la sfida Pnrr al rush finale

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Avanzano i lavori del Pnrr nei porti campani. L’Autorità di Sistema del Mar Tirreno Centrale, ha ricevuto l’assegnazione di 361 milioni di euro, superata solo dalle Autorità di Genova e Trieste. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tiene alta l’attenzione su questi finanziamenti che sono soggetti a continue e costanti rendicontazioni. Ogni tre mesi gli uffici del Mit verificano l’avanzamento dei progetti e della spesa anche per assegnare la premialità ai presidenti in ragione degli obbiettivi raggiunti e, in caso di stallo, rimodulare i finanziamenti concessi. Una corsa contro il tempo, dunque.

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Fino ad oggi l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale guidata da Andrea Annunziata è stata premiata dal ministero per aver raggiunto ogni anno il 100% degli obbiettivi su 9 progetti finanziati che, di fatto, hanno dato vita a 10 cantieri. Napoli e Salerno, ove sono concentrati i principali cantieri, rientrano tra i porti più performanti in Italia anche se non sono mancati e non mancano le criticità dovute all’impatto dei cantieri sul territorio portuale particolarmente denso ed alle prescrizioni della Soprintendenza. Per procedere con celerità sono stati assegnati ben cinque accordi-quadro per servizi di progettazione e direzione dei lavori, un accordo quadro per servizi di validazione e cinque accordi quadro per esecuzione di lavori. Gare che sono svolte nei tempi programmati, a cui hanno partecipato le più grandi imprese e società di ingegneria italiane e che non hanno dato vita a ricorsi o rallentamenti.

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Il timing

Ma a che punto sono i cantieri? Nel porto di Napoli i primi interventi avviati riguardano il prolungamento di 270 metri verso levante della Diga Foranea; un’opera del valore di circa 46 milioni di euro affidata all’Rti Sidra-Fincost–Savarese Costruzioni che è già operativamente avviata da due mesi, con progetto esecutivo regolarmente approvato e con la direzione dei lavori assegnati a Nicola Salzano de Luna. Per quest’opera la costruzione dei grandi cassoni cellulari è stata avviata nel porto di Bari mentre proseguono con celerità nel porto di Napoli le attività di formazione dell’imbasamento dei cassoni che, appena formati, verranno portati via mare per essere collocati in opera. Ancora a Napoli sono già in fase molto avanzata, con un completamento poco inferiore al 40%, i lavori per il rafforzamento di 850 metri della diga foranea e che hanno come centro di produzione le aree della Nuova Darsena di Levante per una estensione poco inferiore a 250mila metri quadrati. L’appalto di circa 85 milioni di euro. In questo cantiere si producono ogni giorno 3000 tonnellate di scogli e 19 giganteschi tetrapodi in calcestruzzo, ciascuno del peso di oltre 38 tonnellate. Entrambi i cantieri sono stati assegnati alle competenze del Rup Rosa Palmisano.

Altro cantiere infrastrutturale è quello per la ricostruzione della vasca di colmata di Vigliena (Rup Adele Vasaturo), avviato nel giugno scorso e che da lunedì prossimo, ultimata il monitoraggio ante operam richiesto dal ministero dell’Ambiente, vedrà l’avvio della infissione dei tubi e delle palancole che confineranno a levante la vasca di colmata. Ancora parlando di banchine, spostandoci a Salerno, i lavori di adeguamento del fronte di banchina di circa 360 metri del Molo 3 Gennaio, il cui importo di appalto è di circa 32 milioni di euro, è in fase addirittura conclusiva e si ritiene che tali lavori possano addirittura essere ultimati in anticipo rispetto al termine fissato per la fine di giugno prossimo. Avviati anche i lavori di prolungamento del Molo Manfredi a Salerno che, tuttavia, hanno subito uno stop in attesa che il Rup Valentino approvi il progetto esecutivo e che vengano avviati i monitoraggi ante operam.

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Anche per questi lavori si prevede il materiale inizio delle opere entro il prossimo mese con una previsione di ultimazione per ottobre 2025, ampiamente in tempo rispetto ai termini assegnati dal Mit. Mentre procedono a gran velocità i lavori di consolidamento della Banchina Rossa (4 milioni di euro) governati dal Rup Pasquale Memoli, si scaldano i motori per la partenza delle opere di consolidamento dell’intera banchina di Ponente (Rup Elena Valentino) e delle aree retrostanti, in cui costo è di 33 milioni di euro con una partenza programmata per il prossimo mese di maggio. Tutti questi cantieri infrastrutturali di opere marittime rientrano nell’Accordo Quadro assegnato al Consorzio Stabile Grandi Lavori di Roma e le opere sono eseguite dalla consorziata esecutrice Rcm Costruzioni, una impresa campana che, con un portafoglio lavori di circa 1,8 miliardi di euro ed un fatturato annuo poco inferiore a 300 milioni di euro ma in continua crescita, ha scalato negli ultimi 8 anni la classifica nazionale fino a diventare l’impresa che ha il maggior numero di cantieri di opere marittime nei porti italiani con finanziamenti del Pnrr.

Le infrastrutture

La direzione dei lavori degli interventi infrastrutturali sopra descritti è curata da un Raggruppamento di 9 società di ingegneria che hanno designato Marco Di Stefano direttore dei lavori. Ma veniamo alle altre opere diverse da quelle marittime. Nel porto di Napoli i lavori di formazione dei raccordi stradali e ferroviari, affidati all’Rti guidato dal Consorzio campano Medil (importo lavori di circa 16 milioni di euro con a capo il Rup Francesco Iannone) hanno ormai completato le attività preliminari di approvazione dei progetti esecutivi e le attività di cantieramento e proprio nei prossimi giorni saranno avviate le prime attività di demolizione; un’opera lineare complessa che intercetta molti importanti operatori portuali e per questo ha richiesto una lunga attività preliminare di gestione delle interferenze.

Anche le opere di realizzazione del parcheggio interrato da realizzarsi in area portuale a ridosso di Piazza Municipio per una superficie di circa 15 mila metri quadri e che dovrà ospitare oltre 400 posti auto potrebbe essere finalmente in fase di avvio; tale opera del valore di circa 25 milioni di euro (Rup Adele Vasaturo) , assegnata all’Rti Brancaccio Costruzioni – Icoo spa e Comes srl, resta fortemente condizionata dai pareri della Soprintendenza per i Beni Ambientali proprio per la vicinanza all’area monumentale del molo Angioino, atteso che tutti gli altri Enti hanno già rilasciato parere favorevole. Più critici, invece, appaiono i due lavori per la formazione del Cold Ironing (elettrificazione delle banchine, Rup Silvio Memoli) sia a Napoli che a Salerno, per i quali il Mit ha stanziato complessivamente ben 45 milioni di euro. Le criticità operative e progettuali nonché quelle interferenziali appaiono ormai superate ma resta problematica la fornitura di energia, così come sta accadendo in quasi tutti gli scali italiani.





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