Sanità, scuola, protezione civile, tecnologie e discriminazioni: il Piemonte si forma sulle disabilità visive

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Con il progetto “Il Piemonte al mio fianco”, la sezione locale dell’UICI e la Regione hanno lanciato un modello replicabile che sensibilizza servizi essenziali sull’accoglienza e la cura delle persone cieche e ipovedenti

Promuovere l’inclusione e garantire pari diritti alle persone con disabilità visiva non è solo una questione di giustizia sociale, ma anche un impegno fondamentale per costruire una società più equa e accessibile. È stata questa la filosofia che ha portato a sviluppare un progetto innovativo e ambizioso come “Il Piemonte al mio fianco”, volto ad affrontare alcune delle principali sfide quotidiane che le persone cieche e ipovedenti incontrano nella propria quotidianità

Oltre 400 partecipanti


L’iniziativa è stata promossa dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) – Consiglio Regionale del Piemonte con il sostegno della Regione Piemonte e in collaborazione con la Rete Regionale contro le Discriminazioni. Attraverso un lavoro intenso e articolato, nel corso di un anno solare sono state coinvolte oltre 400 persone tra operatori sanitari, insegnanti, volontari della protezione civile e cittadini comuni con l’obiettivo di abbattere le barriere fisiche, sensoriali, digitali e culturali che ancora oggi limitano l’autonomia e i diritti delle persone cieche e ipovedenti.

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La filosofia del progetto


“Il Piemonte al mio fianco” si è distinto come un’iniziativa innovativa e multidimensionale, mirata a promuovere i diritti delle persone con disabilità visiva in tutti gli ambiti della vita quotidiana. Il progetto non si è limitato quindi a proporre interventi isolati, ma ha adottato un approccio sistemico che ha coinvolto aree strategiche come sanità, istruzione, protezione civile, tecnologia e lotta contro le discriminazioni. Tutto questo grazie ad attività di formazione, sensibilizzazione e innovazione portate avanti grazie alla creazione di una rete in grado di coinvolgere non solo istituzioni e associazioni, ma anche singoli cittadini, operatori e professionisti di vari settori.

Non solo necessità ma anche potenzialità della persona con disabilità


I risultati ottenuti dimostrano l’importanza di un lavoro sinergico e partecipativo, che allarghi i propri orizzonti a tutti gli attori della comunità. A ribadire la necessità di promuovere un approccio integrato che metta al centro non solo le necessità, ma anche le potenzialità delle persone con disabilità visiva, sono le stesse istituzioni: “Questo progetto – ha dichiarato il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – rappresenta un tassello fondamentale nel percorso verso una società più inclusiva. La strada è ancora lunga, ma grazie a iniziative come questa il Piemonte si conferma una regione che vuole abbattere le barriere e garantire pari opportunità a tutti i suoi cittadini”.

Un progetto dalla “visione inclusiva”


Un elemento distintivo del progetto ha riguardato la metodologia partecipativa adottata: in molti casi, infatti, sono state le stesse persone con disabilità visiva a tenere i corsi di formazione, condividendo le proprie esperienze e offrendo un punto di vista unico e prezioso. Questa tecnica ha permesso di sensibilizzare ancora di più i partecipanti, migliorando la loro capacità di comprendere le esigenze specifiche delle persone cieche e ipovedenti e di rispondere in modo efficace: “In Piemonte – ha ancora aggiunto Cirio – stiamo costruendo una nuova mentalità: ancora troppo spesso, infatti, le persone con disabilità si trovano a fronteggiare ostacoli nell’accesso ai servizi. Questo progetto rappresenta un passo avanti significativo verso una società più equa, in cui l’inclusione non è solo un valore astratto, ma una realtà concreta”.

