Nel ‘25 la ricerca di immobili rispecchierà i cambiamenti delle famiglie italiane

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Per capire che case cercheranno gli italiani nel 2025 è utile partire da un minimo di analisi di chi andrà ad abitarle. 

La popolazione italiana conta circa 58,9 milioni di persone e la famiglia del Mulino bianco è un ricordo abbastanza sbiadito, tanto che nel 2023 le coppie con figli sono diminuite del -14,0% e sono aumentate le madri single con figli +35,5%. Che si tratti di coppie senza figli o di genitori single, coppie non coniugate o famiglie ricostituite, questi nuclei sono il 33% della popolazione.

A questo si lega il fatto che i prezzi delle case sono aumentati. Secondo le statistiche di immobiliare.it, a dicembre 2024 per gli immobili residenziali in vendita sono stati richiesti in media  2.067 euro al metro quadro, con un aumento del 4,71% rispetto a dicembre 2023 (1.974 €/m²). Per acquistare una casa di 90 mq servono in media 186 mila euro.

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L’aspetto positivo è che dopo anni di stretta i tassi dei mutui sono diminuiti, tant’è che l’offerta è diminuita del 6% nel 2024, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (idealista). Il mercato residenziale italiano della compravendita, nel Q3 2024 ha infatti segnato un aumento del 2,7% sul 2023, con oltre 161.200 Ntn (Numero di transazioni normalizzate). 

Giù le transazioni a Milano del 4,8% con i tagli di piccole dimensioni che si sono confermati i più richiesti: oltre il 65% delle vendite in città riguarda immobili inferiori a 85 mq, un dato superiore alla media italiana  che è del 41% (fonte Dils). 

Giù anche le nuove costruzioni, -2%, che si sono attestate al 10,6%, poco meno del doppio rispetto alla media nazionale del 6,6%.

Cresce Roma, con +1,1% di transazioni. Nella capitale i tagli medio-grandi superiori a 85 mq hanno rappresentato quasi il 50% del volume totale, mentre i tagli medio-piccoli, minori di 85mq, sono diminuiti del 6,4% rispetto il Q3 dell’anno precedente. Il peso delle nuove abitazioni, sebbene inferiore rispetto a Milano, è stato superiore alla media nazionale, assestandosi al 7,9%.

Che casa cercheranno gli italiani nel 2025

Ragione vuole che gli italiani non cambino idea dalla mezzanotte del 31 dicembre, perciò nel 2025, almeno della prima parte, le ricerche si concentreranno su aspetti emersi alla fine del 2024.

Secondo l’analisi di immobiliare.it, nel 2024 gli italiani hanno cercato casa soprattutto a Roma, Milano e Torino, poi Genova e Napoli. A Roma si sono concentrati sul centro storico, mentre a Milano su quartieri quali Città Studi e San Siro.

Il fattore chiave nella ricerca è la fermata dei mezzi pubblici, soprattutto la metro nelle grandi città, mentre tra i must have ci sono il terrazzo, cercato da quasi il 40% delle persone, l’ascensore, 27,3% e il balcone, 17,2%.

Tra le parole più inserite nelle ricerche immobiliari ci sono opportunità, che è cresciuta del +115% e affare, +72%. Crescono termini quali comfort, isolamento, tranquillità, posizione strategica, situazioni conviviali, colonnine di ricarica e spazi luminosi.

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Ne esce quindi il quadro di una casa dal prezzo favorevole, dislocata in una zona strategica (probabilmente ai servizi) e che sia tranquilla e luminosa.

Ci sono però dei fattori che andranno probabilmente a cambiare un po’ le carte in tavola nel residenziale. Il primo è l’Ai, che avrà un impatto sia nel definire quali sono i quartieri più ‘sani’ che nel generare nuovi parametri per l’accesso ai mutui.

Poi c’è il tema della sostenibilità. Secondo l ‘analisi di Swg per Casavo, il 75% di chi possiede una casa intende effettuare lavori di efficientamento nel 2025. Questo si lega a una assodata preferenza degli italiani per abitazioni in classe A, B,C o D e all’incognita sulla Direttiva Case green, che potrebbe spingere la sostenibilità in vetta alle ricerche degli  italiani.

Infine c’è la periferia: sempre secondo Swg il 33% degli italiani ritiene che le periferie diventeranno centri innovativi e sostenibili e le intendono quindi come luoghi dove cercare casa.

I conti tornano. Sebbene i mutui comincino a costare meno, le case costano di più e le famiglie sono sempre meno numerose. Ne consegue una ricerca che guarda all’occasione, visto che il potere di acquisto in Italia è diminuito negli ultimi 10 anni del 4,5% (Istat).

Questo giustifica la ricerca in periferia o in quartieri soggetti o in via di riqualificazione, meno cari del centro e spesso più forniti di servizi.

Sulla tranquillità e la luminosità non c’è partita, perché si tratta di desideri evergreen, che probabilmente saranno in testa alle classifiche anche quando si potrà comprare casa su Marte.

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