causa dei conflitti e della mancanza di una leadership decisa
Gli Stati Uniti si confermano al primo posto, seguiti a distanza da Asia ed Europa, con quest’ultima che merita una particolare attenzione. Le inclinazioni geografiche degli investitori presenti al forum di «Plus24» mostrano una netta predilezione per l’America sotto la guida di Trump, che precede la Cina e le sue adiacenze, mentre l’Europa si colloca al terzo posto, ostacolata dalle incertezze legate al conflitto ucraino e all’assenza di una leadership europea incisiva.
Da Mediobanca Sgr si evidenzia che gli Stati Uniti continueranno a trarre vantaggio dalle politiche di riflusso economico dell’amministrazione Trump, con previsioni di tagli fiscali e minori regolamentazioni, unitamente alle promettenti prospettive dell’intelligenza artificiale. Nonostante l’aumento delle valutazioni delle azioni americane, si prevede che la crescita degli utili rappresenti il principale motore degli incrementi di prezzo, con un equilibrio tra le aziende del gruppo Mag7 (Amazon, Apple, Google, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla) e altre società , con un occhio di riguardo per le piccole capitalizzazioni. Per quanto riguarda l’Europa, il 2025 si prospetta complesso. Sebbene le azioni europee siano sottovalutate rispetto a quelle americane, la presenza di politiche protezionistiche e la mancanza di una forte leadership politica complicano la previsione di una ripresa marcata, sebbene ci siano potenziali catalizzatori positivi come la fine del conflitto in Ucraina o le elezioni in Germania, che potrebbero inaugurare politiche fiscali più favorevoli. Per i mercati emergenti, l’elezione di Trump potrebbe non favorire questa area, suggerendo un approccio selettivo, concentrandosi su regioni come l’India, meno influenzata dalle tensioni commerciali e dalle dinamiche del dollaro, o su paesi con solidi profili demografici e valutazioni interessanti.
Da Anima si sottolinea che gli Stati Uniti sono preferiti anche per la solidità del contesto macroeconomico e fondamentale, il proseguimento del ciclo di tagli della Fed e la loro natura difensiva in caso di problemi di crescita. Ci sono opportunità anche nell’Area Euro, che offre valutazioni relativamente attraenti e diversi possibili catalizzatori positivi, come la fine delle ostilità in Ucraina o la modifica dell’emendamento sul pareggio di bilancio in Germania. Giappone e Regno Unito sono invece da considerare con cautela, rispettivamente per le aspettative di apprezzamento della valuta e per la configurazione settoriale.
Da Symphonia Sgr si ribadisce che gli Stati Uniti rimangono la scelta preferenziale per il mercato azionario, nonostante le valutazioni impegnative sui fondamentali, data la positiva dinamica di crescita economica e degli utili. L’Europa appare come l’area più problematica, con un contesto macroeconomico debole e incertezze relative agli effetti della crisi del settore automobilistico. Persiste il rischio di una significativa revisione al ribasso delle stime di crescita degli utili.
Secondo Francesco Sandrini di Amundi Sgr, il mercato azionario degli Stati Uniti rimane preferibile, focalizzandosi su segmenti meno esposti e su società a media capitalizzazione. L’Europa, con le sue valutazioni scontate, si trova al centro di una situazione geopolitica complessa, rendendola un mercato su cui mantenere una posizione neutrale o concentrarsi, attraverso una gestione attiva, su temi meno legati alla geopolitica delle sanzioni. Potrebbe essere vantaggioso investire nel segmento delle piccole capitalizzazioni con una Banca Centrale Europea accomodante. Il Giappone resta una opportunità da considerare attentamente, nonostante l’importanza di monitorare le politiche della banca centrale e l’andamento dello yen. Nei paesi emergenti, potrebbe essere strategico concentrarsi sui beneficiari del riassetto geopolitico, con un occhio di favore verso India e Indonesia, nonostante le valutazioni elevate. La Cina continua a rappresentare un’opzione a basso rischio dopo le significative perdite già subite.
Da Banco Posta fondi Sgr si afferma che gli Stati Uniti potrebbero confermarsi come un’area attraente per gli investitori. L’Eurozona potrebbe mostrare uno sviluppo meno favorevole rispetto agli Stati Uniti in termini di crescita economica, ma dovrebbe essere in grado di evitare una recessione nel quadro principale. In relazione alla Cina, sarà importante valutare gli impatti delle tariffe che potrebbero essere applicate dall’amministrazione Trump. Considerando le attuali condizioni e la recente svolta di politica monetaria annunciata dalle autorità cinesi, si possono prevedere ulteriori interventi espansivi sia a livello monetario che fiscale per supportare la crescita.
L’Eurozona rimane tuttavia un punto focale per i gestori. «Poniamo particolare attenzione sull’America», conferma Mario Romano di Sella Sgr, mentre si raccomanda cautela sull’Europa, ancora influenzata dalla dipendenza dalle esportazioni verso la Cina e gli Stati Uniti e dalla vicinanza a conflitti non risolti. Una cessazione delle ostilità e accordi di pace potrebbero rappresentare un punto di svolta che riporterebbe l’attenzione sui mercati azionari europei.
Da Bcc Risparmio e Previdenza si preferisce l’azionario americano a discapito dell’area Euro e, per quanto riguarda le obbligazioni, si favorisce l’Area Euro rispetto agli USA. Le politiche della futura amministrazione Trump potrebbero incrementare ulteriormente il divario di crescita tra le due aree. Sarà cruciale monitorare le possibili risposte dell’UE: se i governi dovessero allinearsi sulle priorità delineate nell’agenda di Draghi, i mercati potrebbero iniziare a valorizzare maggiormente i mercati azionari europei.
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