Abbiamo rivoltato Internet come un pedalino. E due provvedimenti in materia di parcheggi, deliberati nel giro di 30 giorni, non risultano nemmeno nelle Città Metropolitane d’Italia, dove di certo non mancano problemi in fatto di mobilità. Forse perché, altrove, certe questioni costituiscono argomentato punto nella scaletta del programma elettorale. Piani articolati, frutto di studio, capaci di trovare soluzioni trasversali alle necessità della gente e magari in grado di tacitare pure le opposizioni, con un trionfale successo sul campo in sede di realizzazione. Qui a Campobasso, tra la gente si è levato uno sconsolato coro di <<… E menomale …>>, quando la Sindaca in conferenza stampa ha spiegato che quelle delibere sono il risultato di un attento studio. A viaggiare in maniera trasversale è infatti la scontentezza. Ma siccome sappiamo bene che “non c’è due senza tre …”, mettiamo da parte ogni polemica e sforziamoci di dare un valore aggiunto alla delibera che sicuramente verrà: la terza. Abbandoniamoci per un attimo alla riflessione ed all’analisi. Chiudiamo a chiave in un cassetto sia l’approccio alla carta bollata, sia il desiderio di chiamare Striscia la Notizia. Soluzioni, queste, negli ultimi giorni ampiamente prospettate da più parti. Pensiamo quindi alla terza delibera. Immaginiamola. Che innanzitutto parli chiaro e spieghi bene chi è il “residente” e chi è il “lavoratore”. Sino ad ora, ci siamo dovuti scervellare tra la Treccani e parenti Avvocati. La lingua italiana, come noto, consente di spaziare, illustrare, colorare e dipingere ogni dettaglio. Dopodiché, a queste due macroaree (residenti e lavoratori), se ne aggiunga pure una terza: “altre situazioni”. Perché non sarebbe male pensare di concedere un paio di “passi-gratuiti” ai B&B operanti in pieno centro; “passi” da offrire in omaggio ai turisti ed agli avventori occasionali. Tutte persone che sicuramente saranno invogliate a tornare. E che tornati alle loro case, racconteranno in giro questa esperienza positiva toccata con mano nel Capoluogo della “regione che non esiste”. E poi ci sono quelli che non sono né residenti e né lavoratori: sono magari semplici pensionati abituati a frequentare un circolo, un’associazione, un qualsiasi altro luogo di aggregazione. Non sarebbe male pensare anche a loro, alla possibilità di inserirli nelle casistiche di abbonamento. Ma si tratta solo di esempi, per stimolare il cambiamento nella miglior direzione possibile. Bene la “zona unica” per i residenti. Ma le tariffe vanno abbassate. E se si parla di ISEE, mettendo quindi mano ai dettati del sistema tributario nazionale, occorre andare fino in fondo. Occorre tutelare i veri meno abbienti e scoraggiare i furbetti che, come noto, non mancano mai. La delibera deve contenere un chiaro monito: l’invio periodico all’Agenzia delle Entrate “per le eventuali valutazioni di competenza” di tutto quanto riscontrato in sede di rilascio abbonamenti. Facciamo qualche esempio. Se il signor Pinco Pallino ha un Isee basso e come prima auto ha contratto abbonamento per una Porche e per seconda auto ha contratto abbonamento per una Tonale, probabilmente Pinco Pallino evade il fisco ed è giusto che sua posizione complessiva venga valutata dall’Agenzia delle Entrate. Anche se, come si suol dire, “le carte stanno a posto” con gli uffici di via Gazzani. Scoraggiare i furbetti e lasciare (materialmente) spazio ai veri meno abbienti. Quanto ai lavoratori, andando di questo passo si rischia di dover dedicare loro un “giorno del ricordo o della memoria”. Bene incoraggiare il parcheggio di viale Manzoni. Male il concetto di “deportazione” di massa, tanto più che fino allo scorso anno potevano scegliere ben tre strade in abbonamento. E non sembra proprio che il centro abbia patito esodi epocali di nuovi residenti, oppure picchi di inquinamento documentati dall’Arpa. Potrebbe essere lasciata ai lavoratori la possibilità di abbonarsi ad una sola strada oltre al parcheggio di viale Manzoni. Del resto, le grandi trasformazioni si fanno lentamente: anche la raccolta differenziata ha avuto un (lungo) periodo di educazione alle buone prassi, durante il quale il Comune ha ampiamente tollerato la migrazione di monnezza verso le strade dove ancora esistevano i cassonetti indifferenziati, ciò pure in presenza di delibere che lo vietavano. La tolleranza c’è stata e per certi versi è stato giusto fare così (consultando le cronache, non risultano infatti dati ufficiali sulle contravvenzioni per migrazione di monnezza), perché l’educazione alle c.d. best practices non è un miracolo istantaneo, ma un lento processo di intima sensibilizzazione del Cittadino. Auspichiamo quindi che la terza delibera vada nella migliore direzione possibile. Ci rimbombano nelle orecchie le parole della Sindaca in conferenza stampa: <<I commercianti parcheggiano e poi si lamentano che i potenziali clienti non trovano posto per parcheggiare…>>, oppure quelle di Bucci: <<in centro la maggior parte del traffico è generato da chi gira per cercare parcheggio…>>; e il pensiero corre ai commercianti del centro, pochi eroi in prima linea ed in progressiva e continua decimazione: non li abbiamo mai visti raggiungere la bottega con carovane di auto. Quanti posti occuperanno mai questi ultimi prodi? Ma abbiamo detto che non è il momento della polemica. E quindi passiamo oltre. E’ il momento della riflessione. Stendiamo pure un velo pietoso su quella minoranza di auto elettriche che parcheggerà senza mettere mano al portafoglio, alle quali sarebbe stato più giusto concedere un paio d’ore al giorno gratis e non ripetibili, nell’intera zona unica. Perché questo significa sensibilizzare, aprire la mente, gettare le basi di un futuro sostenibile. Nel grande calderone dei parcheggi e della mobilità, aggiungiamoci pure un altro aspetto non trascurabile. E’ finita l’epoca del liet motiv che vede l’automobilista come soggetto che per forza vuol parcheggiare a pochi metri dalla destinazione, sia essa il lavoro, l’abitazione o semplicemente il bar per un caffè. L’automobilista cerca i parcheggi – anche a pagamento – che reputa maggiormente trafficati e vigilati. Perché atti vandalici e furti d’auto non rappresentano più il caso isolato. Aspettiamo la terza delibera. Buon lavoro alla Giunta.
Pellerossa
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