Asl2, ospedali carenti di bagni per disabili: a Savona solamente il 14% del totale, ad Albenga l’11%. Meglio Pietra Ligure con il 56%

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Savona/Pietra Ligure/Albenga. Sulle pagine del nostro giornale avevamo dato voce alla testimonianza di due figlie, Sabrina e Manuela, la cui mamma era stata ricoverata (per oltre 20 giorni) presso il reparto di presso il reparto di Nefrologia, Dialisi e Trapianto dell’Ospedale San Paolo di Savona che ha come Direttore la dottoressa Monica Repetto. La denuncia verteva soprattutto sul fatto che nel reparto non ci fossero i bagni riservati ai disabili, in quanto la donna era amputata e dializzata.

“Presso l’Ospedale San Paolo di Savona, le degenze recentemente ristrutturate sono dotate di bagno e doccia per disabili, e gli stessi sono già presenti in diverse altre degenze; per le rimanenti, tra le quali anche la Nefrologia ove si è già individuato il locale idoneo, si sta provvedendo all’adeguamento“, con queste parole l’Asl2 aveva risposto alla nostra interrogazione.

Abbiamo voluto fare ulteriore chiarezza sulla questione e capire quanti bagni per disabili ci sono nei tre ospedali della nostra provincia (Savona, Pietra Ligure e Albenga). In conformità con il Decreto del Ministro della Salute del 22 giugno 2005 sui requisiti tecnici e igienico-sanitari delle strutture e delle attrezzature delle strutture sanitarie, i servizi igienico-sanitari negli ospedali, nei reparti di degenza possono essere individuali (per le camere) o collettivi (per l’area di cura).

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I bagni negli ospedali devono essere dotati di un bidet, un lavandino e una doccia adatti alle esigenze delle persone con disabilità. Ciò significa che queste attrezzature devono essere utilizzabili comodamente e in sicurezza da persone che si muovono con le stampelle o in carrozzina. Questi requisiti sono soddisfatti, ad esempio, dalle cabine doccia senza piatto doccia e dai lavandini sospesi, sotto i quali c’è spazio libero.

In conformità con i requisiti stabiliti dalla legge, i bagni negli ospedali devono essere separati per uomini e donne. È importante anche fornire bagni separati per il personale e per i pazienti.

Nel caso di ospedali o ambulatori con più di 6 studi medici, almeno una stanza igienico-sanitaria deve essere adattata alle esigenze delle persone con disabilità motorie. Devono essere presenti anche su ogni piano accessibile ai disabili. Tuttavia, è buona pratica dotare tutti i bagni della struttura di adeguate facilitazioni.

Dai dati analizzati si può osservare come l’ospedale San Paolo abbia davvero un numero “risicato” di bagni per disabili: su 240 totali, 33 sono dedicati a persone con handicap (solamente il 14%). La percentuale si alza se prendiamo in esame i dati di Pietra Ligure, dove su 251 totali, 143 sono quelli per disabili (56%). Non va meglio invece per l’ospedale Santa Maria di Misericordia, di Albenga, dove solamente il 11% del totale è dedicato ai bagni disabili: 14 su 126.

Va ancora peggio se analizziamo i dati per quanto riguarda i bagni assisti. La differenza tra bagni per disabili e bagni assistiti risiede principalmente nella loro finalità, nella configurazione degli spazi e nelle attrezzature presenti, che rispondono a esigenze diverse.

I bagni per disabili sono progettati per garantire autonomia e accessibilità a persone con disabilità motoria. Sono regolati da norme specifiche in materia di abbattimento delle barriere architettoniche (ad esempio, in Italia, il D.M. 236/1989). Le loro caratteristiche principali includono:

  • Spazi ampi per consentire l’accesso e il movimento con una sedia a rotelle.;
  • Sanitari ergonomici, come wc e lavabi a un’altezza ridotta o regolabile.;
  • Maniglioni o corrimano per favorire il trasferimento e il supporto;
  • Porta scorrevole o apribile verso l’esterno per evitare ostacoli;
  • Accessori pratici, come specchi inclinabili e campanelli di emergenza, per un uso autonomo da parte della persona.

Questi bagni sono pensati per utenti in grado di gestire autonomamente le proprie necessità, pur avendo ridotta mobilità o altre disabilità motorie.

I bagni assistiti, invece, sono spazi più complessi, progettati per accogliere persone con disabilità gravi o non autosufficienti che necessitano di supporto da parte di un assistente o un caregiver. Sono più attrezzati rispetto ai bagni per disabili e spesso integrano soluzioni che facilitano l’assistenza. Caratteristiche principali:

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  • Sollevatori mobili o a soffitto, per agevolare il trasferimento dell’utente, ad esempio, da una sedia a rotelle al wc o al lettino;
  • Lettini o superfici per il cambio regolabili in altezza, utili per l’igiene personale o la gestione di pazienti allettati;
  • Docce accessibili, spesso con sedili integrati o removibili, per consentire l’igiene completa del corpo;
  • Spazi ancora più ampi, per permettere la presenza contemporanea del paziente, del caregiver e delle attrezzature necessarie;
  • Privacy adeguata, con tende o divisori, per conciliare assistenza e dignità.

Questi bagni sono generalmente presenti in contesti come ospedali, centri di riabilitazione, strutture per disabili gravi, aeroporti o grandi spazi pubblici inclusivi.

Il San Paolo di Savona ha solamente 9 bagni assistiti su 240 del totale (4%), mentre va ancora peggio al Santa Corona dove sono solamente il 3% del totale (7 su 251). In aumento invece la percentuale dell’ospedale di Albenga, 7%, dove infatti ci sono 9 bagni assistiti su 126 totali.

Analisi per reparti

Se però la nostra analisi, nella prima parte dell’articolo, si è concentrata sul numero totale adesso vogliamo porre attenzione sui singoli reparti. Si può così notare che per quanto riguarda l’ospedale San Paolo, il bagno per i disabili manca in 12 reparti (esclusi quelli soggetti a ristrutturazione) su 41.

Non sono presenti nei reparti di: terapia intensiva e ambulatorio di diabetologia (piano -1); radiologia, risonanza, laboratorio analisi e cardiologia (piano terra), nefrologia, blocco operatorio, cistoscopia, sterilizzazione (1° piano); medicina 1 e medicina 2 degenza (4° e 5° piano).

Per quanto riguarda l’ospedale di Albenga i reparti senza bagni dedicati ai disabili sono 6: ambulatori e studi medici per ostetricia ginecologia, medicina, medicina day hospital, MIOS (4° piano corpo C); ambulatori e studi medici per psicomotricità infantile, spogliatoio AVO, ufficio SPP, locali e camere degenza inutilizzate (4° piano corpo D); reparto Medicina degenze (3° piano corpo C); reparto MIOS degenze (3° piano corpo D); reparto semintensiva e ambulatori/studi medici chirurgia della mano e terapia del dolore (2° piano corpo D); laboratorio analisi (piano-1 corpo C).

Parlando invece dell’ospedale di Santa Corona i bagni per i disabili non ci sono in 28 reparti. Ciò che salta più all’occhio riguarda il padiglione Negri e padiglione piastra: sono i due più carenti, con reparti assai importanti. La rianimazione, la radiologia e la medicina d’urgenza sono sprovvisti. Stessa cosa per la gastroenterologia e le medicine interne.

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