Blocco stradale per sciopero: quando è legittimo?

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La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo stabilisce che il blocco stradale per sciopero è legittimo solo se di breve durata e non causa disagi eccessivi. In caso contrario, lo Stato può intervenire.

Il diritto di sciopero è riconosciuto dall’articolo 40 della Costituzione. Tuttavia, il suo esercizio può talvolta entrare in conflitto con altri diritti, come la vita, la salute, la libertà personale, la sicurezza e la libertà di circolazione. In particolare, il blocco stradale per sciopero può causare disagi significativi ai cittadini che, peraltro, potrebbero non condividere le ragioni della protesta. Ma quando è legittimo bloccare una strada per sciopero?

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) ha recentemente fornito importanti chiarimenti in merito. In questo articolo, analizzeremo quali sono i limiti del blocco stradale per sciopero e le conseguenze per i manifestanti.

Cosa dice la giurisprudenza italiana sul blocco stradale?

Il blocco stradale come forma di sciopero è generalmente considerato illegittimo perché lede diritti fondamentali – come la libertà di circolazione e la sicurezza pubblica – dei soggetti terzi coinvolti, loro malgrado, nella protesta che impedisce loro la possibilità di movimento sulla strada che stanno percorrendo e gli preclude la possibilità di raggiungere la destinazione  (Trib. Roma, sent. n. 8873/2016; Trib. Milano, sent. n. 2787/2015; Cass. sent. n. 24473/2024; Trib. Castrovillari, sent. n. 485/2015).

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La giurisprudenza ha chiarito che il diritto di sciopero non può essere esercitato con modalità costituenti reato o che violino diritti di pari rango costituzionale. In particolare, la Corte di Cassazione ha affermato che «sono vietate le forme di attuazione che assumano modalità delittuose, in quanto lesive, in particolare, dell’incolumità o della libertà delle persone, o di diritti di proprietà o della capacità produttiva delle aziende».

Pertanto, il blocco stradale, impedendo la libera circolazione delle persone e dei mezzi, costituisce una modalità illegittima di esercizio del diritto di sciopero.

È legittimo bloccare una strada per sciopero?

La CEDU, nella sentenza «Bodson contro Belgio», depositata il 16 gennaio 2025, ha stabilito che il blocco stradale per sciopero può essere legittimo, ma solo a determinate condizioni:

  • il blocco deve essere di breve durata;
  • esso non deve causare disagi eccessivi alla circolazione, ossia «di gran lunga superiori rispetto a quelli comunemente accettabili»;
  • l’esercizio del diritto di sciopero non deve comportare tensioni;
  • i manifestanti devono valutare la possibilità di utilizzare forme di protesta alternative che non compromettano la libertà di circolazione degli altri cittadini.

Cosa succede se il blocco stradale causa disagi eccessivi?

Se il blocco stradale causa disagi sproporzionati o si protrae per un tempo eccessivo, lo Stato ha il diritto di intervenire, anche con la forza pubblica, per ripristinare la libertà di circolazione.

I manifestanti che organizzano un blocco stradale illegittimo possono essere condannati a sanzioni penali, come multe e reclusione. La CEDU ha stabilito che tali sanzioni non sono in contrasto con la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, purché siano proporzionate alla gravità del fatto.

Tuttavia ricordiamo che, secondo la giurisprudenza italiana, il rifiuto a collaborare con le autorità non costituisce reato: non si può, cioè, ravviare la resistenza a pubblico ufficiale nella condotta del manifestante che si irrigidisce o si sdraia a terra, nel momento in cui gli viene chiesto di seguire in poliziotti o i carabinieri in caserma. Tale illecito penale, infatti, presuppone una condotta attiva e violenta.

Cosa è successo nel caso «Bodson contro Belgio»?

Nel caso “Bodson contro Belgio”, alcuni manifestanti, tra cui gli aderenti a un sindacato, avevano bloccato l’accesso a un’autostrada per quasi cinque ore, causando ingorghi e disagi significativi. I manifestanti erano stati condannati a pene detentive e multe. La CEDU ha respinto il ricorso dei manifestanti, confermando la legittimità dell’intervento dello Stato.

Reati commessi in caso di blocco stradale illegittimo

L’attuazione di un blocco stradale può integrare due diversi illeciti, il primo penale e il secondo amministrativo:

  • reato di interruzione di pubblico servizio (art. 340 del Codice penale): chiunque cagiona un’interruzione o turba la regolarità di un ufficio o servizio pubblico è punito con la reclusione fino a un anno;
  • blocco stradale (art. 1-bis, D.L. 119/2014, convertito in L. 146/2014): chiunque, al fine di impedire o ostacolare la libera circolazione, dispone o abbandona congegni o altri oggetti su una strada, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 1.000 a 4.000 euro.

Quali sono i criteri per valutare la legittimità di un blocco stradale?

Per valutare la legittimità di un blocco stradale, la CEDU ha considerato i seguenti criteri:

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  • breve durata del blocco;
  • limitata entità dei disagi causati agli utenti della strada la cui circolazione viene interrotta;
  • modalità di attuazione del blocco (che può essere comunicato con congruo anticipo, in modo da individuare percorsi alternativi della circolazione veicolare, oppure realizzato in modo improvviso e non preavvisato);
  • finalità del blocco (deve essere correlata all’obiettivo della protesta);
  • esistenza di forme alternative di protesta.

Se queste condizioni non sussistono, il blocco stradale è illegittimo, anche se posto in essere in astratta correlazione con un diritto costituzionalmente garantito come quello di sciopero, che dovrebbe riguardare solo l’astensione dall’attività lavorativa.



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