Sanità, medici pronti a manifestazione unitaria a Roma

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ROMA – Più risorse, personale e sicurezza inoltre no alla privatizzazione della sanità, una manifestazione unitaria dei sindacati medici a Roma all’insegna dello slogan ‘Investire sui medici per salvare il Ssn’ e nel frattempo l’impegno a organizzare in ogni Regione iniziative intersindacali di sensibilizzazione dei professionisti: è questo il programma annunciato oggi a Roma nella conferenza stampa che ha riunito tutte le sigle sindacali della professione medica. A dare l’annuncio Anaao Assomed, Cimo-Fesmed, Als, Gmi, Fimmg, Fimp, Sumai, Smi, Snami, Ftm, con il sostegno di Fnomceo e la partecipazione di Cittadinanzattiva.

Riqualificazione della professione medica, tutela e sicurezza sul lavoro sono fra le principali richieste dei medici in vista della manifestazione nazionale annunciata oggi nella conferenza stampa organizzata dai sindacati Anaao Assomed, Cimo-Fesmed, Als, Gmi, Fimmg, Fimp, Sumai, Smi, Snami, Ftm, promosse con il sostegno di Fnomceo e la partecipazione di Cittadinanzattiva. Gli altri temi sui quali i sindacati chiedono chiarezza sono la definizione di atto medico, la revisione della responsabilità medica, il rinsaldamento del rapporto medico-paziente, la definizione di un nuovo patto per la salute e l’adozione di un approccio One Health. “Oggi veniamo giudicati da ben quattro tribunali, tra cui quello mediatico. Una denuncia a carico di un medico equivale a una condanna senza processo, anche se nel 97% dei casi il medico è innocente”, dichiara Pierino Di Silverio, segretario Anaao Assomed, secondo cui è necessario “depenalizzare l’atto medico per rendere i professionisti più sicuri, come peraltro avviene resto del mondo”. Le sigle dei sindacati medici chiedono inoltre “una definizione puntuale di atto medico e la delimitazione delle competenze di ciascun professionista sanitario”, sottolinea il presidente Cimo-Fesmed Guido Quici, che definisce “inaccettabili” la “anarchia dei ruoli e i ripetuti attacchi alla nostra professione”, che “mettono a rischio la sicurezza delle cure”. Cruciale il tema delle retribuzioni, che secondo Antonio Magi di Smai Assoprof sono “inadeguate in relazione alle responsabilità e ai ruoli” e “non riflettono il valore del lavoro dei professionisti”. Fondamentale una riqualificazione che coinvolga anche le donne medico che, ricorda la segretaria Smi Pina Onotri, “vivono sulla loro pelle difficoltà legate alla mancanza di tutele su gravidanza e maternità, malattia, infortuni, alla difficoltà di conciliazione vita/lavoro”. Non ultimo il fronte pediatrico: “non possiamo intervenire su fragilità e salute mentale senza risorse che valorizzino il medico e l’atto medico”, afferma il presidente Fimp Antonio D’Avino. Per il segretario Fimmg Silvestro Scotti “la medicina generale sperimenta il paradosso di una digitalizzazione che schiaccia il medico sotto la pressione della burocratizzazione informatica”. La burocrazia, ricorda il presidente Snami Angelo Testa, occupa il 40% del tempo dei medici: “Chiediamo l’abolizione di note Aifa e piani terapeutici complessi, che rallentano le cure e aggravano il disagio di professionisti e cittadini”.

Medici dipendenti e convenzionati, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali, medici del territorio e specializzandi si preparano così a sfilare in maggio a Roma. “Siamo passati da eroi a invisibili”, ha detto Antonio Magi, segretario nazionale Sumai Assoprof. “La sanità è una cosa sola, composta da vasi comunicanti su cui intervenire unitariamente. Le istituzioni – ha aggiunto – devono fare un ragionamento con tutti i professionisti per una revisione delle normative esistenti, che potrebbe contribuire a migliorare la situazione permettendo ai medici di operare in modo più flessibile e di rispondere meglio alle esigenze del sistema sanitario e dei pazienti”. Sono due, dice il segretario nazionale Anaao Assomed Pierino Di Silverio, i motivi principali della mobilitazione: “da una parte serve un’interlocuzione chiara e definita, che al momento non sembra esserci; dall’altra chiediamo una riforma che parta dalla riqualificazione del professionista e non dai sistemi i quali, come le cure, senza il professionista non possono esistere”. Il Sistema sanitario “ha falle da tutte le parti, ed è inadeguato alle esigenze dei cittadini. La mobilitazione partirà nelle Province e nelle Regioni, per poi confluire nella grande manifestazione finale a Roma”. Le iniziative coinvolgeranno i professionisti e poi i cittadini. “Oggi iniziamo a vedere i problemi sul tavolo da anni, nascosti in tutto questo te mpo dall’impegno delle categorie riunite oggi”, afferma Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg. “Bisogna portare nella discussione – ha rilevato – il contributo delle professioni intellettuali, per formare correttamente gli operatori e far sì che questi facciano l’anamnesi del Ssn rispetto alle nostre condizioni”

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