Una sola mostra, due grandi storie da raccontare: parliamo di Galtrucco. Tessuti Moda Architettura, l’esposizione a cura di Alessandra Coppa, Margherita Rosina ed Enrica Morini, e organizzata da Lorenzo Galtrucco S.p.A. in collaborazione con il Comune di Milano, che è visitabile a Milano fino al 13 giugno prossimo. La prima storia di cui si fa indirettamente portavoce è, infatti, quella di Palazzo Morando | Costume Moda Immagine, la prestigiosa sede che ospita l’evento e che sorge nel cuore del quadrilatero della moda: di proprietà della contessa Lydia Caprara Morando Attendolo Bolognini, l’edificio venne donato a Milano nel 1945 e nel 2010 è diventato sede della collezione di Costume e Moda del Comune, ospitando al piano nobile riccamente decorato un museo dedicato all’evoluzione urbanistica della città meneghina fra il Seicento e il Novecento. La seconda storia, quella su cui si focalizza apertamente, è invece dedicata proprio a Galtrucco, marchio iconico che si è imposto nell’immaginario collettivo con i suoi tessuti, i suoi arredi e le sue vetrine a partire dagli anni Venti del secolo scorso, innovando la moda con l’eleganza dei suoi abiti e intrecciando le sue alterne vicende agli eventi che, in parallelo, hanno segnato la stessa Milano.
Il percorso espositivo copre dunque un ampio arco temporale ed è articolato in due sezioni principali: la prima, curata da Alessandra Coppa, è dedicata alla comunicazione di Galtrucco e a come si è sviluppata attraverso negozi, vetrine e pubblicità ; mentre la seconda, curata da Margherita Rosina ed Enrica Morini, si concentra più sugli aspetti sartoriali che hanno contraddistinto e reso iconica l’azienda. Nella prima sezione viene quindi evidenziata l’espansione della distribuzione tessile del marchio da Novara alle principali città italiane, fra cui Torino, Milano, Trieste, Genova e Roma, e grande attenzione è dedicata soprattutto al design dei punti vendita, progettati da noti architetti come Guglielmo Ulrich, Melchiorre Bega e Piero Pinto, per creare degli autentici “salotti d’autore”. Arricchiti con ceramiche di Fausto Melotti e dipinti di Brunetta, questi spazi si distinguevano per interni accoglienti e vetrine originali, che dovevano catturare subito l’occhio e risultare immediatamente riconoscibili.
Come anticipavamo, la seconda sezione della mostra, dal canto suo, mette in evidenza l’importanza dei tessuti Galtrucco: elementi scenografici, come le stoffe drappeggiate e i figurini che dovevano rimandare all’uso sartoriale dei materiali, hanno infatti dominato le sue vetrine nel secondo dopoguerra, ovvero nel periodo in cui la città si sarebbe dedicata alla ricostruzione della parte meridionale di piazza Duomo. Con la ripresa economica degli anni Settanta, la filosofia del marchio si è poi rinnovata e ha portato a proporre anche dei capi già confezionati. I numerosi figurini esposti ora a Palazzo Morando rappresentano, di conseguenza, una testimonianza di importante valore artistico e storico, insieme ai modelli firmati da grandi nomi come Krizia, Chloé e Armani, che documentano anche l’attività di co-branding di Galtrucco. Significativa è in particolare la collaborazione proprio con Giorgio Armani, documentata dalla presenza di due giacche maschili, mentre i modelli Chloé sono stati disegnati da Karl Lagerfeld.
La stessa sede della mostra ha contribuito a valorizzare l’allestimento tramite una selezione di abiti scenografici, capi da giorno e completi eleganti, che includono fra le altre cose i lavori di Germana Marucelli e di alcune rinomate sartorie degli anni Cinquanta. L’esposizione è inoltre accompagnata da un catalogo edito da Moebius edizioni, che attraverso attraverso fotografie, figurini, disegni, progetti e pezzi d’epoca originali ricostruisce l’identità di Galtrucco approfondendo specialmente il tema delle stoffe che hanno reso famoso il marchio – e il cui filo conduttore si ritrova negli album campionario e nelle tirelle di tessuto che, nel corso del tempo, hanno documentato il variare del gusto e del design della moda. Un appuntamento da non perdere, insomma, visitabile dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 17:30 e a ingresso libero.
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