al Ninja concessa la libertà vigilata

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Giornata decisiva per il futuro di Radja Nainggolan, ancora in stato di fermo dopo il coinvolgimento in un’inchiesta della Procura di Bruxelles su un presunto traffico di cocaina tra Sud America e Belgio, in cui l’ex centrocampista di Cagliari e Roma sarebbe coinvolto in un’ipotesi di riciclaggio.

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13.00 – Dopo la prima notte trascorsa in stato di fermo, Radja Nainggolan intorno alle 14 di oggi, martedì 28 febbraio, comparirà davanti al gip del Tribunale di Bruxelles. È quanto riferito fonti dai principali organi di stampa del Belgio: il gip deciderà se rimandarlo a casa o trattenerlo ancora, in base alla gravità delle accuse a carico dell’ex centrocampista del Cagliari, coinvolto in un’inchiesta sul traffico internazionale di stupefacenti tra il Sud America e il Belgio, attraverso il porto di Anversa.Secondo la stampa belga il Ninja sarebbe – condizionale d’obbligo – accusato di essere coinvolto nel riciclaggio dei soldi provento del già citato traffico. Nell’operazione sono state arrestate in totale 18 persone, secondo quanto riferito da Rtbf.be: il blitz della polizia federale di Bruxelles ha permesso di sequestrare in totale poco più di due chili e mezzo di cocaina, oltre 370mila euro in contanti più gioielli, orologi di lusso, diverse armi e due giubbotti antiproiettile, più 14 auto e un centinaio di monete d’oro per un valore complessivo di oltre 100 mila euro.

15.45 – CONCLUSA LA PRIMA PARTE DELL’INTERROGATORIO DI NAINGGOLAN DAVANTI AL GIP | Si è conclusa la prima parte dell’interrogatorio di Radja Nainggolan davanti al gip del Tribunale di Bruxelles, nell’ambito dell’inchiesta per traffico di cocaina dal Sud America al Belgio, in cui è coinvolto anche l’ex calciatore di Cagliari e Roma. Il suo legale Mounir Souidi ha incontrato i giornalisti presenti sul posto, affermando che Nainggolan ha sostenuto finanziariamente alcuni dei conoscenti coinvolti nell’inchiesta“perché è cordiale e disponibile. Non è mai stata sua intenzione aiutare certe persone con un certo background”, riporta l’edizione online di Het Nieuwsblad. Il giudice istruttore ora verificherà una serie di questioni e più tardi, verso le 16.30, faremo una seconda parte dell’interrogatorio e vedremo quale sarà la decisione”, ha affermato Souidi, che ha confermato come sul Ninja non penda l’accusa di traffico di stupefacenti ma di riciclaggio: “L’indagine generale riguarda la droga, ma nel suo caso si tratta di una serie di somme di denaro per le quali si chiede una spiegazione. Ogni tanto sostiene le persone perché è gioviale, è così che vanno le cose. Ora gli inquirenti stanno indagando se le persone che ha sostenuto finanziariamente hanno fatto cose che non dovrebbero vedere la luce del giorno”, afferma l’avvocato. Il sostegno “potrebbe avere a che fare con la creduloneria, lo vedremo nell’indagine”, afferma ancora Souidi, secondo cui “non è mai stata intenzione del mio cliente aiutare certe persone con un certo background”. Secondo il suo avvocato, Nainggolan “non sta bene. Era un calciatore di livello internazionale. Ha dormito meglio negli ultimi decenni che in una cella di polizia. Non è piacevole. Essere un calciatore di alto livello in una cella, dove fa molto freddo, non mi sembra piacevole personalmente ma è un uomo orgoglioso che non ha nulla da rimproverarsi in questo caso e che non ha commesso alcuna attività criminale”, ha concluso Souidi.

17.45 – NAINGGOLAN RILASCIATO: IL NINJA TORNA A CASA | Radja Nainggolan è stato rilasciato sotto condizioni. Lo ha annunciato il suo avvocato Mounir Souidi, come riportato dall’edizione online di Het Nieuwsblad. L’ex calciatore di Cagliari e Roma è sospettato di appartenenza a un’organizzazione criminale ma è stato rilasciato sotto condizioni (libertà vigilata, non può lasciare il Belgio). “Giustamente”, ha detto Souidi: “Non è sospettato di alcun traffico o attività di spaccio di droga. Solo di appartenenza a un’organizzazione criminale. I tifosi del Lokeren possono stare tranquilli. Sarà di nuovo lì questo fine settimana”. Secondo l’avvocato del Ninja, le condizioni che hanno consentito il ritorno a casa del 36enne sono “formalità amministrative”. 

La Redazione






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