L’utile 2024 della Banca Popolare di Sondrio supera quello record del 2023. E’ questo uno dei passaggi centrali – e certamente il più atteso dai 137mila soci della Banca Popolare di Sondrio – contenuto nella tradizionale lettera di inizio anno firmata dal consigliere delegato e direttore generale Mario Alberto Pedranzini e dal presidente Francesco Venosta.
Banca Popolare Sondrio, l’utile 2024 supera quello record del 2023
«In attesa di tirare le fila dei conti, anticipiamo che le risultanze al 31 dicembre 2024 del nostro Gruppo, rispecchiando numeri in progresso, fanno ragionevolmente presagire la conferma di un appagante utile netto d’esercizio, migliore di quello dell’anno precedente, a sua volta il migliore di sempre», scrivono nella lettera che da sempre fornisce l’occasione ai vertici del gruppo bancario per fare il punto sull’andamento dell’anno appena terminato. Che, come si evince dallo scritto di Pedranzini e Venosta, è stato positivo non soltanto per quel che riguarda l’utile d’esercizio che, visto quanto affermato nella lettera ai soci, sarà il nuovo record nella storia lunga più d’un secolo e mezzo della Popolare.
Un risultato conseguito grazie al fatto che la Bps «forte del suo personale, coinvolto con spirito di squadra (il Gruppo consta di 3.711 dipendenti, essendo aumentati nell’anno di 129 unità), si è persistentemente attivata per offrire alla clientela, in modo personalizzato, il meglio, mirando all’eccellenza».
E dopo aver affermato che «la crescita nell’attività bancaria caratteristica, vale a dire margine di interesse e commissioni» è stata significativa ed è associata al «buon risultato nelle operazioni di finanza», Pedranzini e Venosta sottolineano anche come anche «le società del Gruppo – Bps (Suisse), Factorit e Bnt-Banca – chiudono positivamente i rispettivi bilanci».
E non è tutto, perché nella lettera ai soci vengono evidenziati altri risultati conseguiti. A cominciare da quelli prettamente legati all’attività della banca: «I ratio patrimoniali sono andati ben oltre i requisiti richiesti dall’Autorità di Vigilanza, posizionando la Popolare di Sondrio su livelli di eccellenza, sia nel panorama bancario italiano e sia in quello europeo. Al 30 settembre scorso il Cet 1 Ratio e il Tier 1 Ratio si posizionavano al 16,3%; più elevato il Total Capital Ratio al 19,3%. Abbiamo svolto l’esercizio del credito con concessioni di affidamenti e mutui in buon numero, con l’obiettivo di generare un impatto positivo sull’economia, assicurando adeguato sostegno finanziario alle famiglie e alla sana e vivace imprenditoria delle comunità in cui operiamo. Ai clienti, potenzialmente interessati alla diversificazione dei propri risparmi, è stata proposta una rinnovata offerta del comparto “Risparmio gestito e investimenti mobiliari”, tenendo conto della loro propensione al rischio e delle opportunità in ambito Esg. I diversi prodotti assicurativi, offerti nostro tramite, hanno trovato diffuso gradimento».
E non c’è solo l’utile a rendere positivo il 2024 della Bps
Una solidità che ha consentito anche di continuare «in controtendenza rispetto al sistema, con l’ampliamento della rete tramite l’avvio di cinque dipendenze: Trieste, Conegliano (Tv), Torino, Pordenone e Colere (Bg); il totale delle filiali della capogruppo è così salito a 360, alle quali si aggiungono i numerosi sportelli di tesoreria e le 22 filiali della Bps (Suisse)». Nuove aperture che portano il gruppo bancario oa operare con oltre cinquecento unità.
Tra le numerose iniziative svolte, spicca quella rivolta ai giovani talenti italiani ed europei: «Desiderosi di far decollare idee imprenditoriali innovative, abbiamo costituito, insieme all’ingegner Fabrizio Capobianco e al suo team, portatori di esperienze imprenditoriali in California, Liquid Factory, fabbrica di start-up basata sull’utilizzo di tecnologie digitali». Un’attenzione al territorio e al futuro che si affianca alle tante iniziative culturali e di sostegno alla comunità.
Una parola, questa, che torna anche nella conclusione di Pedranzini e Venosta: «Intendiamo proseguire nel cammino intrapreso, desiderosi di scrivere nuove mappe della conoscenza e dello sviluppo, nella consapevolezza che solo insieme, in un’armonica composizione tra diritti e doveri, derivanti dall’appartenenza a una comunità, possiamo aspirare a un futuro sostenibile. In ciò ci accompagnano la memoria del cammino percorso, la fiducia nel presente e la speranza nel futuro, elementi imprescindibili del nostro operare».
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