L’indice Ftse Mib di Piazza Affari lima i guadagni (+0,36% a 36.243 punti alle 13:20) con i futures statunitensi in calo, nonostante il rally di Mediobanca (+4,68%) in seguito all’ops carta su carta lanciata da Mps (-8%) ma con un premio modesto. Gli analisti si aspettano un rilancio con una parte cash. Resta a guardare Generali (+0,31%), il vero convitato di pietra dell’operazione. In netto calo anche le utilities, i titoli oil e DiaSorin. Lo spread Btp/Bund è inchiodato a 109,5 punti base e l’euro tira dritto (+0,71% a 1,048 dollari).
Sansone (iBanFirst Italia): l’Europa dovrà  pagare un premio doloroso per i dazi di Trump
Sale la preoccupazione, intanto, in tutta Europa (Dax +0,25%, Cac40 +0,69% e Ftse100 -0,36%) per i dazi di Donald Trump. Prima di entrare in carica, ha dichiarato che l’Ue deve colmare il deficit degli Stati Uniti acquistando petrolio e gas. «Ora è solo una questione di tempo. Gli impianti di esportazione di gas previsti dagli Stati Uniti nei prossimi anni potrebbero far salire la quota di gas naturale liquefatto statunitense destinata all’Europa dall’attuale 50%. Il carburante proviene già per oltre il 90% dagli Stati Uniti. Detto questo, siamo certi che l’Europa potrebbe importare più greggio se i prezzi e la disponibilità degli Stati Uniti lo consentissero», sottolinea Michele Sansone, country manager iBanFirst Italia.
Gli europei sono pronti a scendere a compromessi con Trump. Il calo delle scorte di greggio Usa, sia a livello nazionale che a Cushing, ha ridotto lo sconto del Wti sul Brent, rendendo l’arbitraggio meno interessante. La produzione e le esportazioni statunitensi di greggio sono già ai massimi storici, «quindi non sappiamo come l’Europa possa acquistare di più senza essere costretta a pagare un premio rispetto alle importazioni di altri produttori. Probabilmente si tratterà di un duro negoziato tra l’amministrazione statunitense e le controparti europee su questo tema», ipotizza Sansone secondo il quale, realisticamente, gli europei non hanno altra scelta se non quella di pagare un premio doloroso, dato che l’economia europea non è assolutamente in grado di far fronte alle elevate tariffe statunitensi.
Ore 12:10 Il Ftse Mib il migliore in Ue grazie al risiko bancario. Lo spread sale a 109, Lagarde (Bce) in pressing: l’Europa si svegli
Piazza Affari si conferma in rialzo (+0,6% a 36.329 punti) e distacca le altre piazze europee grazie al risiko bancario con l’ops lanciata da Mps (-7,66% a 6,44 euro) su Mediobanca (+5% a 16,06 euro, sopra il prezzo implicito offerto). Lo spread Btp/Bund sale a quota 109,5 punti base e l’euro consolida il rialzo nei confronti del dollaro (+0,77% a 1,048) dopo l’invito della presidente della Bce, Christine Lagarde, all’Europa a rispondere alle sfide globali, come la rimozione dei sussidi Usa attraverso l’Inflation Reduction Act.Â
Lagarde (Bce) in pressing: l’Europa si svegli
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«Se i leader europei collaborano e rispondono alle minacce esterne, c’è un enorme potenziale per reagire con successo. Sono ottimista: abbiamo bisogno di unione, di mantenere il capitale in Europa e, possibilmente, di attrarre talenti qualificati dall’estero che magari ora sono delusi», ha detto da Davos, osservando che il costo dell’energia sta scendendo.
Tuttavia, c’è ancora troppa burocrazia. «Questa è una chiamata a svegliarsi per dare una risposta concreta», ha incalzato. Negli Stati Uniti c’è stato l’Inflation Reduction Act con sussidi significativi per attrarre investimenti, ma ora questi sussidi sono stati tolti. «Questo porta a ripensare costi e opportunità », ha concluso.
Ore 10:25 Il Ftse Mib sale con indice Pmi al top da 5 mesi, Mediobanca sopra il prezzo offerto da Mps nell’ops
I mercati azionari restano in rialzo, tranne Londra (-0,18% alle 10:25), con l’indice Pmi composito dell’Eurozona tornato sopra la soglia di 50 punti nella lettura preliminare di gennaio. Si è attestato a 50,2 punti, il massimo degli ultimi cinque mesi, poco sopra i 49,6 di dicembre, registrando un lieve incremento della produzione del settore privato. L’espansione complessiva dell’attività si è concentrata sui servizi. L’attività del terziario è aumentata per il secondo mese consecutivo, anche se a un tasso modesto e lievemente meno elevato di dicembre. La produzione manifatturiera ha continuato, nel frattempo, a diminuire e a un ritmo forte. Dopo questo dato e in attesa di quelli Usa, l’euro balza dell’1,% a 1,051 dollari.
