Decreto Milleproroghe 2025, le novità in arrivo dalla Sugar tax alle auto aziendali e quando verrà approvato

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


È in arrivo il decreto Milleproroghe 2025, un dl con cui i partiti di maggioranza cercano di apportare degli ‘aggiustamenti’ alla manovra e rinviare l’entrata in vigore di norme poco gradite. È in lavorazione al Senato, e gli emendamenti riguardano temi molto diversi: sugar tax, rottamazione quinquies, la tassazione sulle auto aziendali, ma anche obbligo di assicurazione contro le calamità naturali.

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

È in arrivo il decreto Milleproroghe 2025: si tratta di una norma varata ogni anno, che in generale ha lo scopo prolungare alcune disposizioni già in atto, oppure a ritardare l’entrata in vigore di alcune norme. Di fatto però, visto che arriva poco dopo la legge di bilancio, serve anche ai partiti della maggioranza per fare alcuni ‘aggiustamenti’ alla manovra.

Il decreto ora è in lavorazione al Senato, e c’è tempo fino alla fine di febbraio perché il Parlamento lo converta definitivamente in legge con tutte le modifiche discusse in questi giorni. Alcune delle misure principali contenute nel decreto riguardano il rinvio della sugar tax, una nuova rottamazione quinquies proposta dalla Lega e la tassazione sulle auto aziendali, ma non solo.

Al testo sono stati presentati 1.266 emendamenti, e diversi riguardano la proroga dell’obbligo di assicurazione anti-calamità per le imprese: quattro emendamenti tra cui quelli firmati da Lega, Italia viva e Pd chiedono una proroga fino al 31 dicembre 2025, mentre un altro sempre del Pd propone il termine del 31 gennaio 2026.

Sugar tax

La sugar tax è una tassa sulle bevande gassate e zuccherate che è stata varata nel 2019 ma non è mai entrata in vigore, perché più e più volte è stata rinviata. Oggi la data prevista sarebbe il 1° luglio 2025, ma nel decreto Milleproroghe sono arrivate le proposte per spostare ancora la scadenza. Forza Italia e Lega, ma anche Italia viva (partito di Matteo Renzi) hanno di rimandare la questione al 1° luglio 2026.

Al contrario, il Movimento 5 stelle – che sostiene la misura, introdotta dal governo Conte bis – ha proposto con due emendamenti l’esatto contrario, cioè di anticipare l’entrata in vigore al 1° febbraio oppure al 1° marzo 2025. Una richiesta che resterà con tutta probabilità inascoltata. Tutti i governi degli ultimi anni hanno rimandato la sugar tax, senza cancellarla perché sarebbe più complicato dal punto di vista tecnico e delle coperture economiche.

Obbligo di assicurazione contro le calamità naturali

Una questione molto discussa è quella dell’obbligo per le imprese di stipulare un’assicurazione contro il rischio di calamità naturali. La proposta era partita dal governo Meloni già nel 2023, dopo l’alluvione che aveva colpito Toscana e Veneto. E l’idea era che le aziende che non avessero rispettato l’obbligo avrebbero avuto pesanti sanzioni. Ma nel 2024 questo obbligo è stato rimandato, e ora la destra – in questo caso insieme alle opposizioni – vuole spostare di nuovo la scadenza.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Al momento, l’obbligo dovrebbe scattare il 31 marzo 2025. Avrebbe dovuto partire già dall’inizio dell’anno, ma era stato il governo (proprio con il decreto Milleproroghe) a dare un primo rinvio. Ora otto partiti – inclusi Forza Italia, Pd, Movimento 5 stelle, Italia viva e Noi moderati – hanno chiesto di rimandare al 30 giugno 2025, altri quattro (Lega, Pd, Italia viva e Autonomie) al 31 dicembre 2025, e un altro emendamento sempre del Partito democratico ha proposto addirittura il 31 gennaio 2026.

Nuova rottamazione per le cartelle fiscali

Una proposta avanzata dalla Lega è quella di una nuova rottamazione delle cartelle fiscali arretrate. Si tratterebbe della rottamazione quinquies, dato che in passato ce ne sono state già quattro. A essere condonate (con la possibilità di saldare i debiti in dieci anni, senza sanzioni né interessi) sarebbero le cartelle risalenti al periodo dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023, ovvero quelle lasciate fuori dalla rottamazione quater.

Non è l’unico emendamento sul tema. Un altro, a prima firma di Noi moderati, vorrebbe riaprire i termini di adesione alla rottamazione e includere tutte le cartelle addirittura fino al 31 dicembre 2024. Insomma, sembra probabile che per chi ha evaso le tasse in passato arriverà una nuova scorciatoia per mettersi in regola.

