Il 2024 di Sotheby’s: 6 miliardi di dollari –

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Dopo un anno turbolento per uno dei maggiori venditori d’arte al mondo, in un mercato globale impegnativo, il 23 gennaio Sotheby’s ha annunciato che nel 2024 le vendite della casa d’aste sono calate del 23%. Lo scorso anno le vendite all’asta erano calate del 28%, per un valore di 4,6 miliardi di dollari. Il segmento più colpito è stato quello delle belle arti: secondo quanto comunicato da Sotheby’s ha realizzato 3,8 miliardi di dollari, il 31% in meno rispetto al 2023. Il lusso è andato meglio, con un calo di appena il 4% e per il secondo anno consecutivo il settore ha superato i 2 miliardi di dollari, chiudendo con un fatturato di 2,3 miliardi.

La percentuale di venduto dell’85% dichiarata in tutte le categorie per il 2024 è stato un record per la casa d’aste e la domanda, sempre stando a Sotheby’s, è rimasta forte per tutti i lotti a tutti i livelli di prezzo. Nel 2024 le opere con prezzi superiori a 15 milioni di dollari hanno ricevuto, per lotto, più offerenti che nel 2023. Sotheby’s, con un volume d’affari di 6 miliardi di dollari per il 2024, ha superato di poco la rivale Christie’s, che per l’anno trascorso ha registrato un ammontare stimato di 5,7 miliardi di dollari di vendite. I risultati di Sotheby’s degli ultimi anni, ha dichiarato ieri l’amministratore delegato Charles Stewart, «dimostrano il nostro successo in diverse condizioni e cicli di mercato».

In un mercato difficile fioriscono le vendite a trattativa privata
Un raro punto di crescita in un mercato in ribasso è stata la divisione «Private sales» di Sotheby’s, che rispetto al 2023 ha visto aumentare i volumi del 17%, a 1,4 miliardi di dollari, il secondo più alto nella storia dell’azienda. Un risultato, commenta Lisa Dennison, presidente di Sotheby’s Nord e Sud America, che «ci ricorda come in tempi di incertezza del mercato i clienti spesso preferiscono la discrezione, il controllo dei prezzi e la flessibilità dei tempi che le transazioni private offrono». Tra le vendite private dello scorso anno, il 20% del valore proveniva da opere con un prezzo superiore ai 20 milioni di dollari e, non diversamente da quanto accade nelle aste, aggiunge Dennison, gli artisti più richiesti sono stati Jean-Michel Basquiat, Alberto Giacometti, Claude Monet, Pablo Picasso e Andy Warhol. Nel 2024, nonostante sia diminuito il valore per le «single owner sales», da tempo considerate un’ancora di salvezza per le case d’asta, esse hanno comunque rappresentato il 25% dei lotti totali venduti e, secondo Sotheby’s, continueranno ad avere un ruolo fondamentale nella sua strategia futura.

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Licenziamenti, diritti sul compratore e nuovi investimenti
Per la casa d’aste l’anno appena trascorso è stato quantomeno turbolento. All’inizio del 2024, Sotheby’s ha introdotto un nuovo sistema di diritti sul compratore (Buyer’s fees), per poi annullarlo dopo appena 10 mesi: le offerte, ha dichiarato Stewart a dicembre, si erano infatti «dimostrate meno attraenti per i potenziali venditori». L’azienda ha anche affrontato varie ondate di licenziamenti nelle sedi di New York e Londra. Secondo il «Financial Times», che ha citato un documento inviato agli investitori poco prima dell’annuncio che il fondo sovrano di Abu Dhabi aveva acquisito una partecipazione di 1 miliardo di dollari nella casa d’aste, nella prima metà dell’anno gli utili di Sotheby’s erano scesi di un impressionante 88%. 

Nella speranza di raggiungere nuovi bacini di clienti, anche Sotheby’s, come altre grandi case d’asta, è al lavoro per espandere la sua portata globale. I nuovi spazi di Hong Kong e Parigi hanno contribuito a raddoppiare il viavai nelle sue sedi, una tendenza che secondo la casa d’aste potrebbe continuare con il trasferimento (previsto per la fine di quest’anno) degli uffici centrali di New York nell’Edificio Breuer. Nel 2024, Sotheby’s ha registrato un numero record di acquirenti in Medio Oriente e a febbraio terrà la prima grande asta in Arabia Saudita, a dispetto delle critiche per le violazioni dei diritti umani e la censura della libertà di parola nel regno (lo scorso novembre un portavoce di Sotheby’s aveva dichiarato che nell’ultimo decennio il Paese ha «subito cambiamenti positivi e senza precedenti»).

Per il 2025 i dirigenti di Sotheby’s lasciano trasparire un certo ottimismo. «Constatiamo una rinnovata fiducia da parte dei collezionisti, afferma Oliver Barker, presidente di Sotheby’s Europa, alimentata in parte, ovviamente, dal calo dei tassi d’interesse e da una maggiore chiarezza dopo le recenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti». Gli fa eco Stewart, che dichiara che per i primi mesi del 2025 l’azienda ha «in cantiere» circa 800 milioni di dollari, il che renderebbe il primo trimestre uno dei più importanti nella storia di Sotheby’s.



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