Sul listino milanese Mps riduce di poco le perdite (-6,62% a 6,512 euro) dopo aver lanciato a sorpresa un’ops su Mediobanca che balza oltre il prezzo implicito offerto (+5,30% a 16,1 euro). L’offerta è interamente in azioni, con un rapporto di concambio fissato a 2,3 azioni Mps di nuova emissione per ogni azione esistente di Piazzetta Cuccia. Il prezzo implicito offerto per Mediobanca è di 15,992 euro, corrispondente a un premio del 5% rispetto alla chiusura del 23 gennaio. Troppo poco, il mercato scommette su un rilancio.Â
In evidenza anche i titoli del lusso, come Moncler (+5,04%), di riflesso a Burberry (+13,8% a Londra) che ha evidenziato un miglioramento delle crescite retail a parità di negozi a -4% anno su anno dal -20% del trimestre precedente, e Campari (+4,06%).
Ore 09:40 Il Ftse Mib accelera al rialzo con Mediobanca e Generali, Mps crolla
L’indice Ftse Mib di Piazza affari accelera al rialzo (+0,73% a 36.371 punti alle 09:40) nonostante il forte calo di Mps (-8% a 6,412 euro) che, con una mossa a sorpresa, ha annunciato il lancio di un’offerta pubblica totalitaria per l’acquisizione di Mediobanca, in rialzo del 3,79% a 15,87 euro. L’offerta è interamente in azioni, con un rapporto di concambio fissato a 2,3 azioni Mps di nuova emissione per ogni azione esistente di Piazzetta Cuccia.
Il prezzo implicito offerto per Mediobanca è di 15,992 euro, corrispondente a un premio del 5% rispetto alla chiusura del 23 gennaio. L’operazione è subordinata al raggiungimento di una quota pari al 66,7% del capitale di Mediobanca. Una mossa, secondo molti supportata da Palazzo Chigi e dal Tesoro che di Mps ha ancora l’11,7%, per comprare Mediobanca con l’intento di conquistare Generali (+1,36% a 29,9 euro), dove i grandi soci Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin sono in conflitto con il management guidato da Philippe Donnet.
Per Equita l’operazione solleva diversi dubbi. Il premio riconosciuto risulta modesto, considerando anche la probabile riduzione dell’appeal speculativo sul titolo Mps. «Riteniamo difficile identificare sinergie, mentre emerge il rischio di potenziali dissinergie. Inoltre, intravediamo difficoltà nel mantenimento e nell’apporto di nuove professionalità all’interno del gruppo risultante, con il rischio di una diluizione delle specificità distintive di Mediobanca», afferma Equita.
Ore 09:05 Ftse Mib in rialzo con Mediobanca, Mps ko. Più defilata Generali. Lo spread cala a 108
Le borse europee partono bene. Francoforte sale dello 0,21%, Londra dello 0,23%, Parigi dello 0,68% e Milano dello 0,61% a 36.331 punti. Nel suo intervento il presidente americano, Donald Trump, ha detto di puntare a tassi di interesse più bassi a livello globale e ha chiesto all’Opec di ridurre i prezzi del petrolio. Riparte dal 3,63% il tasso del Btp decennale e da 108,3 punti base lo spread sul Bund. Il 23 gennaio i rendimenti della zona euro hanno registrato un rialzo, con la questione degli eventuali dazi Usa che resta al centro dell’attenzione. In serata il Tesoro comunica i dettagli dell’asta del Bot a 6 mesi, in agenda mercoledì prossimo. Il giorno prima via XX Settembre metterà , invece, a disposizione fino a 5,5 miliardi di Btp short e Btpei, mentre giovedì 30 sarà la volta del collocamento a medio-lungo termine.
A Milano bene Mediobanca, Mps ko. Più defilata Generali
Sul listino milanese è sospesa con un teorico -7,94% Banca Monte dei Paschi di Siena che ha lanciato un’offerta pubblica di scambio volontaria su tutte le azioni di Mediobanca (+3,10% a 15,78 euro) per un corrispettivo totale di 13,3 miliardi di euro, interamente in azioni, con un premio del 5,03% rispetto al prezzo ufficiale del 23 gennaio 2025.
Il rapporto di concambio è stato fissato a 2,300 azioni di nuova emissione di Mps per ogni azione di Mediobanca. L’operazione mira a creare un nuovo campione nazionale nel settore bancario italiano, con sinergie attese di circa 700 milioni all’anno e un’accelerazione nell’utilizzo delle dta di Mps, stimato a 1,2 miliardi di euro. Un nuovo operatore che beneficerà  di un flusso di cassa sostenibile, derivante dall’investimento assicurativo, cioè Generali (+0,54% a 29,66 euro) di cui piazzetta Cuccia detiene circa il 13%.