Formazione e tecnologie


Oltre all’attenzione alle singole aree di intervento, “Il Piemonte al mio fianco” ha posto le basi per un cambiamento culturale più ampio. Attraverso la formazione di operatori sanitari, insegnanti, volontari della protezione civile e cittadini, il progetto ha contribuito a promuovere una maggiore consapevolezza sull’importanza di garantire pari opportunità a tutti. La scelta di investire in nuove tecnologie ha inoltre dimostrato come l’innovazione possa essere uno strumento potente per abbattere le barriere e migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità.

Modello replicabile


Il progetto, grazie al suo focus particolare sulla rete e sulla cooperazione, ha inoltre dimostrato come la coesione non possa essere raggiunta con singoli interventi isolati, bensì richieda un impegno collettivo e coordinato. “Il Piemonte al mio fianco” rappresenta quindi non solo un esempio virtuoso di politiche regionali, ma anche un modello replicabile per altre realtà che vogliono costruire una società più giusta e solidale.

I risultati delle aree di intervento


Accessibilità delle strutture sanitarie: 71 operatori sanitari di Alessandria, Cuneo e Vercelli hanno partecipato a corsi di formazione specifici, durante i quali hanno imparato come relazionarsi con le persone cieche o ipovedenti lungo tutto il percorso di cura. Le attività formative hanno incluso simulazioni pratiche per affrontare situazioni reali e migliorare l’accoglienza.

Protezione civile: 156 volontari delle province di Alessandria, Cuneo, Pinerolo e Vercelli sono stati formati per garantire soccorso e assistenza efficaci alle persone con disabilità visiva in situazioni di emergenza. I corsi teorico-pratici hanno fornito strumenti utili per adottare comportamenti corretti in caso di necessità.

Inclusione scolastica: Più di 100 insegnanti delle province di Biella, Cuneo, Torino e Vercelli hanno partecipato a percorsi formativi specifici. Durante questi incontri sono stati approfonditi temi come il codice Braille, l’utilizzo di ausili informatici e l’importanza dell’autonomia scolastica per gli alunni con disabilità visiva.

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Assistenza tecnologica: Numerosi incontri organizzati presso le sezioni UICI del Piemonte hanno permesso alle persone con disabilità visiva, soprattutto le più anziane, di acquisire competenze tecnologiche per migliorare la propria autonomia quotidiana. Tra gli strumenti presentati: app per il riconoscimento dei colori, assistenti vocali, sistemi per la domotica e strumenti di supporto alla mobilità.

Prevenzione e contrasto delle discriminazioni: Grazie a una serie di incontri nelle sezioni UICI del Piemonte, è stato possibile sensibilizzare la cittadinanza sulle discriminazioni che colpiscono le persone con disabilità visiva e presentare le attività dei nodi antidiscriminazione provinciali, con cui sono state avviate preziose collaborazioni.

Cambiare la percezione della disabilità

Tuttavia, il percorso verso una società realmente inclusiva è ancora lungo e richiede un impegno costante. Occorre continuare a investire nella formazione di professionisti, nell’innovazione tecnologica e nella collaborazione tra enti pubblici e privati, affinché ogni cittadino possa sentirsi parte di una comunità accogliente e accessibile. Il Piemonte, con questo progetto, si propone come modello virtuoso per altre regioni, dimostrando che inclusione e progresso possono e devono andare di pari passo: “Il Piemonte al mio fianco – ha commentato il presidente dell’UICI Piemonte Franco Lepore – non è solo un progetto, ma un invito a ripensare il modo in cui la nostra società affronta la disabilità, trasformandola in una risorsa per tutti. La speranza è che questa iniziativa rappresenti l’inizio di un cambiamento culturale duraturo, in grado di ispirare nuove politiche e azioni in tutta Italia. Si tratta di una sfida ambiziosa ma, grazie al lavoro svolto, oggi il Piemonte è più vicino alle esigenze delle persone con disabilità visive. Continueremo a lavorare per rimuovere ogni barriera, architettonica, sensoriale e culturale”.

Marco Berton

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