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Un decennio di crescita economica costante dal 2011 al 2022, un prodotto interno lordo pro-capite della regione in aumento in media dell’1,7% all’anno, un dato che supera la media del Mezzogiorno (1,63%) e del Paese (1,67%). Un trend in gran parte sostenuto dalla ripresa economica post-pandemia, in cui settori chiave come l’export e il turismo hanno giocato un ruolo cruciale. Così come in Campania lo hanno giocato l’agroalimentare e l’aerospazio nelle rispettive filiere e punti di forza che hanno spiccato una positiva reazione. Tuttavia, il potenziale inespresso della regione è ancora elevato, soprattutto in relazione ai giovani e al mercato del lavoro, come rileva uno studio presentato da Deloitte Napoli sulle opportunità per i laureati e rendere la regione ancora più competitiva. Uno dei punti salienti del rapporto, come osserva Mariano Bruno (nella foto piccola), partner di Deloitte, è l’aumento della digitalizzazione tra le imprese campane. Nel 2023, il numero di aziende con un livello base di digitalizzazione è cresciuto del 24,2%, superando di gran lunga la media nazionale del 15,8%. Questo dato riflette il dinamismo imprenditoriale della regione e l’impegno a innovare. Il rapporto evidenzia anche carenze significative nel campo della sostenibilità. Nessuno degli imprenditori intervistati ha indicato piani di investimento in ambito Esg (ambientale, sociale e di governance), sottolineando che la maggior parte si concentra invece su innovazione (26%) e internazionalizzazione (26%). Un’altra sfida evidenziata dal rapporto Deloitte è la cosiddetta “fuga dei cervelli”. Dire che l’economia campana è un problema in via di soluzione è un pio desiderio. Perché l’emigrazione giovanile prosegue massiccia. Il saldo tra gli studenti campani iscritti agli atenei locali e coloro che scelgono di studiare fuori regione è negativo del -12%, evidenziando una migrazione dei giovani più qualificati verso altre regioni o all’estero. Il tasso di occupazione dei laureati in Campania è del 70,8%, inferiore sia alla media nazionale (81,6%) che a quella del Mezzogiorno (73,2%). Questo dato suggerisce la necessità di politiche più efficaci per trattenere e valorizzare i talenti locali, attraverso percorsi formativi più orientati alle discipline Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) e iniziative per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

CRESCONO AGROALIMENTARE, AEROSPAZIALE E TURISMO. Nonostante queste sfide, la Campania si conferma una regione trainante in settori strategici. Il settore aerospaziale, ad esempio, ha generato nel 2022 un valore aggiunto di 880 milioni di euro, rappresentando il 57,6% del valore prodotto nel Mezzogiorno e il 18,3% a livello nazionale. Altro settore particolarmente dinamico è l’agroalimentare, con la Campania che rappresenta il 52,8% delle esportazioni di prodotti alimentari e bevande del Mezzogiorno e il 45,4% delle esportazioni tessili. È però il turismo uno dei motori principali dell’economia locale. La regione rappresenta il 31% degli arrivi di turisti stranieri nel Sud Italia. I porti di Napoli e Salerno mostrano una ripresa rapida dopo la pandemia, con un incremento rispettivamente del 212,4% e del 233,2% nel traffico passeggeri.

IMPRESE E MORTALITÀ AZIENDALE. Tuttavia, il rapporto Deloitte evidenzia che il tasso di mortalità delle imprese rimane superiore alla media nazionale, attestandosi al 4% nel 2023, rispetto al 3,6% della media italiana. Il numero limitato di operazioni di fusioni e acquisizioni (0,01% contro 0,03% a livello nazionale) sottolinea una bassa propensione delle imprese campane a ricorrere a procedure per il salvataggio aziendale, come evidenziato dall’assenza di investimenti di fondi di Private Equity nella regione nel 2024. Sul fronte della digitalizzazione della Pubblica amministrazione, i comuni campani risultano invece leggermente indietro rispetto alla media nazionale. La regione offre in media 3,8 servizi online per comune, rispetto ai 4,5 della media italiana. Questo gap può rappresentare un freno per l’ulteriore sviluppo delle imprese e per una gestione più efficiente delle risorse.

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