Restando in campo bancario, l’ad di Unicredit (+1,19% a 44,045 euro), Andrea Orcel, si augura di poter illustrare al nuovo governo tedesco dopo il voto del 23 febbraio i vantaggi del progetto di aggregazione con Commerzbank in modo da chiarire la situazione e ottenere il supporto di Berlino.
Mentre l’aggregazione con Banco Bpm (+0,99% a 8,34 euro) porterebbe la quota di mercato di Unicredit in Italia dall’attuale 9%, che è basso, al 15%, e consentirebbe agli azionisti di Banco Bpm di beneficiare di tutti gli sviluppi che Unicredit ha raggiunto negli ultimi tre anni.
- Leggi anche: Ops Unicredit– Banco Bpm, Giuseppe Castagna offre più cedole ai soci per resistere all’assalto di Andrea Orcel
E se la Banca Popolare di Sondrio (+0,51% a 8,81 euro) presenterà il nuovo piano industriale al 2027 il prossimo 26 febbraio, si ricorda che oggi, 24 gennaio, termina l’opa volontaria totalitaria sulle azioni ordinarie promossa da Banca Generali (+0,57% a 49,42 euro) su Intermonte Sim (+0,33% a 3,04 euro).
Mentre Stm sale dello 0,16% a 24,60 euro anche se Texas Instruments ha previsto un utile nel primo trimestre inferiore alle stime degli analisti, in quanto il produttore di chip analogici è alle prese con un accumulo di scorte nei mercati chiave dell’industria e dell’automobile. «I ricavi del quarto trimestre del 2024, pari a 4,01 miliardi di dollari hanno superato le previsioni del 4%, mentre la guidance per il primo trimestre del 2025 con un punto medio di 3,90 miliardi di dollari è stata in linea con le aspettative. Consideriamo i risultati di Texas e i commenti leggermente positivi per i concorrenti europei Infineon e Stm che riportano i conti, rispettivamente, il 4 febbraio e il 30 gennaio», afferma Citi.
Infine, Aeffe perde il 4,30% a 0,846 euro dopo aver chiuso il 2024 con un calo dei ricavi del 21,2% a cambi costanti (-21,3% a cambi correnti) risentendo delle difficoltà sui mercati internazionali.
Ore 07:50Â Europa attesa positiva. Mps e Mediobanca sotto la lente
Borse europee attese in rialzo (+0,40% il future sull’Eurostoxx50) in avvio di seduta in scia ai nuovi record a Wall Street dopo che il presidente, Donald Trump, ha dichiarato che chiederà tassi di interesse più bassi alla Fed e alle borse asiatiche grazie all’ottimismo per ulteriori misure di stimolo in Cina, mentre i mercati giapponesi hanno ridotto parte dei guadagni dopo che la Banca del Giappone ha aumentato i tassi e assunto una posizione più aggressiva. I futures sugli indici azionari statunitensi sono stabili con l’attenzione già rivolta alla riunione della Fed della prossima settimana, durante la quale la banca centrale dovrebbe mantenere i tassi invariati.Â
La BoJ alza i tassi e lo farà ancora
La BoJ li ha aumentati di 25 punti base, come ampiamente atteso, ma ha previsto un’inflazione più alta e una crescita più lenta negli anni a venire. Inoltre, ha avvertito che aumenterà ulteriormente i tassi, su livelli che non si vedevano in Giappone dal 1995. Si sta, quindi, avventurando in acque inesplorate. «La decisione della Banca del Giappone di aumentare il suo tasso di politica monetaria allo 0,5% segna un cambiamento storico, sottolineando la sua determinazione a guidare il Giappone fuori da decenni di tassi di interesse ultra-bassi», sottolinea Chris Scicluna, responsabile della ricerca presso Daiwa Capital Markets Europe. «Questo è il livello più alto dal 2008, riflettendo un contesto in cui l’inflazione si è dimostrata persistente, grazie in parte a una combinazione di aumento dei prezzi del riso e del petrolio e alla debolezza dello yen. Sebbene l’aumento del tasso in sé fosse ampiamente previsto, il segnale più interessante è che l’economia giapponese, sostenuta da solidi profitti aziendali e dalla crescita salariale, potrebbe finalmente essere pronta a unirsi al club globale delle politiche monetarie normalizzate».