Aumentane le tasse sulle auto aziendali a benzina e diesel

La legge di bilancio ha previsto un nuovo metodo per calcolare le tasse da pagare sulle auto aziendali a uso promiscuo, cioè quelle che il dipendente può usare anche nella propria vita privata. Il nuovo meccanismo premia i veicoli elettrici e ibridi, mentre penalizza quelli a benzina e diesel rispetto al precedente.

Ora però la maggioranza ha deciso di tirare il freno. Fratelli d’Italia ha chiesto da una parte di rinviare l’entrata in vigore del sistema fino al 1° luglio 2025, e dall’altra di non includere i veicoli che sono stati acquistati entro la fine dell’anno scorso, anche se vengono immatricolati quest’anno. Sarebbe un modo per non colpire chi ha comprato delle auto aziendali prima che queste nuove regole fossero note.

Bonus mutui prima casa

Nella legge di bilancio è arrivata una novità per il Fondo mutui prima casa. Normalmente, questo fondo è utilizzato per dare una garanzia per l’acquisto della prima casa a chi ne ha bisogno, e ci sono alcune categorie che hanno la priorità: giovani coppie, persone under 36, famiglie monogenitoriali con figli minorenni, o persone che vivono in abitazioni popolari. La manovra, invece, ha cambiato le cose: ora il Fondo può essere usato “esclusivamente” per queste categorie, e nessun altro.

Ma in questo caso c’è un vero e proprio passo indietro. A meno di un mese dal varo della manovra, infatti, Forza Italia ha chiesto di abrogare del tutto quel passaggio della legge di bilancio. Cancellando la novità inserita in manovra, le cose tornerebbero come prima e i gruppi menzionati avrebbero una semplice “priorità” per l’uso del Fondo, che però resterebbe aperto anche ad altri.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Obbligo di pagare con carta le trasferte di lavoro

La legge di bilancio ha previsto anche l’obbligo per i lavoratori dipendenti di usare metodi tracciabili – carta o bancomat – per pagare le spese di trasferta. Se non si usa il pagamento elettronico, infatti, l’azienda non può dedurre le spese e quindi il rimborso al lavoratore in questione viene tassato. Anche qui, sia l’opposizione che la maggioranza sono d’accordo a chiedere più tempo prima che la norma entri in vigore.

Forza Italia e il Partito democratico hanno proposto di rinviare fino al 1° luglio 2025. Invece Fratelli d’Italia è andato anche più in là: il suo emendamento chiede di congelare le novità fino al 1° gennaio 2026.

Medici in pensione a 72 anni

Uno dei casi in cui l’emendamento al decreto Milleproroghe non tratta di un rinvio ma di una novità sostanziale riguarda i medici: si tratta ancora della proposta di mandarli in pensione a 72 anni, su base volontaria. L’emendamento aggiungerebbe anche un cambiamento non di poco conto rispetto alle proposte fatte in passato sul tema. Chi resta al lavoro oltre i 70 anni potrebbe mantenere o assumere anche “incarichi dirigenziali apicali“.

Insomma, come ha lamentato il sindacato di categoria Anaao-Assomed, si tratterebbe più che altro di un modo per lasciare ai grandi dirigenti sanitari la loro poltrona (e il loro stipendio) per due anni in più. Per quanto riguarda la carenza di personale sanitario, lo stesso ordine dei medici Fnomceo ha chiarito che una misura-tampone non aiuterebbe, e che è necessario piuttosto investire sui giovani.

Le nuove regole per i litigi nei condomìni

C’è ancora parecchio tempo prima che entri in vigore la novità che riguarda le cause legali legate ai condomìni: è stato stabilito, infatti, che per alleggerire i tribunali queste controversie possano essere risolte dai giudici di pace, ma solo a partire dal 31 ottobre 2025. La maggioranza, però, vorrebbe decisamente allontanare questo cambiamento.

Fratelli d’Italia ha chiesto di rimandare tutto al 31 ottobre 2026, includendo non solo le cause sui condomini ma anche quelle “relative ad apposizione di termini”, cioè relative ai confini dei terreni. Forza Italia e Lega, invece, vogliono andare decisamente più in là, addirittura alla prossima legislatura: la novità sui giudici di pace scatterebbe solo dal 31 ottobre 2030.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Cassa integrazione per le Pmi della moda

Anche per il settore della moda potrebbe arrivare la possibilità di cassa integrazione fino a un massimo di 12 settimane per le piccole e medie imprese. La proposta è bipartisan, dato che arriva da Pd, Verdi-Sinistra e Italia viva, ma anche Forza Italia e Lega. Nel 2025 potrebbero beneficiare della cassa integrazione per 12 settimane i dipendenti, anche degli artigiani, per le aziende che hanno fino a 15 dipendenti nel settore del tessile, dell’abbigliamento, delle calzature o della conceria.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link