Sull’onda di «The Donald» una versione Made in Puglia del sogno americano

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Il sogno americano s’intreccia con quello pugliese sull’onda di Trump?

Intanto, con la rielezione del tycoon alla Casa Bianca torna d’attualità la sua preannunciata vacanza nel tacco dello stivale ad agosto del 2017, il tormentone di quell’estate. Tutto era nato dall’entusiasmo di Ivanka, la figlia prediletta di Trump. Fu lei a premere sul padre, nel corso della sua prima presidenza, perché venisse quaggiù a festeggiare insieme a lei il matrimonio di un amico, Eliot Cohen, erede di una famiglia di immobiliaristi newyorkesi, con Renee Sutton. La Puglia era già la location preferita per cerimonie nuziali VIP. L’economista italo-americano Dominick Salvatore, in visita alla Lum di Casamassima, dove insegnava, dichiarò: «Trump farà le vacanze in Puglia. La figlia è stata qui due anni fa e ha detto che la Puglia era incredibile. Verrà in estate, ma non posso rivelare quando e dove». Si ventilò che la First Family degli Stati Uniti avrebbe prenotato per il soggiorno nella masseria Petrarolo, a Monopoli. L’allora sindaco della città, Emilio Romani, affermò: «Ne ho sentito parlare, al momento preferisco non sapere nulla, me ne preoccuperò in vista dell’arrivo». Il gossip d’annata si arricchisce di quello attuale con un altro link pugliese. La camicia indossata da Trump l’altro ieri per l’insediamento alla Casa Bianca è opera dello stilista tarantino Angelo Inglese. Quest’ultimo vanta nel suo curriculum quella che portava il principe William d’Inghilterra il giorno del matrimonio con Kate Middleton. Inglese fa parte dell’associazione «Made in Italy», che promuove la cultura italiana negli Stati Uniti e lo ha messo in condizione di lavorare per l’équipe del neopresidente.

Poi, malgrado Trump sia astemio, nel 2018, sempre durante il suo primo mandato, dalla Casa Bianca vennero ordinate 720 casse da sei bottiglie l’una di Primitivo prodotto nell’areale di Gioia del Colle da una nota azienda di Acquaviva delle Fonti.

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Sempre in quel fatidico anno si tenne la Experience Puglia, promossa da Domenico Vacca nel suo Club a Manhattan. Vi giunse la delegazione della Regione Puglia, che incontrò imprenditori e operatori italoamericani di tutti i principali settori. L’evento terminò con la consegna dei Made in Puglia Awards a personalità pugliesi distintesi negli Stati Uniti.

Il governatore Emiliano sintetizzò: «Le relazioni tra Puglia e Stati Uniti valgono un miliardo e mezzo di euro, ma vogliamo crescere ancora».

Quindi il filo che lega la Puglia al più grande potenza della scena geopolitica va ben oltre il turismo, l’enogastronomia e il folclore contemporaneo. Gli Stati Uniti costituiscono per la regione il primo mercato per la pasta e i prodotti da forno. Il rapporto commerciale fra la Puglia e il Nuovo Continente è stato celebrato dal 25 al 27 giugno 2023 a New York per la sessantasettesima edizione della fiera Summer Fancy Food. La regione ebbe un spazio di rilievo nel padiglione Italia del Jacob Javits Centre sulla trentaquattresima strada, dove diesi aziende pugliesi esposero i loro prodotti.

Donato Pentassuglia, Assessore Regionale all’Agricoltura, fornì dati precisi: «Gli Stati Uniti sono un importante mercato di sbocco dell’export pugliese di prodotti alimentari trasformati, il terzo dopo Francia e Germania. Il valore della merce esportata negli USA nel 2022 ammonta a 104 milioni di euro, pari al 7,9% dell’intero export regionale delle industrie alimentari e delle bevande. La performance è molto incoraggiante: 24 milioni di euro in più rispetto al 2021 (+ 30%), come rilevato dal Sismografo di Unioncamere Puglia». E non si dimentichi che in quel periodo si scontavano ancora gli effetti della pandemia.

Questo quadro di sviluppo mercantile potrebbe capovolgere il pessimismo di chi teme le svolte protezioniste di Trump. E se il passaggio da relazioni di largo raggio, per esempio con l’Unione Europea come entità sovranazionale, fossero superate da un nuovo approccio bilaterale, o meglio, «personalizzato»? Con o senza l’autonomia differenziata, per la quale fra l’altro è appena stato escluso il referendum, il nord opera da tempo su un piano di autonomia che avvantaggia l’imprenditoria dei territori. Tanto meglio per il sud, che è ormai acclarato non comprende un’unità geografica bensì una frammentazione di specificità.

Quella pugliese probabilmente può trovare un percorso tutto proprio che contribuirà alla «restanza», ossia a trattenere qui le nuove generazioni e, di più, a potenziare un’inedita versione del sogno americano, made in Apulia.



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