Il dollaro cade, anche nei confronti dello yen
Di riflesso, il dollaro scende nei confronti dello yen dello 0,75% a 155,191 yen. Il biglietto verde è debole anche nei confronti dell’euro che vale 1,045 (+0,46%). Attenzione al Pmi composito a gennaio preliminare dell’Eurozona alle 10 (precedente: 49,6 punti; consenso: 49,4 punti), al Pmi manifatturiero a gennaio preliminare (precedente: 45,1 punti; consenso: 456,2 punti) e al Pmi servizi a gennaio preliminare (precedente: 51,6 punti; consenso: 51,5 punti). Invece, dagli Stati Uniti alle 15:45 arriva il Pmi manifatturiero a gennaio preliminare (precedente: 49,4 punti), il Pmi servizi a gennaio preliminare (precedente: 56,8 punti) e alle 16 il dato sulle vendite di case esistenti a dicembre (precedente: 4,15 milioni di unità ; consenso: 4,16 milioni) e l’indice sulla fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan a gennaio finale (preliminare: 73,2 punti).
Effetto Trump sul petrolio, bilancio settimanale in rosso
I prezzi del petrolio sono invariati, ma si avviano verso un calo settimanale dopo che Trump ha presentato un piano ampio per aumentare la produzione statunitense e ha chiesto all’Opec e e al suo leader di fatto, l’Arabia Saudita, di abbassare i prezzi del greggio. In settimana il Brent ha registrato finora un calo del 3,18%, mentre il Wti del 4,28%. «I prezzi del greggio sono diminuiti per tutta la settimana, poiché gli investitori hanno ridimensionato i premi di guerra dopo il cessate il fuoco a Gaza, preparandosi al cambiamento di politica energetica di Trump», commenta Priyanka Sachdeva, analista di Phillip Nova. «Per ora, Trump si sta dimostrando imprevedibile come previsto, preparando i prezzi del petrolio a una certa volatilità legata alle notizie», aggiunge Sachdeva. Il neo presidente Usa ha anche chiesto a Riyad di aumentare il pacchetto di investimenti negli Stati Uniti a 1 trilione di dollari.
A Milano occhio a Mps, Mediobanca, Unicredit, Banco Bpm, Popolare di Sondrio, Banca Generali, Stm e Aeffe
Sul listino milanese occhio tutti puntati su Banca Monte dei Paschi di Siena che ha lanciato un’offerta pubblica di scambio volontaria su tutte le azioni di Mediobanca per un corrispettivo totale di 13,3 miliardi di euro, interamente in azioni, con un premio del 5,03% rispetto al prezzo ufficiale del 23 gennaio 2025.
Il rapporto di concambio è stato fissato a 2,300 azioni di nuova emissione di Mps per ogni azione di Mediobanca. L’operazione mira a creare un nuovo campione nazionale nel settore bancario italiano, con sinergie attese di circa 700 milioni all’anno e un’accelerazione nell’utilizzo delle dta di Mps, stimato a 1,2 miliardi di euro. Un nuovo operatore che beneficerà  di un flusso di cassa sostenibile, derivante dall’investimento assicurativo, cioè Generali di cui piazzetta Cuccia detiene circa il 13%.
Restando in campo bancario, l’ad di Unicredit, Andrea Orcel, si augura di poter illustrare al nuovo governo tedesco dopo il voto del 23 febbraio i vantaggi del progetto di aggregazione con Commerzbank in modo da chiarire la situazione e ottenere il supporto di Berlino.
Mentre l’aggregazione con Banco Bpm porterebbe la quota di mercato di Unicredit in Italia dall’attuale 9%, che è basso, al 15%, e consentirebbe agli azionisti di Banco Bpm di beneficiare di tutti gli sviluppi che Unicredit ha raggiunto negli ultimi tre anni.
- Leggi anche: Ops Unicredit– Banco Bpm, Giuseppe Castagna offre più cedole ai soci per resistere all’assalto di Andrea Orcel
E se la Banca Popolare di Sondrio presenterà il nuovo piano industriale al 2027 il prossimo 26 febbraio, si ricorda che oggi, 24 gennaio, termina l’opa volontaria totalitaria sulle azioni ordinarie promossa da Banca Generali su Intermonte Sim.
Da monitorare poi Stm dopo che Texas Instruments ha previsto un utile nel primo trimestre inferiore alle stime degli analisti, in quanto il produttore di chip analogici è alle prese con un accumulo di scorte nei mercati chiave dell’industria e dell’automobile. «I ricavi del quarto trimestre del 2024, pari a 4,01 miliardi di dollari hanno superato le previsioni del 4%, mentre la guidance per il primo trimestre del 2025 con un punto medio di 3,90 miliardi di dollari è stata in linea con le aspettative. Consideriamo i risultati di Texas e i commenti leggermente positivi per i concorrenti europei Infineon e Stm che riportano i conti, rispettivamente, il 4 febbraio e il 30 gennaio», afferma Citi.
Infine, occhio ad Aeffe che ha chiuso il 2024 con un calo dei ricavi del 21,2% a cambi costanti (-21,3% a cambi correnti) risentendo delle difficoltà sui mercati internazionali. (riproduzione riservata)
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